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Le Borse sperano in un regalo della Fed e nell’intesa sui dazi

Mercoledì sarà una giornata chiave per i mercati perché Powell dovrà chiarire la linea della Fed sui tassi e la delegazione cinesa arriva a Washington per trattare con gli Usa sui dazi – Brexit verso un nuovo rinvio e Draghi oggi in campo al Parlamento europeo – Giovedì l’Istat dirà se l’Italia è in recessione tecnica o no

Le Borse sperano in un regalo della Fed e nell’intesa sui dazi

La fine del braccio di ferro a Washington sul budget federale ha favorito la partenza positiva della settimana finanziaria in Asia. Sale in particolare la Borsa di Hong Kong (+0,7%), dove spicca il volo Rusal (+5%), la società dell’alluminio controllata dal miliardario russo Oleg Deripaska. Il Dipartimento al Tesoro degli Stati Uniti ha rimosso le sanzioni contro il tycoon vicino al presidente Putin.

Avanza anche il listino Csi di Shanghai e Shenzhen (+0,4%). In attesa della ripresa dei colloqui con gli Usa, le autorità di Pechino hanno approvato nuove regole per facilitare l’aumento del patrimonio delle banche, l’anello debole del sistema finanziario, autorizzando l’emissione di bond perpetui, strumenti assimilabili al capitale, da utilizzare, attraverso intermediari finanziari autorizzati, come collaterale, nella richiesta di finanziamenti alla Banca centrale. In più le compagnie assicurative sono autorizzate a investire nelle obbligazioni perpetue emesse dalle banche.

DEBOLI TOKYO E IL PETROLIO, STERLINA ALTOP

Fa eccezione Tokyo (-0,4%). Da segnalare il brusco calo di Japan Display (-6%), fornitore degli schermi dell’iPhone: le previsioni per il 2019 sono “contrastate”.

Il petrolio Brent è in calo dello 0,4% (-1,7% la scorsa settimana) in attesa di sviluppi della partita in corso in Venezuela. L’oro è poco mosso a 1.303 dollari l’oncia, consolida le posizioni dopo il balzo di venerdì (+1,9%).

Sul mercato valutario l’euro si apprezza su dollaro su 1,141 (+0,1%). Solida la sterlina a 1,3218 sul dollaro: i mercati sperano in un rinvio della Brexit.

LE BORSE SPERANO IN UN REGALO DELLA FED

Sono due gli avvenimenti destinati a segnare la settimana finanziaria. Mercoledì sbarcherà a Washington la delegazione cinese guidata dal vicepremier Liu He, l’uomo a cui il presidente Xi ha affidato la delicata partita dei dazi e quella, ancor più spinosa, della proprietà intellettuale. Liu si incontrerà con il pari grado Usa, Robert Lightizer, nel tentativo di evitare un nuovo aumento dei dazi all’inizio di marzo. Intanto Washington aumenta la pressione su Huawei.

L’altro tema caldo è la riunione della Federal Reserve che si chiuderà mercoledì con la conferenza stampa dei Jerome Powell, che non sta ad indicare, come in passato, possibili novità sui tassi. Da quest’anno, infatti, è previsto un incontro stampa al termine di tutti i board. È probabile che la Banca centrale non annunci novità sui tassi.

Ma il Wall Street Journal ha anticipato venerdì che la Fed potrebbe annunciare un rallentamento nella “riduzione del bilancio”, in modo da frenare la discesa delle riserve delle banche statunitensi depositate nei suoi forzieri, circa 1.600 miliardi di dollari, una mossa senz’altro gradita alla Borsa e al presidente Donald Trump, che schiuma rabbia per aver dovuto cedere, almeno per temporaneamente, sul Muro con il Messico dopo il braccio di ferro con la speaker della Camera Nancy Pelosi.

BREXIT, VERSO UN RINVIO. DRAGHI DI NUOVO IN CAMPO

La fine del lungo stop degli uffici federali permette la ripresa dell’attività degli uffici che si occupano delle statistiche macroeconomiche. Attesi in particolare i dati sulla bilancia commerciale a novembre oltre agli ordinativi di beni durevoli in dicembre, le vendite di nuove case a novembre e gli ordinativi industriali. In arrivo anche i dati sul mercato del lavoro: attesi 160.000 nuovi posti (contro i 312,000 di dicembre).

Nel Vecchio Continente tiene ancora banco la Brexit, nell’attesa che il Parlamento di Londra esamini domani il piano B di Theresa May.

Oggi si terrà a Bruxelles l’audizione di Mario Draghi che comparirà davanti alla commissione problemi economici e monetari del Parlamento Ue.

ARRIVANO I CONTI ITALIANI, ATTESE ASTE RECORD

Settimana clou anche per i conti pubblici italiani. Giovedì l’Istat diffonderà i dati sulla crescita del Pil nel quarto trimestre. Un’indicazione importante per capire intanto se il Paese sarà entrato ufficialmente in recessione tecnica, con due trimestri negativi consecutivi, e se quindi le stime di crescita per il 2019 dovranno essere riviste alla luce di un dato 2018 più lento delle attese.

Intanto in Parlamento è atteso il primo ok al dl Semplificazioni in Senato. L’obiettivo è licenziare il testo in aula e trasmetterlo alla Camera nella giornata di martedì. Sempre alla Camera, prosegue l’iter del Dl Carige.

Sabato il governatore Ignazio Visco interverrà all’assemblea del Forex.

Sul fronte dei mercati, attesa la conferma del momento di grazia del debito italiano. Martedì in programma l’asta dei Bot a sei mesi. Mercoledì è prevista l’asta a medio termine: 8 miliardi tra Btp e Ccteu.

RIFLETTORI SU APPLE, ARRIVANO I NUMERI DEL TECH

Sul fronte societario, gli occhi dei mercati sono rivolti alla trimestrale di Apple in arrivo martedì sera, la prima dopo il profit warning. Sarà l’occasione per valutare la forza della marcia di Huawei, la grande “nemica” di Washington, salita al 27,8% del mercato cinese dal 20% di un anno fa mentre la quota della Mela è scesa dall’11,5 al 10%.

Il calendario prevede anche, per quanto riguarda la tecnologia, le trimestrali di Amazon, Microsoft, Facebook, Alibaba, Tesla e Samsung. Conti in arrivo anche per Boeing, Caterpillar e Lockheed Martin, per i petroliferi Exxon Mobil, Chevron, Royal Dutch Shell e per i pharma Novartis, Pfizer e Merck.

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