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Le promesse di Trump e i conti dell’Eni al test della Borsa

Molte promesse, a partire dal taglio delle tasse, ma pochi dettagli nel primo discorso di Trump al Congresso americano – Il Dow Jones si ferma a 12 rialzi consecutivi e fallisce il record storico – Oggi i conti dell’Eni all’esame di Piazza Affari che a febbraio ha guadagnato il 2% ma resta negativa dall’inizio dell’anno – L’Eba promuove le banche europee, italiane comprese

Le promesse di Trump e i conti dell’Eni al test della Borsa

Molte promesse, pochi dettagli. Ma toni più distesi e la promessa che “l’America tornerà a guidare il mondo”. Nel suo primo discorso al Congresso americano Donald Trump ha senz’altro deluso chi si attendeva qualche segnale più specifico in materia di tasse, investimenti e nuove regole per la finanza. Ma ai mercati, a giudicare dalle prime reazioni, è piaciuto l’atteggiamento più conciliante in materia di immigrazione e di rapporti commerciali.

Il risultato? I futures su Wall Street segnalano una lieve tendenza al ribasso. Positive le Borse asiatiche, sotto la spinta del dollaro. Il dato più rilevante riguarda proprio la forza della valuta Usa, sostenuta anche dalle dichiarazioni di alcuni governatori della Fed.

William Dudley di New York, in particolare, ha detto che “la stretta sta diventando sempre più urgente”. John Williams della Fed di San Francisco ha rincarato la dose: “Non vedo una sola ragione per rinviare”. Ma la maggior parte degli operatori è ora convinta che la Banca centrale alzerà i tassi nella riunione del 15-16 marzo.

TRUMP PROMETTE, OBAMA INCASSA 65 MILIONI PER L’AUTOBIOGRAFIA

Il grande affare ieri l’ha fatto l’ex presidente Barack Obama, che, assieme alla moglie Michelle, ha firmato un contatto da 65 milioni di dollari per un libro sulla loro esperienza alla Casa Bianca.

Intanto, il suo successore ha ribadito, senza aggiungere particolari, che avvierà una “storica riforma fiscale che consentirà alle imprese americane di competere ovunque e con qualsiasi concorrente”. Ma anche un “sollievo” per i contribuenti della classe media. Confermata anche la volontà di avviare un piano di investimenti in infrastrutture per mille miliardi di dollari.

Il muro con il Messico servirà solo a fermare droghe e criminali (risale il peso), ma ci sono importanti novità sull’immigrazione: ci sarà una legge, ha detto il presidente in una conferenza stampa prima del discorso, che consentirà di regolarizzare la posizione degli immigrati “che non siano criminali”. La priorità dell’amministrazione sarà la cancellazione dell’Obamacare sostituito da un sistema basato su polizze “alla portata di tutti”.

MIGLIORA L’ECONOMIA IN CINA E GIAPPONE

Composta la reazione dei mercati asiatici alle parole di Trump. La Borsa di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo dell’1,4%. Positivi di mercati della Cina: Hong Kong +0,2%, Shanghai +0,5%. Sia dal Giappone che dalla Cina sono arrivati segnali molto confortanti sulla ripresa economica. Ha battuto le attese l’indice PMI Caixin sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere della Cina, in febbraio è salito a 51,7. JP Morgan alza stamattina la previsione sul Pil 2017 della Cina a +6,6% dal precedente +6,2%.

IL DOW JONES SI FERMA DOPO 12 RIALZI: A FEBBRAIO +4,8%

Ieri sera è sfumato a Wall Street il record dei record. Dopo dodici rialzi consecutivi l’indice Dow Jones (-0,15%) ha chiuso in rosso: in 120 anni non è mai riuscita una striscia di tredici rialzi. A febbraio l’indice ha guadagnato il 4,8%. In terreno negativo anche l’S&P (-0,33% ieri, +3,7% nel corso di febbraio) e il Nasdaq (-0,67%).

