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Milano, tributo di Sotheby’s a Lucio Fontana

La prossima asta di Arte Moderna & Contemporanea di Milano (27 e 28 maggio 2014) sarà caratterizzata dalla presenza di lavori altamente rappresentativi dell’intera opera di Lucio Fontana, in concomitanza con l’importante retrospettiva parigina.

Milano, tributo di Sotheby’s a Lucio Fontana

Negli stessi giorni in cui Parigi omaggia Lucio Fontana con un’importante retrospettiva, il 27 e il 28 maggio 2014, a Milano, andranno all’incanto numerose opere rappresentative del lavoro del grande artista italiano.

Frutto della ricerca astratta e pre-Informale di Lucio Fontana è il raro ed energico cemento colorato Tavoletta Graffita (Madonna) del 1934 (val. € 120.000-180.000) che precede la collezione interamente dedicata alle ceramiche degli anni Cinquanta dell’artista milanese, numerosi esempi di bella qualità, eseguiti tra il 1950 e il 1955, tra i quali citiamo una bella Testa femminile in ceramica smaltata riflessata del 1954 (altezza cm. 34; val. €40.000-60.000), il grande vaso Battaglia del 1952 in terracotta smaltata e riflessata (cm. 106×40; val. €60.000-80.000) e il grande Specchio, valutato €40.000-60.000. Provengono da altri collezionisti, la bella Base per Tavolo del 1952, terracotta smaltata (val. €80.000-120.000), e una Madonna con Bambino e Putti, eseguiti nel 1956, composto da due elementi e stimato €60.000-80.000. Proviene da una nota collezione privata italiana, uno dei primissimi tagli di Lucio Fontana: Concetto Spaziale, Attese (illustrato a pagina 1), datato 1959, un tre tagli su tela blu che lasciano intravedere all’interno degli stessi tracce di preparazione a fondo oro. L’effetto dei due colori è di grande profondità. Fu acquistato dall’attuale collezionista nel 1970 alla Marlborough Gallery di Roma, ed è stato esposto nel 1998 al Reina Sofia di Madrid. In catalogo il dipinto, che ha uno sviluppo orizzontale (cm 80×100), riporta una stima di €300.000-400.000.

Il Fontana più recente dell’asta è il verdissimo Concetto Spaziale Attese del 1967, logicamente intitolato Stanno vangando il giardino, con illustri passaggi in collezioni private lombarde, ha una stima in catalogo di €500.000-700.000

Il più piccolo Fontana (cm 18×24) in catalogo è Concetto Spaziale argento del ‘62, rarissimo perché l’artista, ricordiamo, realizzò in questo colore solo quattro esemplari (val. €300.000-400.000) (ill. qui a sinistra). Di analoghe piccole dimensioni è il Monochrome Bleu di Yves Klein del 1959, un Petit Bleu, proveniente dall’Obelisco, Roma, stimato €120.000-180.000.

1960 è la data riportata sul retro del magnifico smalto di Mario Schifano, (artista la cui forza anticipatrice è sempre più sottolineata dagli studi critici più recenti) acquistato dal collezionista che lo propone in vendita oggi da Giorgio Franchetti nei primi anni Settanta: N°10 stima €130.000-180.000. Lo smalto introduce una collezione piemontese tutta dedicata agli anni Sessanta: si va dal 1960 sino al 1969 con opere di Agostino Bonalumi (Blu¸1964; val. €60.000-80.000), Piero Dorazio (Senza Titolo, 1963; val. €40.000-60.000), Jesus Rapahel Soto (Argentino, 1969; val. €40.000-60.000), e naturalmente ancora Lucio Fontana con un solo taglio bianco del 1965, stimato €600.000-800.000: un atto puro e potente insieme, che diventerà l’anno successivo tema della celeberrima esposizione della XXXIII Biennale di Venezia progettata da Fontana in collaborazione con Carlo Scarpa.

