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Milan fa poker, la Roma crolla e si aggrappa al sogno Lukaku, oggi Juve, Napoli e Lazio alla prova del campo

Il Milan stende il Toro (4 a 1) e il Verona fa colpaccio contro la Roma (2 a 1) – Oggi tocca alla Juve ospitare il Bologna, al Napoli che riceve il Sassuolo e alla Lazio in cerca del riscatto contro il Genoa

Milan fa poker, la Roma crolla e si aggrappa al sogno Lukaku, oggi Juve, Napoli e Lazio alla prova del campo

Il Milan vola, la Roma crolla. Il sabato di Serie A vede la conferma dei rossoneri di Pioli, capaci di inaugurare San Siro con un 4-1 senza appello, ma anche la caduta dei giallorossi, fermati sul 2-1 da un Hellas tutt’altro che intimidito dalle voci su Lukaku, ormai prossimo a sbarcare nella Capitale. La classifica, per quanto provvisoria, vede così il Diavolo in testa a punteggio pieno assieme al Verona, mentre la Roma resta a quota 1: male, anzi malissimo, per quanto il probabile arrivo di Big Rom induca all’ottimismo.

Milan – Torino, Pioli esulta: “Passi avanti rispetto a Bologna! Il mercato? Siamo al completo, ma…”

Il Milan cercava conferme dopo Bologna e le ha trovate, sia dal punto di vista del gioco che del risultato. Il 4-1 sul Torino è stato decisamente convincente, ribadendo le qualità di una squadra con tanti volti nuovi, eppure già integrati alla perfezione. Pulisic, uno dei migliori in campo al Dall’Ara, è stato meno appariscente ma altrettanto decisivo: suo, infatti, il tap-in vincente al 33’ che ha sbloccato l’empasse, dopo una grande azione iniziata da lui è sviluppata da Loftus-Cheek. Il Torino, sin lì piuttosto passivo, ha avuto la forza di reagire e trovare l’1-1 con Schuurs, bravissimo a capitalizzare al meglio un pallone sporco e spedirlo alle spalle di Maignan (36’). Sembrava il preludio a un primo tempo in parità, invece i rossoneri, complice un tocco col braccio di Buongiorno, sono riusciti a portarsi nuovamente in vantaggio con Giroud su rigore (43’), prima che Theo Hernandez trovasse il 3-1 con un tocco sotto delizioso su imbeccata di Leao (46’). A chiudere ogni discorso ci ha poi pensato nuovamente Giroud, ancora una volta freddo dal dischetto, questa volta per un pestone di Schuurs su Leao: palla alla destra di Milinkovic-Savic e 4-1 Milan, prima dell’inevitabile girandola di cambi che ha un po’ spento il match. “Dobbiamo essere competitivi in tutte le competizioni e abbiamo mostrato passi avanti rispetto a Bologna – l’analisi di Pioli -. Abbiamo fatto bene, la rosa è a buon punto ma possiamo crescere ancora. Rispetto a Bologna abbiamo fatto tutti due passi avanti, ma serve questo spirito a lungo, possiamo fare meglio tutti quanti. Il mercato? Giroud è un grandissimo centravanti, ma quando giocheremo anche la Champions dovremo tenere alto il livello di prestazioni e nessun giocatore garantisce il 100% tutta la stagione. Meglio avere più soluzioni, al momento siamo al completo poi la società vedrà cosa fare”.

Verona – Roma 2-1: Mou non ingrana, ma Lukaku sta arrivando: “Oggi arrivo per firmare”

