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Mosaico: 26 cantine campane fanno rete per un vino di eccellenza che celebra Procida capitale della cultura

Uno dei più famosi winemaker italiani e un animatore culturale coinvolti in un progetto visionario, un vino che esprime l’identità di appartenenza al territorio

Mosaico: 26 cantine campane fanno rete per un vino di eccellenza che celebra Procida capitale della cultura

Il vino come momento di aggregazione di un territorio in cui tutti si sentono partecipi della promozione e della esaltazione di una identità storicoculturale ben definita. Soprattutto il vino come affermazione di rete che riesce a coinvolgere tutte le forze più autentiche del territorio senza distinzio0ni di campanili.  Un’idea, un’utopia? Tutt’altro, una straordinaria realtà che ha preso luce e si è concretizzata nell’arco di un pugno di mesi e che si chiama “Mosaico per Procida”.

Quel “mosaico” è un vino composto da ben 27 cantine di tutte e 5 le Province della Campania che hanno aderito a un progetto visionario e fantastico, al tempo stesso, ideato da Gaetano Cataldo instancabile animatore di Identità Mediterranea e Roberto Cipresso, grande winemaker di fama internazionale che ha fornito consulenze, dalla Croazia alla California, dalla Spagna all’Argentina, già interprete del vino celebrativo per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia su commissione della Presidenza della Repubblica, del vino celebrativo per Papa Giovanni Paolo II e per Papa Francesco Bergoglio : realizzare un vino di eccellenza per celebrare l’isola di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, icona di mediterraneità e al tempo stesso attestare il cuore pulsante di un patrimonio enogastronomico di biodiversità unico al mondo. Un progetto che solo in una regione animata da un forte senso di appartenenza come è la Campania ha potuto vedere la luce e che oggi che è stata realizzato con successo può essere di esempio per tanti distretti enogastronomici regionali del Paese.

Tiratura limitata per un vino che diventa testimonial del territorio

Con una tiratura limitata di circa 6000 bottiglie e formati speciali, questo vino bianco inedito realizzato da Roberto Cipresso è una gran cuvée di vini provenienti da cantine della regione attentamente selezionate secondo principi di territorialità, sostenibilità ambientale, qualità ed enologia etica che ha richiesto mesi di studi e di intenso lavoro. In quel vetro sono confluiti nomi altisonanti della enologia italiana, che rimandano a grandi tradizioni storiche ma anche ai livelli di eccellenza raggiunti dai viticoltori campani in questi ultimi anni a livello nazionale e internazionale: Falanghina, Fiano, Greco, Coda di Volpe, Asprinio, Biancolella.

L’idea ha preso corpo il primo settembre, dopo un incontro tra Roberto Cipresso e Gaetano Cataldo a Pontelatone. Gaetano Cataldo sin da subito si è fatto carico di selezionare le cantine che sarebbero poi diventate le tessere del Mosaico, i principi erano semplici e finalizzati a dare titolarità a tutti i distretti vitivinicoli della Campania in maniera equa: territorialità, sostenibilità ed etica enologico-produttiva.

I primi campioni enologici sono giunti a Montalcino nella cantina sperimentale di Roberto Cipresso il 10 ottobre. Dopo accurate analisi enologiche e svariate combinazioni, è riuscito a formulare le prime proiezioni del grand cuvée. L’assemblaggio ha quindi avuto luogo in Campania presso le cantine di Agricola Bellaria ad Avellino, precisamente in Roccabascerana. Roberto Cipresso coadiuvato da Luca Zirpoli, enologo di casa, Mario Mazzitelli, suo ex allievo nonché patron di Lunarossa Vini e Passione, assieme a Gaetano Cataldo ha riunito le masse in un unicum destinato a fare scuola: nessuno aveva mai provato a fare un vinaggio di così tante masse di vino bianco. Qualcuno ha usato la giusta espressione: sono serviti come i colori della tavolozza di un pittore per realizzare un affresco corale del patrimonio enologico ed enogastronomico della Campania da portare all’attenzione di tutti così nell’omaggio a Procida, capitale della cultura.

E finalmente oggi è una realtà: Mosaico è un grande vino di sintesi del territorio che riesce a sorprendere per la sua personalità. Vino costiero con l’ossatura dell’entroterra e grande agilità di beva. Profumo di fiori bianchi, pesca gialla e nespola con note di mentuccia semi di basilico e scampoli di tabacco biondo. Al sorso è voluminoso e suadente con una spiccata acidità con note sapide e una chiusura finissima di mandorla. Ovviamente i suoi abbinamenti più indicati sono con i must dell’enogastronomia campana e procidana: mozzarella di bufala coniglio alla ischitana, spaghetto ai ricci di mare come sanno farli a Procida e un classico evergreen: “menesta maritata”.