I dati macro depongono a favore di un prossimo rialzo dei tassi: l’indice sulla fiducia dei consumatori è salito in febbraio sui massimi dal 2001, un incremento più forte del previsto. In ascesa anche le aspettative dei direttori degli acquisti della zona di Chicago a 57,4 da 50,3 di gennaio, massimo da inizio 2015.

Nel quarto trimestre 2016 la crescita è stata confermata al +1,9%. I prezzi medi delle case, nelle 20 maggiori aree urbane del Paese, sono saliti in dicembre del 5,6% anno su anno, l’aumento più forte dal novembre del 2015.

A muoversi di più è stato il mercato delle obbligazioni, vendute dopo le prese di posizione a favore di un aumento dei tassi d’interesse. Il rendimento del Treasury Bill è salito al 2,41% dal 2,37% di ieri. I future sui tassi d’interesse sono arrivati a dare oltre il 70% di probabilità di un rialzo del costo del denaro a metà marzo: lunedì lo davano al 50%.

Il dollaro si apprezza su euro a 1,055. L’oro ripiega, portandosi a 1.244 dollari. Il petrolio Brent, stamattina, sale dell’1,8% a 56,6 dollari il barile, dopo aver chiuso ieri in calo dello 0,6%. Ha pesato su Wall Street il tonfo di Target (-12,5%).

SI RAFFREDDA LA FEBBRE SUI TITOLI DI STATO, MILANO PIATTA

I toni distensivi di Trump sulla Nato e sui rapporti con gli alleati europei potrebbero favorire un avvio positivo anche dei mercati europei. Da verificare la reazione al probabile prossimo aumento dei tassi Usa. A rasserenare il clima ieri sono stati gli ultimi sondaggi sulle elezioni francesi (Emmanuel Macron in vantaggio su Marine Le Pen) e, per l’Italia, la prospettiva del voto solo nel 2018.

La Borsa di Milano chiude piatta grazie alla spinta di banche e società petrolifere. Hanno frenato assicurativi e utility. Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a quota 18.913 punti, in calo dello 0,01%, azzerando il rialzo accumulato in giornata. Performance più solida per gli altri maggiori listini europei: Parigi +0,4%, Francoforte +0,2%, Londra +0,4%.

PIAZZA AFFARI +2% NEL MESE, MA -1,5% NEL 2017

Il bilancio di Piazza Affari nel mese di febbraio è positivo. L’indice FtseMib ha guadagnato il 2% circa, l’indice Star (che raggruppa le società a media capitalizzazione) il 6,6%.

Milano è riuscita a tenere il ritmo di Francoforte (Dax +2,6%), ma ciò non è bastato ad azzerare la perdita da inizio anno (FtseMib -1,5%), la peggior performance nell’Eurozona.

L’economia italiana crescerà meno dell’1% nel biennio 2017-2018. A dirlo è Standard & Poor’s, secondo cui le attuali preoccupazioni circa lo stato di salute del settore bancario e l’incertezza politica interna probabilmente si rifletteranno negativamente sull’espansione del credito, ostacolando così la ripresa degli investimenti da parte delle imprese.

L’incubo deflazione è ormai alle spalle. Secondo la stima preliminare dell’Istat, a febbraio l’indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% su base congiunturale e dell’1,5% su base tendenziale, in accelerazione rispetto al +1% di gennaio e ai massimi dal marzo del 2013. L’inflazione acquisita per il 2017 è risultata pari a un +1%. 

Risolleva la testa il mercato obbligazionario, grazie anche alle ricoperture in vista di fine mese. Lo spread tra decennali Btp e Bund scivola così sotto 190 punti base ai minimi da una settimana. Il rendimento del Btp si porta al 2,08%, dal 2,12% di lunedì.

A conferma dell’impostazione positiva della domanda è l’esito della riapertura destinata agli specialisti su Btp e CctEu. Sul totale dei cinque titoli offerti, non soltanto è stato assegnato l’importo massimo di 1,2 miliardi di euro.