Clima completamente diverso in casa Roma, dove bisogna fare i conti con un altro passo falso dopo quello con la Salernitana. Domenica scorsa però i giallorossi erano quantomeno riusciti a evitare la sconfitta, mentre ieri non ne sono stati capaci: l’Hellas, complice un pizzico di buona sorte (la Roma ha colpito due traverse con Cristante e Pellegrini), si è portata a casa una vittoria pesantissima firmata da Duda (4’) e Ngonge (45+4’). A nulla è servito il tap-in vincente di Aouar (56’), se non a illudere Mourinho di poter rimettere in piedi una partita nata male e proseguita peggio. Lo Special One potrà presto consolarsi con Lukaku, almeno stando alle dichiarazioni del diretto interessato: “Domenica sarò a Roma per firmare”, avrebbe detto Big Rom ai margini di un torneo giovanile belga, ridando un po’ di fiato a un popolo giallorosso sconvolto dall’inizio shock della squadra, eppure disposto a sognare qualora arrivasse lui. Le distanze con il Chelsea non sono ancora del tutto limate, ma la volontà del giocatore dovrebbe fare la differenza: Mou gongola e pregusta l’esordio nella gara contro il Milan di venerdì prossimo, nella quale dovrà necessariamente cercare di far punti.

Juventus – Bologna (ore 18.30, Dazn)

L’attenzione si sposta ora sulle partite della domenica, con Juventus-Bologna in primo piano. I bianconeri di Allegri, infatti, sono chiamati a confermare gli ottimi segnali lanciati a Udine, sia a livello di risultato che di gioco. La critica, cosa accaduta raramente negli ultimi due anni, si è soffermata soprattutto sulla prestazione, elogiando una manovra molto più propositiva del solito: se sarà vera svolta o solo un fuoco di paglia lo capiremo col tempo, intanto però il test con il Bologna di Thiago Motta, peraltro molto apprezzato da Giuntoli, potrà dirci qualcosa in più. Nelle ultime ore, a dire il vero, l’ambiente è apparso un po’ distratto dalle voci di mercato, che vorrebbero un ritorno di fiamma per Berardi (non convocato dal Sassuolo, come vedremo tra poco) e un tentativo di arrivare a Morata, previa partenza di Kean. Ad Allegri però tutto questo interessa relativamente: l’obiettivo principale, in questo momento, è battere il Bologna e restare lassù in cima alla classifica.

Allegri avvisa i suoi: “Troppo entusiasmo può far male. Lukaku alla Roma? A fine mercato valuteremo tutto”

“Dopo la prima c’è stato troppo entusiasmo, giochiamo contro una bella squadra che col Milan ha creato molto – il monito di Allegri -. Se non l’affrontiamo nel modo e col piglio giusto, facendo una gara ottima, difficilmente la porteremo a casa. Giusto l’entusiasmo, ma ci vuole calma perché dobbiamo tornare ad abituarci a vincere più partite possibili. Il mercato? Quando si fanno le valutazioni sulla squadra io penso che sia buona, abbiamo giocatori giovani che possono migliorare e fare le fortune della Juve. Lukaku alla Roma? Io, come la società, sapevamo che c’era da fare poco sul mercato per la squadra, comunque tra una settimana, quando sarà tutto finito, avremo più chiarezza sulla forza degli altri”.

Juventus – Bologna, le formazioni: Szczesny out per una botta, per il resto confermato l’undici di Udine

Rispetto a Udine ci sarà una sola novità: Szczesny, infatti, ha rimediato una botta nell’allenamento di venerdì e non sarà a disposizione. Al suo posto, nel 3-5-2 di Allegri, ci sarà Perin, con Danilo, Bremer e Alex Sandro in difesa, Weah, McKennie, Locatelli, Rabiot e Cambiaso a centrocampo, Vlahovic e Chiesa in attacco. Thiago Motta, dopo gli elogi per la prova col Milan, cercherà i primi punti della stagione affidandosi a un 4-2-3-1 con Skorupski tra i pali, Posch, Beukema, Lucumi e Lykogiannis nel reparto arretrato, Moro e Dominguez in mediana, Orsolini (ballottaggio con il nuovo acquisto Karlsson), Ferguson e Ndoye alle spalle dell’unica punta Zirkzee.