La bottiglia celebrativa in formato magnum verrà donata ad autorità istituzionali, religiose e politiche, esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo, capi di Stato europei e a tutti gli attori che abbiano dato il loro contributo al lustro di Procida.

Un nuovo approccio coinvolgente per valorizzare l’agroalimentare di qualità

Quello che rende un unicum Mosaico per Procida è che è un progetto spontaneo e non finanziato, l’esempio di una rete che testimonia una dimostrazione dei valori a cui si sentono legati tutti protagonisti di questa bellissima impresa, una prova del loro attaccamento alla cultura e di intelligenza imprenditoriale collettiva esemplare per l’opinione pubblica nazionale ed internazionale.

“Questo vino – sottolinea Antonio Lucisano, esperto di valorizzazione di prodotti agroalimentari di qualità – brinda alla grande bellezza ed indica la strada che dovremo seguire in futuro, quella della solidarietà, della contaminazione e della condivisione. Nonostante Napoli sia la meta più ambita nell’ambito del turismo enogastronomico, non riusciamo a cogliere neppure il 10 per cento delle infinite possibilità che abbiamo di fronte. Perché ci sono aziende troppo piccole o a conduzione familiare, quindi senza eccessiva capacità di visione rispetto a quello che il mercato chiede. Per cementare la nostra reputazione il presupposto indispensabile è quello di restare insieme”.

Identità Mediterranea – spiega Gaetano Cataldo ideatore ed animatore dell’iniziativa – nasce nel 2016 per divulgare la Cultura del Mare Nostrum ed esaltare il valore di ogni sua singola espressione a 360°. Lo facciamo attraverso il dialogo con le Associazioni come la nostra, promuovendo la creazione di eventi, la redazione di contenuti di valore e la creazione di network frutto dell’intreccio tra persone e luoghi, musei e scuole, ristoratori, locandieri e produttori: percorsi territoriali che sappiano donare esperienze autentiche al visitatore, come turismo lento vuole, e che si inanellino l’un l’altro. Facciamo questo perché crediamo nella sinergia che si crea grazie alla passione, alla comunicazione assertiva ed al gioco di squadra e lo facciamo mettendo in campo le singolarità di ciascuno per conseguire vantaggi plurimi per la comunità e l’ambiente. Tutto ciò mira a renderci ambasciatori virtuosi dello stile di vita mediterraneo ma anche depositari di una forma di sapere e di tradizione che deve assolutamente essere custodita e tramandata. Vediamo il Mar Mediterraneo e le sue coste come un unico grande Continente Fluido che unisce Popoli e Culture tra passato, presente e futuro ma sappiamo anche che per sapere dove si sta andando occorre conoscere e preservare le proprie radici”.

Dal 19 al 22 maggio, nel complesso di San Domenico Maggiore del capoluogo campano, Mosaico per Procida sarà tra i protagonisti del Mediterranean Wine Art Fest promosso dal Mavv wine art museum ed ispirerà, anticipa il presidente Eugenio Gervasio, un brindisi per la pace che segnerà l’avvio di una raccolta fondi per aiutare i profughi ucraini.

Ecco l’elenco delle cantine prescelte per Mosaicum

AVELLINO

Agricola Bellaria (Roccabascerana), Azienda Agricola Petilia (Pincera), Cantina Giovanni Molettieri (Montemarano), Donnachiara (Montefalcione), Struzziero (Venticano).

BENEVENTO

Cautiero (Frasso Telesino), Fontana delle Selve (Castelvenere), Fosso degli Angeli (Casalduni), Masseria Venditti (Castelvenere)

CASERTA

Cantina Alois (Pontelatone), I Borboni (Caserta), Porto di Mola (Galluccio), Terre del Principe (Castel Campagnano), Villa Matilde Avallone (Cellole)

NAPOLI

Cantina Isola di Capri (Capri), Cantine del Mare (Monte di Procida), Casa Setaro (Trecase), Il IV Miglio (Quarto), La Pietra di Tommasone (Ischia/Lacco Ameno)

SALERNO

Cantina Rizzo (Felitto), Colle del Corsicano (S. Maria di Castellabate), Fattoria Albamarina (Centola), Lunarossa Vini e Passione (Giffoni Valle Piana), Marisa Cuomo (Furore), San Salvatore 1988 (Giungano), Viticoltori De Conciliis (Prignano Cilento).

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