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Le banche tornano protagoniste a Piazza Affari: +13% nel 2018

Unicredit, Intesa e le ex Popolari guidano il recupero dei titoli bancari in Borsa mentre l’accordo Usa sullo stop allo shutdown cancella altre nubi dall’orizzonte internazionale dei mercati finanziari – Piace l’Opa su Yoox – Fumata nera sui diritti tv del calcio

Le banche tornano protagoniste a Piazza Affari: +13% nel 2018

Il blocco del bilancio federale Usa è già rientrato dopo l’accordo tra repubblicani e democratici. E’ così svanita l’unica nota di preoccupazione per gli umori dei mercati finanziari, pronti a cavalcare l’onda degli M&A e delle trimestrali. A favorire la spinta l’allungo dell’economia reale, certificata dall’aggiornamento del World Economic Outlook, così come la conferma stamane della politica espansiva del Giappone, in attesa di una decisione analoga da parte della Bce.

Anche questo favorisce il rally di Piazza Affari,+9% da inizio anno, e della Borsa di Madrid, esaltata dal ritorno in serie A del rating dei titoli spagnoli. In questa cornice stamane il premier indiano Narendra Modi darà il via alla kermesse di Davos.

Tokyo +1,3%, non abbassa le stime sull’inflazione

Meteo Borsa registra così bello stabile sui mercati: Si avviano a chiudere in forte rialzo le Borse dell’Asia,  incuranti dell’ordinanza della Casa Bianca che impone dazi su lavatrici e pannelli solari, un provvedimento di stanotte che penalizza soprattutto le società cinesi e coreane. L’indice Nikkei di Tokyo segna un rialzo dell’1,3% a fine seduta. Una piccola novità dal comunicato finale della Boj: per la prima volta da tre anni, la banca centrale non ha abbassato le stime sull’inflazione.

In rialzo le Borse della Cina: Hong Kong +1,2%. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,7%. Seoul +1%. Poco mosso il cambio dollaro yen. Il dollaro tratta a 1,226 su euro. Il petrolio tratta oggi sulle piazze asiatiche a 69,5 dollari, in rialzo dello 0,6%.

A Wall Street torna la febbre M&A 

Nuovi progressi per tutti i mercati Usa: il Dow Jones sale dello 0,55%, meglio fanno S&P 500 -0,81% e Nasdaq +0,98%, trainato dai merger che hanno investito l’indice biotech (+3,15%). Spettacolare anche il ritorno sul fronte M&A di American International Group -1,2% il colosso delle assicurazioni finito sull’orlo del fallimento nel 2009 nel momento più drammatico della crisi scatenata dal crack di Lehman Brothers. Il gruppo ha annunciato oggi l’acquisizione di  Validus +44% per 5,5 miliardi di dollari. La preda, è una compagnia di riassicurazione con sede alle Bermuda.

Boom di abbonati, vola Netflix +9%

Sul listino vola Halliburton +6,4% dopo i conti. Ma la performance più impressionante riguarda Netflix, cresciuta nel dopo Borsa del 9% dopo la formidabile crescita della audience sui mercati internazionali. Grazie al successo di alcuni serial, in particolare The Crown, il leader dello streaming ha raggiunto la cifra di 117,6 milioni di abbonati (+9 milioni, i due terzi fuori dagli Usa). Modesto il danno, 40 milioni di dollari, per lo scandalo sessuali che ha colpito Kevin Spacey, il protagonista di House of Cards (sospeso). La società investirà 8 miliardi di dollari in nuovi contenuti.

BIOTECH SUPERSTAR, A PIAZZA AFFARI CORRE MOLMED

Al grande ballo dei merger and acquisitions il posto d’onore è comunque spettato ieri al settore pharma. Sono state infatti annunciate due maxi operazioni da complessivi 20,6 miliardi di dollari: una negli Stati Uniti e l’altra a cavallo tra Francia e Stati Uniti.

  • Celgene -2% ha comprato per 9 miliardi di dollari le azioni della partecipata Juno Therapeutics +27% che ancora non possedeva. Il prezzo dell’offerta per l‘azienda, specializzata in terapie per il cancro basate sul sistema autoimmunitario, è di 87 dollari, con un premio del 91% rispetto ai prezzi di chiusura di venerdì.
  • Non meno rilevante l’acquisto, da parte della francese Sanofi -4% di Bioverativ +62%, un’azienda specializzata in farmaci per la cura dell’emofilia per 11,6 miliardi di dollari. Il premio pagato è del 64%.
    Bioverativ è stata scorporata poco più di un anno fa da Biogen.