Napoli – Sassuolo (ore 20.45, Dazn)

Grande attesa anche per i campioni d’Italia del Napoli, pronti a ricevere il Sassuolo in un Maradona tutto esaurito. Gli azzurri, dopo la bella vittoria di Frosinone, vogliono ripetersi pure in campionato, anche per cancellare le delusioni di mercato incassate nell’ultima settimana. Il no di Gabri Veiga (da ieri ufficialmente all’Al-Ahli), infatti, ha cambiato i piani della società, che ora potrebbe anche decidere di rimanere così, visto e considerata pure l’impossibilità di arrivare a Koopmeiners. De Laurentiis, ieri tornato sul caso Spalletti (“mi aveva detto di voler coltivare la terra, comunque ne stanno discutendo gli avvocati”), non è uscito benissimo dal primo mercato senza Giuntoli, ma quantomeno ha avuto la forza di trattenere Osimhen, anche se il rinnovo, per il momento, non è ancora arrivato. Garcia, in silenzio stampa “forzato” (problemi tecnici al centro sportivo di Castelvolturno), deve anzitutto pensare a battere il Sassuolo, affamato di punti dopo la sconfitta casalinga con l’Atalanta.

Napoli – Sassuolo, le formazioni: Garcia ritrova Kvaratskhelia, Berardi non convocato

Il tecnico azzurro può sorridere, perché rispetto a Frosinone ritrova una pedina fondamentale come Kvaratskhelia, di nuovo abile e arruolato per giocare dal primo minuto. Il georgiano, elemento chiave dello Scudetto, tornerà così a fare coppia con Osimhen, per la gioia di un Maradona vestito a festa. Il 4-3-3 azzurro vedrà così Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Olivera in difesa, Anguissa, Lobotka e Zielinski a centrocampo, Politano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. Dionisi, a caccia dei primi punti stagionali, dovrà nuovamente fare a meno di Berardi, non convocato proprio come contro l’Atalanta: qualcuno ci legge una possibile riapertura della trattativa con la Juve, anche se il tecnico ha assicurato che non sarà così. Il suo 4-2-3-1 vedrà Consigli tra i pali, Toljan, Erlic, Viti e Vina nel reparto arretrato, Lopez e Mateus Henrique in mediana, Defrel, Bajrami e Laurienté alle spalle dell’unica punta Pinamonti.

Lazio – Genoa (ore 20.45, Dazn e Sky)

A completare la domenica di campionato, oltre a Fiorentina-Lecce, ci sarà poi Lazio-Genoa, con due squadre chiamate a riscattare il pessimo esordio di una settimana fa. Ma se il ko dei rossoblu, tutto sommato, ci può stare, lo stesso non si può dire dei biancocelesti, sconfitti a Lecce in tre minuti di follia. Una caduta che ha fatto molto arrabbiare Sarri, soprattutto perché simile a quanto accaduto un anno fa: segnale che il gruppo non è né migliorato né cresciuto, almeno a sentire le sue dichiarazioni. Urge una reazione, anche per alzare il morale del popolo laziale, schiacciato dall’entusiasmo dei cugini per l’affare Lukaku e un po’ perplesso per il mercato di Lotito. Sono arrivati diversi rinforzi, questo è vero, ma nessun top player affermato, a fronte invece della partenza di Milinkovic-Savic: il presidente biancoceleste potrebbe aggiungere alla collezione Guendouzi, ma al momento l’accordo col Marsiglia è ancora in via di definizione.

Lazio – Genoa, le formazioni: ballottaggio Kamada-Vecino, Hysaj insidia Lazzari

Sarri sembra orientato a confermare la formazione di Lecce, ma restano due ballottaggi: Kamada-Vecino, con il giapponese leggermente favorito, e Lazzari-Hysaj (qui siamo sostanzialmente alla pari). Il 4-3-3 biancoceleste dovrebbe così vedere Provedel in porta, Lazzari, Casale, Romagnoli e Marusic in difesa, Kamada, Cataldi e Luis Alberto a centrocampo, Felipe Anderson, Immobile e Zaccagni in attacco. Gilardino, scottato dalla debacle casalinga con la Fiorentina, medita di cambiare sistema di gioco e passare al 3-4-2-1 con Martinez tra i pali, Dragusin, Bani e Vasquez nel reparto arretrato, Sabelli, Thorsby, Strootman e Martin in mediana, Malinovskyi e Gudmundsson alle spalle dell’unica punta Retegui.

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