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Manovra, la Camera dà la fiducia a una Finanziaria nata vecchia

Stasera il via libera definitivo alla Camera – Ma prima ancora che il decreto sia convertito in legge, ricominciano le discussioni sulle riforme strutturali necessarie a favorire la crescita, la grande assente dai piani del Governo – In primo piano liberalizzazioni e privatizzazioni – Domani Tremonti incontra i vertici di Abi e Confindustria.

Manovra, la Camera dà la fiducia a una Finanziaria nata vecchia

Dopo una telenovela estiva che sembrava infinita, questa sera la manovra bis otterrà il via libera definitivo. La settimana scorsa è arrivato l’ok del Senato, oggi tocca alla Camera, dove la fiducia è già passata con 316 voti favorevoli e 302 contrari. In Aula è arrivata la quarta versione del testo, quella stabilita con il maxiemendamento di settembre. L’ultima variazione su un tema imposto dalla Bce.

Il premier Silvio Berlusconi si vanta di “aver salvato l’Italia”, ma la verità è che secondo molti (in Italia come in Europa) questa manovra è nata vecchia. Il Governo non ha neanche fatto in tempo a convertire il decreto, che già sui mercati e nei corridoi della politica si comincia a parlare di nuove misure. Nonostante la retromarcia di ieri, nell’ultimo Rapporto sulle finanze pubbliche della Commissione Europea si parla a chiare lettere di una possibile “azione aggiuntiva” da richiedere al Governo italiano. E domani il ministro dell’Economia Giulio Tremonti incontrerà i vertici di Abi e Confindustria per discutere della crescita economica che continua a latitare. Fin qui le tanto invocate riforme strutturali per favorire lo sviluppo non hanno trovato spazio in alcuna versione della finanziaria. Per questo rimangono all’ordine del giorno temi come le privatizzazioni e le liberalizzazioni.

Ma torniamo a quello che fin qui è stato fatto. Gli obiettivi dell’ultima manovra sono di ridurre il deficit al 3,8% del Pil nel 2011 e all’1,4% nel 2012, per poi arrivare al pareggio di bilancio nel 2013. La correzione sarà di 54,265 miliardi nei tre anni, per arrivare a 59,79 miliardi nel 2014.

Vediamo cosa prevede il testo definitivo della nuova legge:

AUMENTO DELL’ALIQUOTA ORDINARIA DELL’IVA DAL 20 AL 21%

Il surplus per le casse dello Stato sarà di 700 milioni nel 2011 e 4,236 miliardi l’anno dal 2012 (quasi tutto il valore del maxiemendamento deciso a settembre), da destinare interamente “al miglioramento dei saldi del bilancio pubblico”. Sembra che ad imporre questa clausola sia stato Giulio Tremonti, da sempre contrario a qualsiasi modifica immediata dell’imposta sul valore aggiunto, che avrebbe preferito conservare come asso nella manica per la delega fiscale. Il superministro avrebbe ceduto solo a condizione che il maggior gettito fosse destinato a ripianare il deficit e non ad alleggerire i tagli ai ministeri e agli enti locali, come pure era stato ipotizzato nei giorni scorsi.

SUPERTASSA DEL 3% SUL REDDITO ECCEDENTE I 300MILA EURO ANNUI

Inizialmente la bozza del maxiemendamento prevedeva una soglia ben più alta, a 500mila euro. Poi nella maggioranza si sono accorti che in questo modo il prelievo sarebbe stato del tutto inutile, perché avrebbe colpito appena una manciata di contribuenti (per la precisione lo 0,01%). Nella sua ultima versione l’addizionale Irpef ricadrà invece sulle tasche di 34mila italiani, per un gettito previsto di 53,8 milioni nel 2012 e 144 milioni nel 2013. Ma il colpo di scena più grande arriva alla fine dell’articolo della legge dedicato al contributo di solidarietà: il provvedimento “può essere prorogato anche per gli anni successivi al 2013, fino al raggiungimento del pareggio di bilancio”. Questo significa che il Governo ha messo in conto di non centrare l’obiettivo previsto per il 2013.

