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Piano Iren 2020: “Aggregazioni e utile raddoppiato”, il titolo vola

Nel piano industriale è prevista una forte spinta alle aggregazioni “all’interno del territorio di riferimento” – Il gruppo punta ad aumentare il dividendo “di circa il 10% l’anno a partire dal 2018” e a ridurre il debito di 300 milioni entro il 2020 – Il titolo vola in Borsa

Piano Iren 2020: “Aggregazioni e utile raddoppiato”, il titolo vola

Vola il titolo in Borsa  di Iren, che in apertura guadagna il 4,63%, a 1,31 euro, mettendo a segno uno dei migliori rialzi di Piazza Affari. Gli acquisti sono stati innescati dalla pubblicazione del nuovo piano industriale 2015-20 della multiutility controllata dai comuni di Genova, Torino, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Di qui al 2020, la società prevede di raddoppiare gli utili, mettere a segno un Ebitda di 860 milioni di euro e incrementare gli investimenti fino a quota 1,8 miliardi. 

Iren prevede che l’Ebitda aumenterà di circa 220 milioni di euro rispetto al 2014, con un tasso di crescita annua del 5,1%. L’85% del risultato sarà raggiunto già nel 2018 (Cagr 6,8%).

Quanto al raddoppio dei profitti, “permetterà una crescita del dividendo per azione – scrive la società – compatibile con gli obiettivi di deleveraging perseguiti dal gruppo”. La politica dei dividendi, che sarà “soddisfacente per gli azionisti – spiega ancora Iren – e allo stesso tempo sostenibile finanziariamente”, avrà “un limite inferiore costituito dal dividendo pagato nel 2015 (0,523 euro per azione) e da una crescita di circa il 10% all’anno a partire dal 2018”.

Nel piano, inoltre, sono previsti investimenti cumulati per circa 1,8 miliardi di euro, di cui 630 milioni in sviluppo. Sul totale degli investimenti, 450 milioni (circa il 3% del fatturato cumulato in arco piano) saranno dedicati a progetti con caratteristiche tecnologiche innovative.

Quanto al debito, secondo la società nel 2020 sarà più basso di circa 300 milioni di euro, arrivando sotto i 2 miliardi. Il rapporto debito netto/Ebitda è previsto in forte riduzione: da 3,7 a 2,9 volte al 2018 fino al raggiungimento delle 2,3 volte al 2020.

Iren, infine, prevede di svolgere un “ruolo di polo aggregatore all’interno dei territori di riferimento, avvantaggiandosi della recente azione di supporto del Governo al consolidamento tra utility e società pubbliche locali – conclude la nota –. Da tale punto di vista la strategia perseguita è quella di completare il proprio portafoglio di business spostandosi da un livello provinciale ad uno regionale e consolidando per quanto possibile società locali nelle quali Iren possiede già delle partecipazioni. Nonostante le diverse opportunità presenti sul mercato, che il Gruppo è fortemente intenzionato a cogliere, è stato adottato un approccio prudente e non sono state inserite nel piano operazioni di M&A”.

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