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Le Borse provano a rialzarsi dopo il Ko: decisivo il dato sull’inflazione Usa. Debito pubblico italiano sotto tiro

I mercati azionari sperano di rialzare la testa, ma sarà decisivo il dato sull’inflazione Usa di domani – Lo spread oltre quota 200 riaccende i riflettori sul debito italiano

Le Borse provano a rialzarsi dopo il Ko: decisivo il dato sull’inflazione Usa. Debito pubblico italiano sotto tiro

È già arrivato il momento di comprare? Assolutamente no, sostengono in coro gli addetti ai lavori dopo i disastrosi ribassi di ieri che hanno sbriciolato i prezzi, facendo scivolare il Nasdaq ai livelli dello scorso novembre. La combinazione tra guerra in Europa, Covid in Asia e, soprattutto, la minaccia di un nuovo forte aumento dei tassi Usa suggerisce la massima prudenza. Eppure i future sugli indici americani sono stamane in lieve rialzo, segno che i più ardimentosi ritengono che i prezzi a sconto, dopo i ribassi, siano un affare. O che, quantomeno, ci sia spazio per un “rimbalzo del gatto morto”, cioè un rimbalzino che potrebbe prender consistenza se domani l’indice dei prezzi al consumo segnalasse un rallentamento dell’inflazione. Da non escludere visto che alcuni settori (come le auto di seconda mano) sembrano in frenata. Ma non fidatevi, replica uno studio di Bernstein: le vendite continueranno, specie su Amazon (-33% quest’anno) e Meta (-40%).

Anche in Asia le Borse tentano stamane di limitare i danni. Restano però giù i mercati azionari della Corea del Sud (-0,7%) e del Giappone (-1%). Il BSE Sensex di Mumbai è piatto in avvio di seduta.

In lieve rialzo L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen che guadagna lo 0,1%, dal -1,5% di avvio seduta. Ieri sera la banca centrale ha detto di voler intensificare il sostegno all’economia reale,

Tutte in recupero le valute dell’area, con lo yuan in evidenza (+0,4%). Rupia +0,3%. Peso delle Filippine +0,3% nel giorno del ritorno in scena della famiglia Marcos: Ferdinand Marcos Junior ha vinto con un ampio margine le elezioni per la presidenza della Repubblica.

Segnali di ripresa stamane dopo la tempesta sui mercati occidentali. In Usa il future del Nasdaq è in rialzo dell’1%. Ieri l’indice dei tech ha chiuso in calo del 4,3%. S&P500 -3,2%, sui minimi degli ultimi 13 mesi.

Il Treasury Bund a dieci anni si allontana dai massimi degli ultimi quattro anni raggiunti alla fine della scorsa settimana: stamattina il rendimento è 3,04%.

Tra i ribassi più clamorosi, Apple (-3,3%) e Microsoft (-3,7%). Tesla arretra del 9,1% e perde colpi anche Twitter: molti sono convinti che Elon Musk rivedrà al ribasso la sua offerta.

Segni di ripresa anche per il Bitcoin, sceso ieri sera sotto la soglia dei trentamila dollari, stamattina a 31.000 dollari. Nelle ultime cinque sedute la criptovaluta di riferimento ha perso circa un quarto del suo valore.

In calo anche il petrolio: WTI a 102,8 dollari il barile, ieri la seduta si è chiusa con un ribasso del 6%. L’accordo sull’embargo Ue sull’import da Mosca non c’è ancora.

Allarme recessione, cede la diga dei tassi europei

Tutti giù al cospetto di re dollaro, confidando nella svalutazione quale medicina per mercati alla ricerca di una bussola. E così l’euro, in attesa che domani si pronunci Christine Lagarde, perde circa lo 0,25%, per un cross intorno a 1,0524 (stamane 1,057). Complice la paura che la Bce, alle prese con il rischio recessione, abbia atteso troppo a intervenire sui tassi. Si moltiplicano così le voci su un rialzo a luglio. Ieri è stato il membro del Consiglio direttivo Bce Olli Rehn a dire che “è ragionevole che presto, a mio avviso a luglio, inizieremo ad aumentare i tassi in linea con la nostra normalizzazione della politica monetaria”. Intanto il morale degli investitori del blocco a 19 membri è scivolato a maggio al livello più basso da giugno 2020, in calo per il terzo mese consecutivo.

