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Piazza Affari attende il governo Renzi e tenta il rimbalzo sulla spinta dell’America

La conferma della ripresa americana fa bene ai mercati e Piazza Affari, che aspetta la nascita del governo Renzi, tenta oggi il rimbalzo – Ubs vede però grigio sulla pubblicità e Mediaset cade – Risorge Saipem – Effervescenti le utilities – Schiarita su Panama per Salini – A Mediobanca non basta il buy di Nomura – Bonifiche Ferraresi senza Generali.

Piazza Affari attende il governo Renzi e tenta il rimbalzo sulla spinta dell’America

I DATI USA DANNO UNA MANO AL TORO. VOLA TOKYO. MILANO TENTA IL RIMBALZO. IN ATTESA DEL GOVERNO

La ripresa Usa, secondo gli ultimi dati, non rallenta. L’Asia ne prende atto e chiude la settimana con un rialzo che è di buon auspicio per il G 20 di Sidney in programma da stasera. In grande evidenza Tokyo +2,8%, grazie anche ai verbali della Bank of Japan. I terreno positivo anche Hong Kong e Shanghai.

Wall Street riitrova il buonumore dopo il dato del Superindice sull’economia americana (Leading Indicator del Conference Board) in crescita allo 0,3%, da +0,1% del mese precedente: l’indice Dow Jones è cresciuto dello 0,57%, l’S&P 500 circa dello 0,75%, riavvicinandosi ai massimi storici a 1.848 punti, e il Nasdaq dello 0,7%.

Il mercato ha promosso Facebook +2,6%  dopo l’acquisizione di WhatsApp per 19  miliardi di dollari. E’ la più grande operazione del settore Internet dal 2001, quando fu annunciata la fusione da 124 miliardi di dollari fra Aol e Time Warner. Corre anche Tesla +9%. La società delle auto elettriche di lusso ha annunciato un utile del quarto trimestre 2013 superiore alle attese degli analisti e prevede nel 2014 di aumentare le vendite della Model S a 35mila, dalle 22.450 del 2013.

Al contrario quasi invariata la farmaceutica Eli Lilly nonostante l’annuncio che il trattamento con un suo farmaco, in abbinamento alla chemioterapia, ha dimostrato di aumentare il tasso di sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro al polmone. Le buone notizie in arrivato dagli Usa hanno invertito la rotta delle piazze europee, negative in mattinata sia per le notizie in arrivo dall’Ucraina che per i dati, deludenti, del pmi europeo. Dopo una mattinata in frenata hanno chiuso in parità le Borse di Londra e Madrid. Parigi +0,3%, Francoforte -0,4%. 

Grazie a un buon recupero nel finale, anche Piazza Affari ha chiuso in parità una seduta in cui l’indice FtseMib era arrivato a perdere anche più dell’1%. Debole il Btp: il rendimento del decennale è salito al 3,64% dal 3,58% di ieri, spread in allargamento a quota 195 (+3 punti base).

PUBBLICITA’, UBS VEDE GRIGIO: CADE MEDIASET   

Fra le blue chip il ribasso più forte è di Mediaset -4,9%, penalizzata da un report di Credit Suisse che parla di un inizio d’anno ”sorprendentemente debole” per la raccolta pubblicitaria televisiva in Italia. Nel suo European Advertising Monitor, dedicato alla raccolta dei principali gruppi televisivi europei, il broker svizzero stima una contrazione del 3% per la pubblicita’ in Italia nel primo trimestre. 

Gli inserzionisti dei comparti alimentari e dei prodotti di bellezza e di personal care restano cauti sul primo trimestre tanto da ridurre gli investimenti sui canali televisivi. Le telecomunicazioni hanno ridotto le spese nel primo trimestre e ci si aspetta che il 2014 sara’ in calo, mentre le previsioni di un leggero incremento della spesa da parte del settore auto trova solo una limitata conferma dall’andamento del primo trimestre. Più confortanti i segnali dalla Spagna dove gia’ il primo trimestre e’ atteso in crescita del 5,5%.

SUGLI SCUDI SAIPEM. A2A: IN PRIMAVERA LA VENDITA DEL 5%.

La blue chip migliore è al contrario Saipem, che ha guadagnato il 2,9% sull’onda dei buoni risultati della concorrente franceseTechnip, che a Parigi ha messo a segno un rialzo del 9%. Le quotazioni del greggio sono in lieve calo: Brent a 110 dollari al barile (-0,3%). Eni ha chiuso invariata. Tenaris, dopo la caduta di mercoledì (-5,5%) per le mancate sanzioni Usa all’import dalla Sud Corea, ha recuperato lo 0,3%.

