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Nuovo brivido sui dazi, ma le Borse contengono le perdite

Dopo una giornata ad alta tensione condizionata dall’escalation sui rapporti commericali Usa-Cina, i listini chiudono in rosso ma recuperano terreno sul finale – Soffrono in particolare industria, automotive e tech – Petrolio e oro in equilibrio – A Milano Cnh e Stm i peggiori. In controtendenza Recordati, Snam e Poste. Btp alla riscossa

Nuovo brivido sui dazi, ma le Borse contengono le perdite

La chiusura è debole per le Borse europee, anche se nel finale i listini risalgono dai minimi di seduta. Piazza Affari perde lo 0,3%, fermandosi a 22.442 punti, stretta fra gli annunciati dazi di Usa e Cina, che pesano soprattutto sul settore auto, e le prese di beneficio su alcuni titoli. A pagare lo scotto più alto è la galassia Fiat, dopo il pieno di acquisti fatto ieri. Le banche sono in calo moderato, con l’eccezione di Bper +0,09% e Mps (+1,51%), finalmente in denaro mentre l’amministratore delegato Marco Morelli è a Londra per incontrare la comunità finanziaria. Bene anche oggi Eni +0,86%. Recordati è la blue chip migliore, +0,95%. Francoforte -0,37%; Madrid -0,38%; Parigi -0,2%. Londra è piatta +0,05%, mentre Zurigo anche oggi è la peggiore -83%.

Wall Street, dopo un’apertura da brivido, argina le vendite, anche se il botta e risposta fra Stati Uniti e Cina pesa su molti titoli, a partire da Boeing e settore auto. Dalla Casa Bianca giungono rassicurazioni. Per Donald Trump non si tratta di una guerra commerciale (“quella guerra è stata persa molti anni fa”) e per Il segretario al Commercio Wilbur Ross le tariffe ventilate dalla Cina come ritorsione a quelle proposte dagli Usa su 1.300 prodotti “sono pari solo allo 0,3% del nostro Pil. Difficilmente rappresentano una minaccia”. Inoltre sul fronte macro il dato sull’occupazione del mese scorso nel settore privato è migliore delle attese.

Anche il petrolio limita i danni, dopo il dato sulle scorte settimanali Usa migliore delle attese. Brent -0,69%, 67,65 dollari al barile. Piatto l’oro a 34,91 euro al grammo. Poco mosso il cambio euro dollaro, con la moneta unica che si apprezza moderatamente a 1,229 (+0,19%).

In grande spolvero invece l’obbligazionario italiano: il rendimento del Btp 10 anni scende a 1,75% e lo spread con il Bund arretra del 3,93% a 124.60 punti base. In Italia la disoccupazione a febbraio torna a scendere, passando al 10,9% dall’11,1% del mese precedente.

In Piazza Affari mettono a segno crescite frazionali Campari +0,82%; Snam +0,78%%; Poste +0,76%. Le blue chip peggiori della giornata sono Cnh, -3,44% con Exor -2,27%. Giù anche Ferrari, -1,5%. Più contenute le vendite su Fiat, -0,54%. Soffrono Pirelli -1,95% e Brembo -1,92%. Resta sotto pressione Stm, -2,44%, per l’inasprirsi delle tensioni sui dazi, ma anche per la rivoluzione di Apple, che lascerà Intel per utilizzare processori autoprodotti. Mediaset, -0,97%, dopo il boom della vigilia.

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