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Piano Enel 2022: sostenibilità e Ebitda oltre 20 miliardi

Il gruppo guidato da Francesco Starace ha presentato a Milano il nuovo piano strategico 2020-22. In crescita utile e dividendo, spinta alla decarbonizzazione, accelerata sulle rinnovabili. Investimenti a 28,7 miliardi di euro

Piano Enel 2022: sostenibilità e Ebitda oltre 20 miliardi

Enel ha presentato il piano industriale 2020-2022. La parola chiave dell’aggiornamento strategico del gruppo è la sostenibilità che sempre più diventa – nelle direttive dell’Ad Francesco Starace e della prima linea del gruppo elettrico ormai multinazionale – il cardine intorno a cui ruota la creazione di valore per gli azionisti. E’ una ricetta che punta per i prossimi anni ad una crescita “del 27% dell’utile netto ordinario atteso a 6,1 miliardi di euro, con il target per il 2021 in aumento di circa 200 milioni di euro rispetto al piano precedente”, spiega il comunicato del gruppo.

LE CIFRE CHIAVE DEL PIANO 2020-2022

Il risultato è legato a 28,7 miliardi di euro di investmenti organici (+11% rispetto al piano precedente) che spingeranno l’Ebitda a quota 20,1 miliardi a fine periodo (+13% rispetto ai 17,8 miliardi previsti nel 2019). La crescita è ancorata principalmente a 3 obiettivi di crescita sostenibile (Sdg, sustainable development goals) che coprono – assicura il comunicato diffuso da Enel prima dell’apertura di Borsa – circa il 95% del capex totale di gruppo, tutto finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo 13 (Lotta contro il Cambiamento Climatico).

La metà degli investimenti servirà ad accelerare il percorso verso la decarbonizzazione con 14,4 miliardi di euro per spingere la realizzazione di nuovi impianti rinnovabili (14,1 GigaWatt, +22% rispetto al precedente piano) in grado di sostituire progressivamente quelli a carbone che saranno spenti. Nei nuovi piani del gruppo la capacità e la produzione da carbone saranno tagliati del 61% e del 74%, rispettivamente, dai livelli del 2018. Al contrario, la percentuale di capacità rinnovabile sul totale salirà al 60% in tre anni. Per la quota restante, 11,8 miliardi di euro saranno investiti nella continua digitalizzazione e automazione delle reti e 1,1 miliardi di euro saranno dedicati a Enel X per la continua realizzazione di servizi ed infrastrutture a sostegno del modello no carbon al 2050.

Dal punto di vista finanziario, la direzione di marcia è arrivata nei mesi scorsi quando Enel ha lanciato operazioni di finanziamento negli Usa in Europa con bond sostenibili Sda collocati per 1,5 e 2,5 miliardi rispettivamente. Ora il gruppo prevede che l’incidenza delle fonti di finanziamento sostenibili, quali le obbligazioni SDG-linked, sull’indebitamento lordo di Enel aumenterà al 43% circa nel 2022 e al 77% circa nel 2030 rispetto all’attuale 22% circa, con netta riduzione del costo dell’indebitamento.

Infine il dividendo: il pay out ratio rimane stabile al 70% con un previsto crescere da 32 a 40 centesimi (+7,7%) nel 2022.

La Borsa ha premiato la strategia sostenibile di Enel con una crescita record della capitalizzazione salita oltre i 70 miliardi. Un successo richiamato dall’Ad Francesco Starace che ha ricordato come il modello di business sostenibile e integrato sia stato adottato fin dal 2015 ma produca ora i maggiori frutti. “Il 2019 ha segnato un punto di svolta – ha aggiunto – per le dinamiche di trasformazione del settore energetico a livello globale e ci aspettiamo un’accelerazione dei trend di decarbonizzazione ed elettrificazione nei prossimi anni.” Da qui la conferma del target di utile netto ordinario di gruppo al 2020 e il rialzo del target 2021 rispetto al piano precedente e i “nuovi incrementi nei target dell’Ebitda e dell’utile netto ordinario per il 2022. Analogamente, possiamo confermare la nostra politica triennale sul dividendo minimo per azione, rivedendone al rialzo i target del 2020 e 2021 rispetto al piano dell’anno scorso e fissando un nuovo dividendo minimo per azione in aumento a 40 centesimi di euro per il 2022”.

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