Condividi

Lega-M5S: si resta nell’euro ma largo a No-Tav e No-Vax

Nella nuova versione del programma di governo, Lega e Cinque Stelle rinunciano all’uscita dall’euro ma chiedono la revisione dei Trattati europei e lo scomputo per tutti i Paesi dei titoli di Stato in mano alla Bce mentre la Russia diventa “partner strategico”- Vaghezze sul reddito di cittadinanza e flat tax e taglio delle cosiddette pensioni d’oro – Stop alla Tav e all’obbligo di vaccini

Lega-M5S: si resta nell’euro ma largo a No-Tav e No-Vax

Lega e Cinque Stelle rinunciano ad avviare l’uscita dell’Italia dall’euro, ridimensionano in parte la richiesta alla Bce di cancellazione del debito pubblico ma si lasciano sedurre dalle sirene dei No-Tav e No-Vax. Sono queste le principali novità dell’ultima e forse definitiva versione del programma di governo che Matteo Salvini e Luigi Di Maio consegneranno nelle prossime ore al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, se riusciranno a risolvere il rebus del candidato premier, che resta ancora indefinitio.

Vedremo oggi come risponderanno i mercati finanziari che ieri hanno fatto impennare lo spread, mandato alle stelle il rendimento dei Btp sotto una pioggia di vendita dei titoli di Stato italiano e fatto sprofondare i titoli bancari e la Borsa dopo la diffusuione della prima bozza del programma, che conteneva due vere e proprie bombe come la proposta di avviare l’uscita (peraltro impossibile) dall’euro e quella, non meno stravagante e insidiosa per la credibilità dell’Italia, di chiedere alla Bce di non conteggiare e dunque cancellare i titoli di Stato italiano che resteranno nel suo portafoglio alla fine del Quantitative easing, pari a 250 mila euro e cioè ad almeno un 10% del debito pubblico. L’ultima versione del programma propone alla Bce di cancellare i titoli di Stato che ha acquistato non solo per l’Italia ma di tutti i Paesi.

Malgrado gli sforzi diplomatici di Di Maio, che è però insidiato dal redivivo Beppe Grillo che torna a chiedere il referendum sull’euro, l’intonazione del programma Lega-M5S resta comunque anti-Ue soprattutto laddove si chiede la revisione di tutti i Trattati europei e la Russia diventa “Partner strategico”.

Il documento in 39 cartelle prevede un forte appesantimento della spesa pubblica per l’avvio del reddito di cittadinanza, il superamento della  legge Fornero sulle pensioni con l’introduzione della quota 100 e il taglio delle pensioni cosiddette d’oro (oltre 5mila euro netti al mese) e l’avvio della Flat taxnon meno grave. Ma un punto non meno grave è quello che raccoglie l’altolà al completamento della Tav e anche l’altolà all’obbligo dei vaccini che fa compiere un clamoroso passo indietro all’Italia sul piano della difesa della salute dei bambini e delle più elementari norme di civiltà.

Oltre alla risposta dei mercati, ora si attende la risposta del Presidente della Repubblica non appena Salvini e Di Maio saranno in grado di indicare un candidato premier, di cui hanno discusso per l’ennesima volta anche ieri sera ma senza arrivare ancora a una conclusione certa.

Insomma, non è ancora certo che il governop giallo-verde nasca per davvero, ma se nascerà non lo farà di sicuro sotto i migliori auspici.

 

 

Commenta