I riflettori sul settore hanno coinvolto a Piazza Affari il titolo Molmed +5,79%, la principale società biotecnologica quotata in Italia che ha recentemente comunicato di aver ottenuto la prima autorizzazione nazionale all’immissione al commercio per il proprio prodotto Zalmoxis.

MILANO E MADRID GUIDANO I LISTINI EUROPEI

Acquisizioni e fusioni ancor più della visione in rosa sulla crescita da parte del Fondo Monetario hanno sostenuto i listini del Vecchio Continente, limitando l’impatto negativo del rialzo dell’euro e dello stallo sul budget federale Usa. Oggi uscirà l’indice tedesco Zew sulla fiducia.

  • Ancora una volta tra le piazze migliori figura quella di Milano. L’indice Ftse Mib avanza dello, +0,59%, a quota 23.890 punti migliorando così i massimi da 2 anni e mezzo. Da inizio 2018 il progresso è superiore al 9%, il doppio del resto dell’’Eurozona.
  • In testa alla graduatoria c’è Madrid +1%, che festeggia così la promozione del rating Paese ad A- da parte di Fitch.
  • In terreno positivo anche Parigi +0,28 e Francoforte +0,22%. In rosso  solo Londra -0,2%.

FMI RIVEDE AL RIALZO LA CRESCITA: +3,9%

Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al rialzo le stime della crescita globale per questo e il prossimo anno, grazie alle economie avanzate in generale e alle “sorprese particolarmente pronunciate nella crescita in Europa e Asia”. L’istituto di Washington ha citato anche la riforma fiscale approvata prima di Natale in Usa, i cui ‘effetti sugli Stati Uniti e sui suoi partner commerciali – specialmente Canada e Messico – contribuiscono per circa la metà della revisione complessiva della crescita globale nel prossimo biennio”.

Il Fondo si aspetta per il 2018 e per il 2019 una crescita globale in rialzo del 3,9%, lo 0,2% in più rispetto ai calcoli fatti dal Fondo lo scorso ottobre per tutti e due gli anni. Il Fondo monetario internazionale ha anche alzato le stime di crescita dell‘Italia per quest‘anno e il prossimo senza però evitare di mettere in guardia sui rischi politici, in vista delle elezioni del 4 marzo. Nell‘aggiornamento al World Economic Outlook, il Fondo indica una crescita dell‘1,4% sul 2018, contro l‘1,1% ipotizzato lo scorso ottobre, e dell‘1,1% per il 2019, dal precedente 0,9%.

I BONOS TORNANO IN SERIE A. LO SPREAD SCENDE A 192

Accelera in chiusura il secondario italiano, in linea con la quasi totalità dell’Europa sulla scia della promozione in serie A della Spagna da parte di Fitch.

Lo spread Italia-Germania ha chiuso a 142 punti base, minimo dallo scorso 13 dicembre. Il tasso del decennale è stato scambiato a 1,92%, minimo da fine dicembre scorso. Il bond decennale spagnolo tratta a 1,41%, da 1,43% della chiusura. Il differenziale con il Bund a dieci anni è ai minimi dal maggio del 2005, a livelli precedenti la crisi del debito.

Gli investitori restano in attesa del meeting della Banca centrale europea di giovedì. La scorsa settimana, riferisce Reuters, tre diverse fonti hanno ribadito che è improbabile che la Bce abbandoni nel breve l’impegno a proseguire gli acquisti di bond.

UNICREDIT GUIDA LA CORSA DELLE BANCHE

Il propellente principale del rialzo di Piazza Affari continuano ad essere le banche. L’indice Ftse delle banche italiane accelera in rialzo dell’1,85% a 12.316 punti (contro +1,2% dell’indice europeo) ampliando il guadagno da inizio 2018 al +13%, oltre i massimi segnati nel 2017. A favorire gli acquisti è la prospettiva di rendimenti più alti nella zona euro assieme al progressivo miglioramento del quadro macro.

In un report dedicato all’equity strategy globale, Jp Morgan ha ribadito la propria visione positiva sui finanziari, che restano top pick tra i settori. Mediobanca Securities scrive invece che” I diversi fattori che hanno spinto al rialzo le azioni delle banche nel 2017 continueranno a persistere anche nel 2018: il rendimento del capitale, la reflazione, le operazioni di ristrutturazione e fattori politici, oltre al capitolo dell’M&A che potrebbe aggiungersi”. A giocare a favore ci saranno anche tassi in rialzo e la ripresa del pil dell’Ue.

