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L’Europa concede una moratoria di due anni alla Grecia, ma chi paga? Stamani Milano è negativa

L’Eurogruppo concede due anni in più ad Atene per onorare i suoi impegni ma deve ancora decidere chi pagherà i 32,6 miliardi di euro di nuovi aiuti – L’aumento della tassa sugli immobili in Cina spaventa le Borse – Stamani Milano inizia negativa – Scandalo Lockheed – Mercati instabili in Europa – A Piazza Affari tengono banco Telecom, Pirelli, Rcs.

L’Europa concede una moratoria di due anni alla Grecia, ma chi paga? Stamani Milano è negativa

L’UE CONCEDE DUE ANNI ALLA GRECIA. MA  DEVE DECIDERE CHI PAGA. SAWIRIS RISVEGLIA TELECOM. BERNABE’:” HANNO FIDUCIA SULL’ITALIA”

Fumata (quasi) bianca dell’Eurogruppo sulla Grecia. Atene ha ottenuto il sospirato rinvio di due anni per centrare, nel 2016, l’obiettivo di una rapporto deficit/pil del 2 per cento. Ma la decisione su chi dovrà pagare il conto degli ulteriori aiuti (secondo i calcoli, 32,6 miliardi di euro) sarà presa solo dalla riunione del 20 novembre. Non è chiaro, inoltre, se e in quale misura, il Fondo Monetario parteciperà allo sforzo supplementare.

La ‘quadratura del cerchio’ dovrà tenere conto dei Paesi della ‘tripla A’ che, come l’Austria, hanno già fatto presente di non voler finanziare i nuovi bisogni di Atene con i soldi dei contribuenti. E su tutto incombe il voto, o piuttosto il veto, del Parlamento tedesco: prima di qualunque decisione a livello di Eurogruppo, ha avvertito il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, “bisogna che il Bundestag sia consultato”.

L’Unione Europea, in sintesi, ha deciso che la Grecia non deve uscire dall’area euro. Ma non si sa ancora come verrà ripartito il conto. Già stamane ci sarà un confronto diretto tra i ministri delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, e il collega francese Pierre Moscovici. I mercati prendono atto che la tragedia greca può ancora riservare colpi di scena. E si mantengono cauti.

Stamane Tokyo -0,3% si avvia a chiudere in ribasso per la quarta seduta consecutiva. Ancor più marcata la discesa di Hong Kong -0,7%. Encefalogramma piatto a Wall Street: Dow Jones invariato, S&P +0,01%, Nasdaq  -0,02%. In Europa chiude sopra la parità solo Francoforte, dove l’indice Dax avanza dello 0,07%, il Cac 40 di Parigi cede lo 0,35%, il Ftse 100 di Londra lima uno 0,04%. A Milano Piazza Affari cala dello 0,39%.

ASIA

La patrimoniale spaventa anche l’Oriente. La Borsa di Shangai è caduta dell’1,5% ai minimi a due mesi da questa parte. La ragione non sta in qualche sviluppo inatteso del Congresso del Partito che s’avvia alla conclusione senza, per ora, aver riservato colpi di scena. Bensì nella notizia data dall’agenzia ufficiale Xinhua che anticipa l’aumento significativo della tassa sulle proprietà immobiliare. Il governo, scrive l’agenzia, sta seguendo “con grande attenzione” il risveglio dei volumi sulle compravendite immobiliari ed è pronto ad intervenire.

Dall’inizio del Congresso la Borsa cinese è arretrata del 2,7%. Ancora più marcata la discesa della Borsa di Taiwan che nel 2012 ha lasciato sul terreno il 25% circa della capitalizzazione.

AMERICA

Sui mercati continuano a pesare anche  i timori riguardanti il cosiddetto “precipizio fiscale” (fiscal cliff). Ma ieri c’è stata una schiarita: Glenn Hubbard, il  principale consigliere di Mitt Romney in materia fiscakle, ha aperto alla possibilità di un aumento della tassazione media dei contribuenti più ricchi.

Tengono banco , nel frattempo, le operazioni di M&A: la casa di investimenti Jefferies Group sale del 14% dopo l’annuncio che Leucadia, l’attuale maggiore azionista, lancerà un’offerta per aumentare la sua quota. Titanium Metals sale addirittura del 43% dopo l’offerta di Precision Castparts.  TripAdvisor guadagna il 4% dopo la promozione di Morgan Stanley.

Apple  è in ribasso dello 0,8%% dopo avere annunciato un accordo di licenza decennale con HTC che mette fine a una delle peggiori per i diritti di proprietà per gli smartphone. Oggi gli analisti di CLSA hanno consigliato di acquistare il titolo che ha perso il 22% dallo scorso 19 settembre.

Scandalo nello scandalo in Lockheed. Il 9 novembre, prima dell’annuncio delle dimissioni del Cco Christopher Kubesik, reo di adulterio con la segretaria, sono pasati di mano 57 mila contratti di opzioni di vendita allo scoperto sulle azioni del colosso della difesa contro una media di 900. La Sec è già in azione, assicura Bloomberg.

EUROPA

Mercati instabili, in allerta di fronte alla possibile tempesta. Ieri, in attesa delle decisioni dell’Eurogruppo, il mercato del debito sovrano ha registrato pochi movimenti. L’euro è rimasto stabile tutto il giorno a quota 1,2718 contro il dollaro.

Ma non sono mancati i sintomi di crescente inquietudine:

1) sono tornati sotto lo “zero” i rendimenti dei bond fino a 2 anni dei Paesi ritenuti “sicuri”: Svizzera, Danimarca, Germania, Finlandia e Austria.