ENI IN SALITA PRIMA DEI CONTI. GOLDMAN SACHS FRENA TENARIS

Sveglia all’alba stamane per gli operatori. Nemmeno il tempo di registrare il messaggio in arrivo da Donald Trump Ed è arrivata l’ora di dedicarsi alla lettura dei conti di Eni +1,11% ieri, comunicati prima dell’apertura di Piazza Affari assieme al nuovo business plan 2017-20. Tra i dati più significativi. L’utile operativo adjusted del quarto trimestre è stato pari a 1,29 miliardi, +103% rispetto al quarto trimestre 2015. L’utile netto adjusted del quarto trimestre pari a €0,46 miliardi sostenuto dalla robusta ripresa dell’E&P. Risultato netto adjusted dell’anno sostanzialmente a breakeven (-0,34 miliardi).

Saipem +2,3%. Tenaris -1,5%: Goldman Sachs ha abbassato il prezzo obiettivo del titolo a 15,6 da 16,1 euro, confermano la raccomandazione neutral. Saras +5%: Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione del titolo da reduce a hold mentre Equita Sim ha aumentato il prezzo obiettivo da 1,75 a 1,93 euro.

L’EBA DÀ LA SUFFICIENZA ALLE BANCHE, VOLA BANCO BPM

Ieri sera la European banking authority ha diffuso i risultati del test sugli istituti bancari. La pagella è sufficiente per tutti e non ci sono bocciati: “La patrimonializzazione delle banche europee migliora avendo raggiunto un Common equity tier 1 (Cet1) medio al 12,8% al giugno 2016 in linea – fin d’ora – con la piena implementazione delle norme”. Tutte le banche nel modello centrano le esigenze future di capitale svelando “zero shortfall” per la piena implementazione del Cet1 minimo.

L’esercizio copre un campione di 164 banche dell’Unione europea, inclusi 23 istituti italiani. L’indice italiano del settore ha guadagnato lo 0,91%, quello europeo lo 0,56%. Unicredit +1,5%, Intesa +0,6%. Continua il rimbalzo di Banco Bpm (+2,7%). 

Male Carige (-3,05%) nel giorno in cui è stato annunciato, a borsa chiusa, il nuovo piano industriale che prevede il deconsolidamento del ramo d’azienda comprensivo del portafoglio sofferenze e un rafforzamento patrimoniale della banca attraverso un aumento di capitale ‘fino a 450 milioni.

Perde ancora terreno Generali (-1,31%). La compagnia è scesa dal 4,49% al 3,408% di Intesa Sanpaolo. Il Ceo Philippe Donnet sottolinea che “il gruppo va benissimo come vedremo il 16 marzo, in occasione della presentazione del nostro bilancio 2016. La nostra priorità è l’Europa e noi vogliamo ulteriormente rafforzarci in Europa”.

Banca Mediolanum -0,2%, Anima +3,9%. Poste italiane -0,1%.

MONCLER CRESCE A DOPPIA CIFRA, GIÙ YOOX

Sale Leonardo (+1%). Natixis ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 12 a 15 euro, confermando la raccomandazione buy. Fiat Chrysler -0,8%: Sono attesi per oggi i dati sul mercato auto di febbraio.

Nel lusso bene Moncler (+1,3%), che ha rilasciato ieri sera la trimestrale. La griffe dei piumini cresce a doppia a cifra e abbatte la soglia del miliardo di ricavi. Il gruppo ha chiuso il 2016 con un volume d’affari consolidato pari a 1,0403 miliardi di euro, un +18% rispetto ai dodici mesi precedenti. Ferragamo +0,8%. 

Yoox Net a Porter -1,7%: Nathalie Massenet, una delle fondatrici di Net a Porter, ha lasciato la società per diventare una dirigente di Farfetech, una piattaforma per lo shopping online.

Dada +7%: da inizio anno il leader dei servizi digitali per le Pmi è in rialzo del 13% dopo il + 41% del 2016.

Sogefi +11% grazie ai conti diffusi ieri, con un balzo dell’utile e una forte generazione di cassa nel quarto trimestre 2016.

Beni Stabili +4,5%: JP Morgan ha alzato la raccomandazione del titolo a overweight da neutral con prezzo obiettivo che resta a 0,72 euro.

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