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Pastalive: pasta di grano duro senza aratura per salvaguardare la biodiversità del suolo

Un progetto partito dal 2019 per salvaguardare il futuro dei raccolti di grano. Il suolo agrario sta morendo, dichiara Lino Falcone, granocultore, siamo chiamati alla sua conservazione.

Pastalive: pasta di grano duro senza aratura per salvaguardare la biodiversità del suolo

Tutto il cibo dipende dal suolo ma se non ci impegniamo a conservarlo, in un futuro molto prossimo i raccolti saranno scarsi e insufficienti. L’Agenda 2030 dell’ONU ha evidenziato i rischi della degradazione dei suoli agrari per l’uomo, per la biodiversità e per l’ambiente, invitando tutti, cittadini, imprese e istituzioni alla sensibilizzazione verso la gestione sostenibile e l’utilizzo efficiente delle risorse naturali. “L’Italia – dichiara Lino Falcone, biologo “granocultore”, esponente dell’Associazione Ambientale Terra Cibo e Cultura – è la prima produttrice di pasta al mondo. Ad oggi importa la metà circa del fabbisogno di grano ma se non provvede a tutelare il suolo tra 30/40 anni sarà costretta ad importare il 100% del suo fabbisogno. Il suolo agrario sta morendo, siamo chiamati alla sua conservazione iniziando da oggi, con un percorso che potrebbe portare risultati validi tra 20/30 anni”.

Da questa esigenza è nata Pastalive, il primo progetto di pasta da grano duro italiano coltivato senza aratura, creato per sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato argomento della conservazione del suolo agrario, sperando possa giungere all’attenzione delle istituzioni e degli agricoltori al fine di applicare pratiche agricole più sostenibili per il pianeta.

Le basi di questo progetto sono state gettate nel 2019 e oggi, post pandemia, sono tante le novità in cantiere.

Ogni anno le arature vanificano l’opera di 100 anni della natura per rendere il suolo fertile

La degradazione del suolo è dovuta principalmente alla tecnica dell’aratura che lo priva della fertilità e della biodiversità, provoca erosione superficiale e contribuisce in modo determinante alla desertificazione. A livello mondiale la FAO stima ancora 60 raccolti prima della completa improduttività del suolo agrario.

In Italia il grano duro occupa una superficie superiore al milione di ettari, concentrata soprattutto nel centro sud Italia dove, a causa di un clima caldo associato a precipitazioni limitate e rotazioni colturali praticamente inesistenti, la stima potrebbe anche dimezzarsi. “Ogni anno le arature vanificano i cento anni di lavoro che la natura impiega per costruire un suolo fertile e ricco di biodiversità. Da un suolo vivo dipende la vita del Pianeta. FAO sottolinea 6 vantaggi derivanti da un suolo vivo: cibo sano, biodiversità, contenimento dei gas serra, contenimento delle migrazioni forzate, acqua pulita, medicine per la salute umana” specifica Falcone.

Undici formati ispirati alla storia e alla tradizione regionale

Pastalive è realizzata esclusivamente con grano duro italiano prodotto in modo naturale nel rispetto della fertilità e biodiversità del suolo in undici formati ispirati alla storia e alla tradizione regionale italiana: le Balzaiole, le Picelle e i Torcielli dalla Toscana, le Siligine dal Lazio, le Mole e le Mulinelle dal Molise, le Angele dalla Puglia, i Cuoppi dalla Campania, le Schianatelle dalla Basilicata, gli Nnammuri dalla Sicilia e le Sirine dalla Calabria. (Costo € 5,00 per ½ kg)

La molitura del grano di Pastalive, effettuata a pietra per permettere al germe del grano di diffondere omogeneamente nella farina tutte le sue preziose proprietà organolettiche, assicura una semola semintegrale, con basso indice glicemico e ricca di profumi e sapori. “Per la realizzazione della pasta ci affidiamo a pastifici artigianali perché riteniamo che la creazione della pasta sia un passaggio importante che debba essere seguito con attenzione e con amore. Ma la passione non basta, fondamentale è la professionalità frutto delle tradizioni. I nostri pastifici, infatti, valorizzano la semola con il germe di grano sapientemente lavorata dai mugnai Pastalive creando prodotti sani e nutrienti” spiega il biologo “granocultore”.

C’è anche una farina studiata appositamente per la pizza e per il pane, è Molasalsa, che prende il nome dalla farina un tempo macinata a mano dalle Vestali, sacerdotesse del culto di Vesta, la dea del focolare domestico. La farina prodotta era talmente preziosa da essere considerata la “Farina degli Dei”. Oggi è una farina bilanciata in fibre, ricca di profumi e sapori, che dona a pizza e pane fragranza e leggerezza

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