Btp sotto tiro: spread oltre 200 punti, poi ritraccia

L’Italia, con un debito pubblico poco sopra il 150% e un Pil in sensibile frenata rispetto al 2021, è uno dei bersagli più facili mercati monetari, nonostante il carisma di Mario Draghi, che oggi incontra Joe Biden.

 Il tasso del Btp 10 anni chiude a +3,01% e quello del Bund a +1,09%, per uno spread in calo nelle ultime battute a 192 punti base (-4,08%), dopo aver superato in seduta i 200 punti.

Venerdì il Tesoro offrirà fino a 6,75 miliardi in tre Btp (a 5, 7 e 30 anni).

Piazza Affari scivola sotto quota 23 mila.

Lunedì nero anche per i mercati azionari. Non fa eccezione Piazza Affari: -2,74%, sotto la soglia psicologica dei 23mila punti (22.832).

Achtung recessione: appello di Volkswagen alla pace

Francoforte lascia sul terreno il 2,12% L’istituto tedesco Imk avverte: un brusco stop alle consegne di gas naturale russo potrebbe innescare una recessione in Germania paragonabile agli anni della crisi economica del 2020 e del 2009, se non peggiore.

Il ceo di Volkswagen Herbert Diess ha lanciato ieri un accorato appello alla pace.

In forte ribasso anche Parigi (-2,6%), che, nelle ultime quattro sedute, ha ceduto il 6% abbondante. Tra i titoli in terreno positivo Euroapi, lo spin off di Sanofi specializzato nelle scienze della vita.

Sos e commerce: crollano le poste olandesi -12,85%

Sono sintonizzate sullo stesso canale horror Amsterdam (-2,35%) e Madrid (-2,11%). Non fa meglio Londra (-2,34%).

Il colosso dei chip Infineon perde il 6% pur avendo alzato l’outlook per l’intero anno, beneficiando della carenza globale di semiconduttori.

Crolla il titolo delle Poste olandesi (-12,85%) per le crescenti pressioni sull’e-commerce.

Philip Morris tratta Swedish Match: 15 miliardi di dollari

Philip Morris International è in trattative per acquisire la rivale Swedish Match in un’operazione che potrebbe valutare l’azienda europea che produce tabacco senza fumo circa 15 miliardi di dollari o anche di più.

Soffrono le criptomonete e il bitcoin si muove ai minimi dal 2020, intorno a 32.200 dollari, con un calo superiore al 6,5%.

A Piazza Affari brilla solo Leonardo, Atlantia cambia nome

Solo due blue chip milanesi si salvano dall’ondata di vendite odierna. Brilla in particolare Leonardo: +1,39%, dopo aver sfiorato addirittura un rialzo del 5%. Assai più modesta la performance di Atlantia (+0,18%), che in serata ha deciso di correggere l’ennesima gaffe: la famiglia Benetton ha annunciato che cambierà il nome del veicolo di investimento che si candida a prendere il controllo di Atlantia: non più “Schema 43” (lo stesso numero delle vittime del crollo del ponte Morandi) ma “Schema Alfa”.

Capital Research taglia la quota in Unicredit, Conti Ok per Bper

Deboli le banche, a fronte dell’impennata dello spread: Unicredit perde il 2,66%. Secondo quanto emerge dalle comunicazioni Consob, Capital Research ha ridotto la propria quota in UniCredit al 3,979% dal 6,768%

Poco meglio Intesa +2,54%. Meglio Banca Bper -0,7% che ha annunciato i risultati del trimestre a Borsa chiusa. Il primo trimestre si è chiuso con un utile netto di 112,7 milioni di euro, meglio delle attese grazie a minori svalutazioni su crediti rispetto alle attese.

Moody’s abbassa Generali, Saipem in picchiata

Male Generali (-1,66%), benché l’agenzia di rating Moody’s abbia alzato il giudizio sulla solidità finanziaria del Leone a “A3” da “Baa1”, con outlook stabile.

La maglia nera è contesa tra Saipem (-6,91%) e Prysmian (-5,55%).

Pesante anche Salvatore Ferragamo (-4,2%) dopo l’ennesima smentita alle voci sulla vendita della maison fiorentina.

Esprinet lancia l’offeta su Cellularline +16,3%

In controtendenza Cellularline, +16,29%, entrata nel mirino di Esprinet (-2,25%) che venerdì scorso ha presentato una manifestazione di interesse non vincolante verso la società volta a promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulla totalità delle azioni di Cellularline finalizzata al delisting.

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