2) il cross Euro/Franco Svizzero è scivolato a quota 1,2053, minimo da metà settembre. Ricordiamo che un approdo verso 1,20 costringerebbe nuovamente la banca centrale svizzera a “stampare” franchi per evitarne un eccessiva rivalutazione.

ITALIA

Sul mercato dei titoli di Stato è salito leggermente il rendimento del Btp a 10 anni, scambiato al 5,01%. Spread in lieve crescita a quota 367 (+6 punti base).

Il caso del giorno riguarda  Telecom Italia, salita del 4,2% in seguito alla notizia, confermata ufficialmente dalla stessa Telecom, che l’imprenditore egiziano Naguib Sawiris è disponibile ad acquistare una quota di minoranza di Telecom Italia investendo 4-5 miliardi di euro in azioni di nuova emissione. Nel 2011 Sawiris ha ceduto Wind a Vinpelcom (azioni più cash) per una cifra superiore ai 7 miliardi.

Sui tempi della trattativa c’è da registrare la dichiarazione di Franco Bernabé, presidente esecutivo di Telecom Italia: “c’e’ il Cda di dicembre”. In merito all’interesse degli investitori stranieri per l’Italia, Bernabe’ ha commentato: ‘Vuol dire che hanno fiducia nell’Italia’. In occasione di un convegno a Milano,  Bernabe’ ha avuto ieri un breve  colloquio con Gabriele Galateri consigliere di Telecom e presidente di Generali, azionista di Telco, la holding che detiene il 22,5% della societa’ Tlc.

Il caso ha voluto che l’exploit dell’ex incumbent coincidesse con gli sviluppi giudiziari dell’ex numero uno di TI, cioè Marco Tronchetti Provera. Telecom Italia si costituirà parte civile nel processo che si terra’ il 18 febbraio e che vede Marco Tronchetti Provera, ex manager della societa’ di tlc, accusato per il reato di ricettazione che rientra in uno dei filoni dell’inchiesta sui presunti dossier illegali. La decisione era gia’ stata presa dal Cda della società che si e’ tenuto la scorsa settimana.

Ieri, infine, si è tenuto il cda Pirelli dedicato alla trimestrale. La società della Bicocca chiude i nove mesi e il trimestre con risultati in linea con le previsioni degli analisti ma rivede al ribasso gli obiettivi sul 2012.

Nei 9 mesi il gruppo ha realizzato Ebit a 592,8 milioni in rialzo del 31,4% sul 2011, ricavi a 4.574 milioni, in rialzo del 7,2% e debito netto a 1.869 milioni. Utile netto a 308,3 milioni, in crescita del 22,7%.  Nel trimestre ricavi a 1.552 milioni da consensus a 1.557, Ebit a 192,1 milioni da 190,6.

I target 2012 sono stati rivisti: ricavi a 6,15 miliardi da circa 6,45, debito netto a 1,2 miliardi da “inferiore a 1,1 miliardi”, Ebit a circa 800 milioni da almeno 800 milioni. Fa scalpore il tonfo di un titolo difensivo quale  Campari, in ribasso del 5,8% dopo i risultati sotto le attese e che evidenziano un calo dei ricavi in Italia dell’1,3%.

Le banche hanno oscillato più volte nel corso della giornata, ma nel complesso, alla vigilia dei cda dei due Big del credito,  sono rimaste negative. Unicredit  ha chiuso in calo dello 0,3%, Intesa -1,3%. In calo anche  Banco  Popolare  -1,6%,  MontePaschi ha perso il 3,2%.

Citigroup giudica un “sell” il settore italiano. Goldman Sachs ha tagliato da 0,4 eu a 0,38 euro il target di Pop. Milano , finita in ribasso del 2,1%. Fra le assicurazioni, poco mossa Generali -0,1%. Ha chiuso in ribasso FondiariaSai -2,5%, in rialzo stamane sull’ onda della promozione di S&P che ha  alzato il rating di due livelli.

Altro trimestre negativo per l’editoriale Rcs. A fine settembre 2012 la perdita netta è salita a 380,5 milioni, per effetto di ricavi consolidati in calo a 1.184 milioni (da 1.364 un anno prima). Il peggioramento è attribuibile “principalmente al calo dei ricavi diffusionali e dei ricavi pubblicitari”. I primi calano a 601 milioni (erano 672) per il decremento nelle aree Libri, quotidiani Italia e quotidiani Spagna. I secondi, in un mercato della raccolta in cui gli investimenti sono calati mediamente del 10,5% nei primi dieci mesi d’anno, si sono fermati a 448 milioni, dai 516 del corrispondente periodo 2011.

Determinanti i pareri degli analisti anche per: Finmeccanica  scesa del 4,1%, dopo che  Deutsche Bank ha confermato il giudizio sell, pur alzando il target price a 2,5 euro da 2,3 euro. Fiat – 3%: Bank of America ha tagliato il target price a 2,3 euro da 3,9 euro. Confermato il giudizio underweight. Terna , invece,  ha chiuso in rialzo dello 0,7%: Société Générale ha alzato il target price a 3,1 euro da 3,0 euro. Confermato il giudizio buy.

Tra i titoli in rialzo spiccano i casi di:

Atlantia +’1,3%: nei primi nove mesi dell’anno l’utile netto della holding che controlla Autostrade per l’Italia è sceso dell’11,2% a 680 milioni. Il traffico sulla rete autostradale delle concessioni in Italia è diminuito nel periodo del 7,5%, mentre cresce quella delle concessionarie controllate estere (+4,4%).

Brembo  +2,7% dopo la conferma delle guidance 2012.

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