Molto richieste dai collezionisti oggi le opere della “Milano Anni Sessanta” e saranno in asta: due Volumi, uno bianco ed uno nero (val. € 35.000-45.000 ciascuno), e Oggetto ottico-dinamico (val. € 40.000-60.000) di Dadamaino, un dittico di Turi Simeti del 1967, stimato € 70.000-80.000; uno Scheggi del ’62, Nero (val. € 50.000-60.000); e non possono certo mancare due Castellani degli anni Sessanta: un quadrato bianco di 120×120 cm del 1968 (val. € 200.000-300.000) e una magnifica Superficie Blu del 1963, acquistata poco dopo dagli attuali collezionisti, stimata dagli esperti tra i € 500.000-700.000.

Segue una pancia bianca di Bonalumi del 1967, val. € 50.000-70.000. Della stessa provenienza, un Afro di grande allure, perché realizzato nel 1952 appositamente per la XXVI Biennale di Venezia, val. € 80.000- 120.000, ed un Santomaso del ’59, Pietra Antica (val € 100.000-150.000), esposto l’anno seguente a Bruxelles (Palais des Beaux-Arts) e ad Amsterdam (Stedelijck Museum).

Introduce un’altra collezione di quest’asta milanese, una tela di Giorgio de Chirico, Le Due Maschere, datata 1959 (val. €120.000-180.000), cui segue, sempre della stessa raccolta, una tela di Marino Marini del 1955, Architettura in Grigio (val. €120,000-180,000). Tra le opere del Dopoguerra di questa stessa raccolta: Il Sole Spunta a Sinistra. Concetto Spaziale, Attesa, del 1964, di Fontana, un taglio rosso con stima € 280.000-380.000 e Venere, di Michelangelo Pistoletto, serigrafia su alluminio (33/60) stimato €40.000-60.000.

Infine, citiamo tre capolavori di Arte Povera, un Ceroli del 1967, Giulio Paolini con Una Visione (val. €80.000-120.000) – tela con un testo dell’artista a matita montato al centro di una tela più grande, così da celare un disegno segreto del quale si percepiscono solo alcune tracce al margine, e un Lavoro Postale di Alighiero Boetti del 1972 (125×113 cm), una composizione di buste affrancate, tutte inviate a Fernand Spillemaeckers, artista, critico e gallerista belga, disposte secondo criteri e regole combinatorie tipiche di tutta la serie dei Lavori Postali. Venne esposta nel giugno del 1972 presso la celebre galleria MTL di Bruxelles (fondata nel ’69 dallo stesso Spillemaeckers). Lavoro Postale, 1972, proveniente da una collezione privata italiana, ha una stima in catalogo di €200.000-300.000.

Di grande suggestione, L’Uomo e la Sua Ombra, una scultura in legno di Mario Ceroli, alta 186 cm. (uomo) e alta 230 cm. ca. (ombra), eseguita nel 1967 (val. €60.000-80.000). La scultura fu acquistata dal collezionista che lo propone oggi in vendita direttamente dalla raccolta del celebre mecenate e collezionista di Arte Contemporanea Albert List, che insieme alla moglie Vera contribuì alla fondazione del New Museum of Contemporary Art di New York e all’istituzione di art centers presso importanti università statunitensi, come l’M.I.T. L’opera fu esposta nel 1967 alla Galleria Bonino di New York, e nel 1969 alla Albright-Knox Art Gallery – Buffalo, in occasione di una personale dedicata all’artista.

Tra le opere degli anni 2000, Occhi della Pelle n. 4 di Penone, stimato € 80,000-120,000, un’opera di Pier Paolo Calzolari, Lawrence Carroll con Senza Titolo (val. € 25.000-35.000) e, da una collezione privata svizzera, la Composizione n.4 di Bertozzi & Casoni, recentemente esposto a Venezia a Ca’ Pesaro, val. € 25.000-35.000, Banksy (lotto a venduto a favore della Croce Rosa-Celeste Onlus) con Mosquito, datato 2003 (val. € 18.000-25.000), ed il giovanissimo Andrea Mastrovito (attualmente esposto alla GAMeC di Bergamo) con un grande lavoro di carta intagliata (val. € 10.000-20.000).

Asta

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