Effervescenti le utility grazie alla rinnovata vena di A2A +2,2%. Equita ha alzato il target price da 0,95 a 1 euro. Nel corso del consiglio comunale di Milano il sindaco Giuliano Pisapia ha annunciato che la vendita del 5% della società avverrà nel corso della primavera e i due comuni principali azionisti, Milano e Brescia, cedendo ognuno il 2,5% manterranno la maggioranza pubblica con il 50% più due azioni. Pisapia ha aggiunto di non vedere “alcun motivo per un’ulteriore privatizzazione, che non avrebbe risultati positivi”. Enel è salita dell’1,7%, Snam +1,1%.

RISANAMENTO, ZUNINO. IMPREGILO, SCHIARITA SU PANAMA

Si riaccendono i riflettori su due partite ormai di vechia data. Luigi Zunino torna alla carica in Risanamento +12,31% a 0,2381 euro. La società ha confermato di aver ricevuto lo scorso 17 febbraio, unitamente alle banche azioniste della società, comunicazione da parte di Colony Capital Acquisitions dell’offerta di Oui, società che sarà riconducibile al 30% a Luigi Zunino ed al 70% a Colony Capital Acquisitions.

Riparte anche Salini Impregilo +3,16% dopo che,  finalmente, si è sbloccata la partita del canale di Panama. E’ stata raggiunta l’intesa tra il Consorzio delle principali imprese di costruzione internazionali Gruppo Unidos por el Canal (Gupc) di cui fa parte l’impresa italiana e le autorità panamensi su un’imminente iniezione di fondi.

A MEDIOBANCA NON BASTA IL BUY DI NOMURA 

Non decolla Mediobanca -1,17% nonostante Equita Sim e Nomura abbiano alzato il prezzo obiettivo rispettivamente da 7,6 a 8,4 euro e da 6,1 a 6,5 euro, confermando il rating buy e neutral. E’ stata del resto una seduta contrastata per il comparto del credito, sia per le tensioni sui titoli governativi che per i timori legato all’avvio della seconda fase dei test europei.

Ne ha fatto le spese soprattutto il Banco Popolare -0,2% dopo che Standard&Poor’s ha rivisto al ribasso il rating a BB-: il prossimo aumento di capitale, secondo l’agenzia di rating, non metterà al sicuro l’istituto. Banca Pop.Milano +0,1%. Unicredit-0,5%, Intesa invariata, Ubi -1,8%.

Tra le assicurazioni Generali è scesa dello 0,6% dopo che ieri il cda ha deciso di promuovere l’azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato Giovanni Perissinotto e dell’ex direttore generale Raffaele Agrusti. Minore il contraccolpo per Unipol -0,21% della notizia che l’Antitrust ha aperto la procedura di inottemperanza per mancata cessione di asfusione con Fonsai. set imposta dall’autorità come condizione per concedere il via libera alla fusione con Fonsai. UnipolSai -0,4%.

INDUSTRIA, SOLO FIAT IN TERRENO POSITIVO

Tra gli industriali buona reazione nel finale di Fiat che ha chiuso in rialzo del 2%. Seduta negativa per Finmeccanica -1% eStM -1,2%. In lieve calo anche Prysmian -0,05% che ha comunque recuperato dopo le vendite per la decisione di Goldman Sachs di togliere il titolo dalla Conviction List, pur confermando il rating buy (Tp da 23 a 21 euro).

BONIFICHE FERRARESI ALL’ASTA. MA NON C’E’ GENERALI

Scade oggi il termine per la presentazione delle domande per Bonifiche Ferraresi, la società agricola che è stata messa in vendita dalla Banca d’Italia. Genacricola, la controllata delle Generali che nei mesi scorsi ha esaminato il dossier, non parteciperà all’asta in cui è favorita una cordata di imprenditori  italiani  del settore. La partecipazione di via Nazionale pari al 62,3% del capitale  ha un valore di mercato di 130 milioni considerando una capitalizzazione di Borsa di 211 milioni. Il titolo e’ risultato in rialzo di circa l’8% dall’inizio dell’anno.

Tra le altre small caps bene Innovatec +5,77%,società attiva nei settori delle energie rinnovabili che ha presentato ieri il piano industriale 2014-2016. Positivo l’avvio dell’avventura borsistica di Expert System +5,27%, leader nello sviluppo di software semantici utilizzati dalle aziende per gestire le informazioni, che ha debuttato due giorni fa sull’Aim.

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