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Pensioni, esodati: sindacati contro Inps e Governo

Dopo la pubblicazione del documento in cui l’Inps quantifica in 390.200 il numero degli esodati, i tre sindacati maggiori chiedono di essere immediatamente convocati dal premier Mario Monti, e la Cgil minaccia lo sciopero generale – Camusso: Mastrapasqua si dimetta – Fornero: “Corretto il decreto sui 65 mila”.

Pensioni, esodati: sindacati contro Inps e Governo

La girandola di numeri sugli esodati non si ferma. Anzi, nel fuoco incrociato fra Governo e sindacati si infila anche l’Inps, che si è meritata una bella tirata di orecchie. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero “ha manifestato ai vertici” dell’Istituto di previdenza “la propria disapprovazione – si legge in una nota – e ha deplorato la parziale e non ufficiale diffusione di informazioni che ha provocato disagio sociale”. Intanto, i tre sindacati maggiori chiedono di essere immediatamente convocati dal premier Mario Monti, e la Cgil minaccia lo sciopero generale.

Il caso è scoppiato ieri, quando l’Ansa ha diffuso la Relazione inviata dall’Inps al ministero prima della firma del decreto che ha fissato in 65 mila la quota dei cosiddetti “salvaguardati”, i soli a cui sarà concesso di andare in pensione con i vecchi requisiti nel 2012 e nel 2013. Nel testo si legge che – secondo le norme varate con i decreti salva-Italia e Milleproroghe varati lo scorso inverno – l’esercito degli esodati conta circa 390.200 persone. Inutili i frettolosi tentativi di smentita da parte dell’Istituto: “L’Inps non ha fornito stime diverse e ulteriori rispetto al tema dei salvaguardati”, ha detto il direttore generale, Mauro Nori. 

La rivelazione ha comunque sconvolto la giornata al ministro Fornero, che “ha convocato il Presidente e il Direttore Generale dell’Inps per avere chiarimenti circa notizie relative a documenti interni all’Istituto contenenti valutazioni che, non corredate da spiegazioni e motivazioni di dettaglio, hanno finito per ingenerare confusione e sconcerto nella pubblica opinione”.

Al termine dell’incontro, Il Governo ha ribadito “la correttezza di quanto contenuto nel decreto già firmato dal Ministro del Lavoro e dal Ministro dell’Economia sui ‘Salvaguardati’ che, sulla base delle risorse finanziarie già stanziate, definisce il loro numero in 65mila persone”.

I salvaguardati saranno pure 65 mila, ma a questo punto tutti – sindacati in testa – danno per scontato che gli esodati siano almeno sei volte di più. Si tratta di lavoratori che rischiano di ritrovarsi senza lavoro né pensione. Dopo aver abbandonato il lavoro in seguito ad accordi aziendali – nella convinzione di arrivare al pensionamento entro i successivi due anni -, queste persone si ritrovano a non avere più i requisiti necessari al ritiro a causa delle nuove norme introdotte con la la riforma della previdenza targata Fornero.

“Che il numero dei 65mila fosse assolutamente irrealistico e che i numeri fossero molto più consistenti era evidente – ha commentato il segretario della Cgil, Susanna Camusso -. Che venga fuori, al di là del gioco delle conferme e delle smentite, con una relazione dell’Inps che lo ribadisce è molto utile per dire che bisogna trovare una norma per dare risposte a tutti. Qualunque riforma fatta civilmente presuppone una clausola di salvaguardia. Non è possibile che nel Paese si parli da sei sette mesi di persone che non hanno contezza di cosa potranno fare nel futuro”. In un’intervista a Repubblica, Camusso non esclude lo sciopero generale contro il governo e chiede la riforma dell’Inps e le dimissioni del presidente Antonio Mastrapasqua.

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