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Draghi da Biden, la guerra al centro ma Macron avverte: “Non si fa la pace umiliando la Russia”

Il premier Draghi incontra stasera Biden alla Casa Bianca e dovrà cercare un punto di equilibrio tra la linea americane e quella europea sugli sviluppi della guerra e la difficile ricerca di una tregua tra Russia e Ucraina

Draghi da Biden, la guerra al centro ma Macron avverte: “Non si fa la pace umiliando la Russia”

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, incontra stasera alla Casa Bianca il Presidente americano, Joe Biden, ed è ovvio che la guerra tra Russia e Ucraina e i suoi sviluppi saranno al centro dei colloqui. Non è certamente una missione facile quella del nostro premier, che, con la consueta abilità diplomatica, dovrà cercare di armonizzare la sua indiscussa fedeltà atlantica con l’altrettanto forte vocazione europeista. Non è facile non tanto perché nella sua maggioranza non manca chi gli consiglia di raccomandare a Biden di abbassare i toni contro la Russia, ma perché l’avvertimento di ieri del Presidente francese Emmanuel Macron, che è anche il Presidente di turno dell’Unione europea, è stato chiarissimo. Macron sostiene apertamente l’Ucraina ma non ha perso il filo del dialogo con Putin e ieri ha detto a chiare lettere: “Dobbiamo puntare alla tregua tra Russia e Ucraina per poi arrivare alla pace, ma la pace non si fa umiliando la Russia“.

Usa ed Europa hanno due linee sulla guerra Russia-Ucraina: Draghi da Biden cercherà un punto di equilibrio

Le parole di Macron, che certamente risentono del clima elettorale francese dove una larga parte dell’elettorato non ha mai nascosto la sua vicinanza alla Russia, fotografano con chiarezza le differenze di linea tra Usa e Ue. Biden vuole sconfiggere sul campo Putin nella speranza di disarcionarlo mentre Macron con tutta l’Europa (Germania in testa) punta solo alla pace tra Russia e Ucraina, senza preoccuparsi degli sviluppi interni al Cremlino e ritenendo che un’umiliazione troppo forte di Mosca spingerebbe probabilmente la Russia nelle braccia della Cina.

Ecco perché la missione di oggi di Draghi alla Casa Bianca non è affatto semplice e richiederà tutta la capacità diplomatica del nostro premier. L’incontro, che avverrà alle ore 20 italiane, avrà al centro – come informa una nota ufficiale di Palazzo Chigi – “il coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di contrasto all’aggressione ingiustificata della Russia”. In altre parole: “Uniti per l’Ucraina, cercare la pace”, tentando di capire se il discorso non ultimativo (“Nessuna guerra totale”) ma del tutto pretestuoso di Putin alla parata militare sulla Piazza Rossa di Mosca (“L’Occidente preparava un’invasione e la Russia non poteva fare altro che intervenire in Ucraina”) socchiuda o no le porte all’avvio di un negoziato serio che porti almeno alla tregua tra russi e ucraini.

Macron: “Spetta solo all’Ucraina stabilire le condizioni del negoziato con la Russia”

Draghi non potrà ignorare l’intervento di ieri di Macron a chiusura della Conferenza per il futuro dell’Europa nell’aula del Parlamento europeo: “Continueremo a sostenere l’Ucraina”, ha detto il Presidente francese, secondo cui “l’obiettivo è la pace prima possibile, ma impedendo alla Russia di vincere. E bisogna evitare anche qualsiasi escalation“. Segnando chiaramente una distanza dagli Usa, Macron ha poi aggiunto che “l’Europa non è in guerra contro Mosca ma è favore della sovranità ucraina“, da difendere allontanando la “tentazione dell’umiliazione o della vendetta” contro la Russia, ma precisando anche che spetta soltanto all’Ucraina “stabilire le condizioni del negoziato con la Russia”. Parole apprezzate soprattutto dal cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Oggi tocca a Draghi trovare il giusto equilibrio tra Europa e Usa, sapendo che la pace è l’obiettivo di tutto l’Occidente ma che le strade per arrivarci sono diverse.

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