IL PIANO INTESA IL 5 FEBRAIO. RISCOSSA DELLE EX POPOLARI

Nella sua conviction list Mediobanca ha confermato Unicredit +2,3% ritoccando il prezzo obiettivo a 23 euro da 21 euro, confermata la raccomandazione Outperform. Da inizio anno il titolo guadagna il 14%. Intesa avanza dell’1,23%.Il nuovo business plan sarà approvato dal cda il 5 febbraio, insieme ai conti 2017, e presentato al mercato il giorno successivo. Confermata il 27 aprile l’assemblea per il via libera dei soci ai conti dello scorso anno.

E’ stata la giornata della riscossa delle ex Popolari, che ha preso il via in tarda mattinata dopo la pubblicazione del report di Mediobanca. Guida la corsa Banco Bpm +5,46%. Dalle comunicazioni Consob è emerso che Capital Research ha il 5,155% del capitale. Bper Banca +2,69%, Ubi Banca +3,25%.

IL MERCATI PRONUOVE L’OPA SU YOOX

A dar l’impronta alla giornata è stata però fin dalle prime battute l’annuncio dell’Opa su Yoox net a Porter. Il titolo si è presto allineato al prezzo dell’offerta, con un rialzo del 24,5% a 37,7 euro. Il socio di controllo, il colosso Richemont (tra l’altro Cartiere Montblanc) offre 38 euro delle azioni ordinarie, il 26% di più del prezzo di chiusura di venerdì sera. L’operazione da 2,7 miliardi di euro è finalizzata al delisting.

Richemont ha circa il 46% del capitale totale, ma solo il 24,9% ha diritto di voto. Il fondatore e ceo, Federico Marchetti, si è impegnato a consegnare la sua quota, pari al 5,7%. L’offerta ha messo le ali anche a Ferragamo salita del 3,5%.

CORRE MEDIASET, OFFERTA PER MONDADORI FRANCE

Sugli scudi Mediaset+2,7% a 3,30 euro dopo aver segnato un massimo a 3,4040 euro (massimo degli ultimi sei mesi). Il titolo del Biscione è stata una delle migliori blue chips per effetto del report di Goldman Sachs che ha portato il target price a 4,50 euro (da 3,75) con un potenziale upside del 35%(raccomandazione buy da neutral). Gli analisti statunitensi stimano che l’Ebit possa migliorare di 10 punti nel periodo 2017-2020. Le stime di Goldman sono sopra la media del consenso di circa il 7%.

La giornata brillante del gruppo Berlusconi è stata completata dal balzo di Mondadori +3%: il gruppo Reworld Media sta presentare un’offerta su Mondadori France, che sembrava destinata a confluire in un polo con Lagardère e Marie Claire. L’euforia ha contagiato, infine, Retelit +10,8: torna d’attualità il riassetto del settore che potrebbe coinvolgere anche F2i.

FUMATA NERA PER I DIITTI TV DEL CALCIO. RIPARTE TELECOM

Fumata nera per i diritti tv sul calcio. “La Lega – ha detto il commissario Tavecchio – ha deliberato nel pomeriggio di non accettare alcuna offerta e di far corso alla trattativa privata con l’obiettivo di ottenere non meno del prezzo minimo complessivo già previsto dal bando che equivale a 1 miliardo e 50 milioni per i pacchetti principali e opzionali’. Mediaset ha presentato un’offerta per i diritti pay tv nazionali 2018-2021 del campionato sul digitale terrestre, che comprende le partite di otto squadre, tra cui Juventus, Napoli, Inter, Milan, Lazio, Fiorentina e due club di fascia bassa.

Alla gara partecipa anche Telecom Italia +1,53%, scesa in campo per le partite in modalità internet. A sostenere il titolo ha contribito l’egffetto M&A innescato dalla notizia riportata da Le Monde che rivela che Orange e Deutsche Telekom hanno trattato a lungo, nel corso dell’anno, su un’ipotesi di aggregazione, ma pare che il negoziato si sia chiuso senza alcun esito. L’indice Stoxx della telefonia è in rialzo dell’1,5%.

DEBOLI LE UTILITY. APPLE FRENA STM

Tra le altre blue chips:

– Atlantia, – 0,3%, ha rivisto alcuni elementi della sua offerta per Abertis, altri miglioramenti potrebbero presto essere annunciati. La holding ha anticipato questa intenzione in una nota diffusa venerdì sera: un’assemblea è stata convocata per il 21 febbraio.
– Deboli le altre utilities: Enel -2,32% e Snam -1,47% non hanno recuperato lo stacco del dividendo.
– Giornata no per Stm in calo dell’1,2% a 20,2 euro nel finale, in sintonia con il calo dell’1% di Infineon,

A frenare il settore, protagonista nel 2017 di un fortissimo rally, le voci sul rallentamento delle vendite dell’i Phone X.

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