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Nuova elettricità, investimenti e risparmi: il Manifesto delle imprese verdi suona la sveglia all’Europa

Un Manifesto di aziende verdi si affida alla prossima Commissione europea per un piano di elettrificazione in tutta Europa. Buoni propositi ma troppa fiducia nella politica

Nuova elettricità, investimenti e risparmi: il Manifesto delle imprese verdi suona la sveglia all’Europa

Kadri Simson, Commissaria europea per l’Energia, ha ricevuto il “Premio europeo per l’elettrificazione”. Messa così, la notizia può sembrare di routine, nel senso che i politici in ogni Paese ricevono attestati e gratificazioni e nelle occasioni più diverse.

Invece l’interesse per il riconoscimento alla Commissaria sta nel fatto che il Premio le è stato assegnato dall’Alleanza Ue per l’elettrificazione. Due eventi in una sola circostanza, come vedremo.

Intanto cos’è quest’Alleanza ? E’ una libera associazione che riunisce industria elettrica, delle rinnovabili, costruttori di pompe di calore e di infrastrutture energetiche. Stanno insieme per avere un ruolo nei progetti di ammodernamento del sistema energetico del vecchio Continente

Sul sito istituzionale https://electrification-alliance.eu/ si contano dieci membri costituenti ( Europe Climate Foundation, Wind Europe, Avere, ed altri ) che sostengono che “l’elettrificazione sia il futuro del sistema energetico dell’Unione Europea¨. E’ un’organizzazione che ha a cuore gli interessi dei consumatori, insieme (ci mancherebbe altro) a quelli dell’industria.

“Non c’è più tempo da perdere in sviluppi incerti che non forniranno necessariamente ciò di cui abbiamo bisogno” si legge sul sito. La mission ha bisogno di interlocutori politici ed in virtù di questa necessità hanno lanciato un Manifesto per l’elettrificazione. Lo hanno fatto nel momento in cui hanno premiato la Commissaria Simson.

Buone idee in tempi troppo brevi

Tra pochi mesi la Commissione termina il mandato, per cui il Manifesto-documento si rivolge al prossimo esecutivo. Cosa dice ? Premesso che entro il 2030 il 35% dell’uso finale dell’energia deve arrivare dall’elettrificazione, ci vuole un piano 2024-2029 con un indicatore in ogni piano nazionale per l’energia e il clima. L’Europa, però, vive una contraddizione poco e malamente messa in risalto. Mentre si lavora per decarbonizzare l’elettricità, gran parte dell’economia funziona ancora con combustibili fossili.

Per cambiare registro è necessario raggiungere una percentuale di elettricità pulita tra il 58 e il 71% . Da questi numeri- dice l’Alleanza- arriveranno benefici per i consumatori e milioni di posti di lavoro. I tempi, diciamo la verità, sono troppo concentrati. Nove, dieci anni per raddoppiare la produzione di elettricità con fonti green ? Settori come i trasporti, l’industria, l’edilizia, il riscaldamento possono sicuramente avere un’impronta meno impattante e l’Alleanza lo scrive.

Quello cui abbiamo assistito in questi anni, però, è una lezione per il futuro. Le norme, i provvedimenti attuativi del Green Deal hanno impiegato anni prima di essere approvati dal Parlamento ed altri anni ancora per essere recepiti nelle legislazioni nazionali. I piani clima nei quali dovrebbero entrare le proposte dell’Alleanza sono delle grandi incompiute, disputate secondo idee e opportunismi politici. In giro c’è ancora tanto ambientalismo ideologico e paralizzante. La buona volontà va sempre apprezzata e nessuno può dire come agirà la prossima Commissione, a patto che non sarà ben predisposta a leggere i Manifesti.

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