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Manovra: dalle pensioni al bonus facciate, ecco le novità

Cambiamenti per Superbonus, reddito di cittadinanza, Industria 4.0. E poi taglio di Irpef e Irap, sostegni per le bollette e ammortizzatori sociali: ecco i punti principali della prima legge di Bilancio targata Draghi e Franco

Manovra: dalle pensioni al bonus facciate, ecco le novità

Pensioni, reddito di cittadinanza, Iperf, bollette, bonus vari e molto altro ancora. Sono tanti gli ingredienti della manovra 2022, la prima targata Mario Draghi e Daniele Franco. In tutto, la legge prevede una spesa pari a 30 miliardi di euro, 6,6 in più rispetto alla cifra indicata nel Documento programmatico di bilancio inviato giorni fa alla Commissione europea.

Il capitolo più corposo è quello dedicato al taglio delle tasse, che assorbe otto miliardi. Altri quattro miliardi vanno alla sanità, mentre due miliardi servono a mitigare il caro bollette. Per gli ammortizzatori sociali lo stanziamento è di tre miliardi; alle pensioni, invece, sono destinati 600 milioni. La Manovra stabilisce inoltre il rinvio della sugar e plastic tax al 1° gennaio 2023, i congedi per i papà, il rinnovo dei bonus edilizi, i fondi per la sanità e anche per il Giubileo 2025. All’internazionalizzazione delle imprese sono destinati 8 miliardi dal 2022 al 2026, mentre 900 milioni di euro serviranno a finanziare la nova Sabatini. Nel testo anche il rifinanziamento del Fondo di garanzia per le Pmi fino al 2027 e il passaggio delle pensioni dei giornalisti dall’Inpgi all’Inps.

Vediamo quali sono i punti principali della manovra 2022.

PENSIONI

Quota 100, la misura di marca leghista che permette di andare in pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 38 di contributi, scade il 31 dicembre e non sarà rinnovata.

Draghi non intende sostituire Quota 100 con una misura equivalente e strutturale: il progetto è quello di costruire uno scivolo temporaneo che renda meno ripido il cosiddetto “scalone”, ossia i cinque anni di lavoro in più cui sarà costretto chi progettava di andare in pensione nel 2023 con le regole di Quota 100.

Il compromesso finale con la Lega ruota intorno a una quota 102 che – solo nel 2022 – consentirà di lasciare il lavoro con almeno 64 anni di età e 38 di contributi.

REDDITO DI CITTADINANZA

La scure di Draghi e Franco si abbatte anche sull’altra misura-bandiera del governo gialloverde, quella targata Movimento 5 Stelle. Il reddito di cittadinanza, però, non scompare (come avrebbero voluto il centrodestra e Italia Viva). Viene invece corretto, con requisiti più stringenti per l’assegnazione e controlli più efficaci (ex ante anziché ex post). Ma la novità più significativa è un’altra: al secondo rifiuto di una proposta di lavoro, il sussidio si perde, mentre per chi trova un lavoro l’assegno subisce un taglio che diventa progressivo.

TAGLIO DELLE TASSE

Gli otto miliardi stanziati dal governo per tagliare le tasse hanno aperto un altro fronte polemico, non per l’adeguatezza dell’importo, ma perché il governo non ha scelto come ripartire le risorse. Sarà quindi il Parlamento a decidere quanti fondi destinare al taglio dell’Irpef e quanti alla cancellazione dell’Irap (che dovrebbe essere accorpata all’Ires).

AMMORTIZZATORI SOCIALI

Per gli ammortizzatori sociali ci sono 3 miliardi, una cifra considerata insufficiente dai sindacati (e probabilmente anche dal ministro del Lavoro, Andre Orlando, che in origine aveva studiato un piano da sette miliardi). La riforma prevede il potenziamento della Naspi e della Dis-coll, da collegare alle politiche attive e alla formazione per il reinserimento nel mondo del lavoro. Sono inoltre rafforzati i centri per l’impiego, mentre la cassa integrazione Covid alle piccole imprese del terziario viene prorogata. Infine, è in arrivo il rifinanziamento della malattia per i lavoratori in quarantena.

BOLLETTE

Per ridurre l’incremento delle bollette di luce e gas, il governo stanzia due miliardi di euro da spendere nel 2022. È prevista anche l’istituzione di un fondo ad hoc con l’obiettivo di “sostenere le famiglie e supportare la ripresa economica”.

SUPERBONUS 110% E ALTRE AGEVOLAZIONI

Il Superbonus al 110% viene prorogato, ma solo per condomìni e case popolari.

Alla fine, viene riconfermato anche il Bonus facciate, che in un primo tempo sembrava destinato a scomparire. L’agevolazione subisce però un taglio: il valore degli interventi di ristrutturazione coperti dal bonus scende dal 90 al 60%.

CASHBACK ADDIO

Nessun ripensamento invece sull’addio al cashback, misura bandiera del governo Conte 2. La cancellazione permette di risparmiare un miliardo e mezzo, che contribuirà a finanziare gli interventi sugli ammortizzatori sociali.

INDUSTRIA 4.0

Il programma industria 4.0 viene rifinanziato per il 2022.

Inoltre, il pacchetto aziende contiene tre miliardi per prorogare le garanzie erogate dal fondo per le piccole e medie imprese.

SANITÀ

Alla sanità sono destinati in tutto quattro miliardi, con un incremento di due miliardi su base annua del Fondo sanitario nazionale.

FAMIGLIA

In arrivo 400 milioni per rendere strutturale il congedo di paternità di 10 giorni, più altre risorse per nidi e scuole materne, garanzie ed esenzioni di imposte per facilitare l’acquisto della prima casa.

TAMPON TAX

L’Iva sugli assorbenti femminili (la cosiddetta “tampon tax”) scende dal 22 al 10%.

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