L’ETA’ PENSIONABILE DELLE DONNE NEL SETTORE PRIVATO SARA’ ADEGUATA A QUELLA DEGLI UOMINI A PARTIRE DAL 2014 ANZICHE’ DAL 2015

L’approdo ai 65 anni arriverà così nel 2026. Questa è forse la sopresa più grande, perché segna un clamoroso cedimento della Lega. Umberto Bossi aveva più volte rifiutato le avance del Pdl in materia previdenziale. La svolta è arrivata ieri nel corso del vertice del 6 settembre a Palazzo Grazioli. Il Carroccio ha però tenuto la testa alta sulle pensioni di anzianità, che non hanno subito modifiche. Il nuovo regime pensionistico produrrà i maggiori effetti nel 2021, anno in cui il governo stima risparmi pari a 720 milioni. Ma l’applicazione alla scuola del regime pensionistico in vigore negli altri settori produttivi (pensionamento dopo almeno 12 mesi dalla maturazione dei requisiti) produrrà 100 milioni di risparmi nel 2012 e 1,031 miliardi nel 2013.

CONDONO 2002, UN ANNO DI PROROGA PER IL CONTROLLI

Il Fisco avrà un anno in più per stanare i furbetti che avevano aderito al condono tombale del 2002, ma avevano pagato soltanto la prima rata, disertando i successivi appuntamenti.

EVASIONE, CARCERE SOLO SE SUPERA I 3 MILIONI E IL 30% DEL VOLUME D’AFFARI

Nell’ultima versione della manovra è stata alleggerita la norma che prevedeva il carcere per i grandi evasori. Perché scatti il blocco della sospensione della pena da parte del giudice, non solo l’evasione dovrà essere di almeno 3 milioni di euro, ma l’ammontare dell’imposta evasa dovra anche superare il 30% del volume d’affari. Sembra che a volere questo correttivo sia stato Silvio Berlusconi.

TAGLIO INDENNITA’ ORGANI COSTITUZIONALI FINO AL 2013

La riduzione del 10% delle indennità di carica superiori a 90mila euro e del 20% di quelle superiori a 150mila euro varrà per Parlamento, Governo e magistratura soltanto fino al 2013. Restano escluse dalla stretta la presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale.

I TAGLI AGLI ENTI LOCALI

I trasferimenti agli Enti locali saranno ridotti di 4,2 miliardi nel 2012 e 3,2 miliardi l’anno successivo. I tagli sul 2013 saranno ridotti di 1,8 miliardi grazie al gettito atteso dall’inasprimento della Robin tax sulle imprese energetiche.

TAGLI A MINISTEI E RIORDINO UFFICI GIUDIZIARI

La dotazione dei ministeri viene ridotta di 6 miliardi nel 2012 e di 2,5 miliardi nel 2013. Sarà la presidenza del Consiglio a ripartire i tagli tra i ministeri. Dal riordino degli uffici giudiziari su base territoriale il Governo si aspetta risparmi complessivi per 60 milioni di euro.

RINVIO TFR PER I DIPENDENTI PUBBLICI

I dipendenti pubblici che scelgono il pensionamento anticipato si vedranno pagare il Trattamento di fine rapporto dopo due anni. Risparmi pari a 330 milioni nel 2012 e a 1,065 miliardi nel 2013. Stralciata la norma sulla soppressione di tutti gli enti che hanno meno di 70 dipendenti.

RECEPITO L’ACCORDO UE SUI NUOVI POTERI EFSF

La manovra recepisce nell’ordinamento italiano l’accordo europeo del 21 luglio sui nuovi poteri dell’Efsf, il fondo europeo salva-stati. La nuova legge autorizza il Governo a sottoscrivere la sua quota di garanzie sulle emissioni fatte dal fondo per sostenere gli Stati in difficoltà.

RIMODULATA LA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

Se entro il 30 settembre 2012 non sarà attuata la delega per la riforma fiscale e assistenziale (che dovrebbe ridurre il deficit di 4 miliardi nel 2012, di 16 miliardi nel 2013 e di 20 miliardi nel 2014), scatterà automaticamente il taglio lineare delle 476 agevolazioni fiscali e assistenziali che costano all’Erario oltre 150 miliardi l’anno. In alternativa, anche parziale, il Governo potrebbe ricorrere a un nuovo aumento dell’Iva.

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