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L’attesa del taglio dei tassi porta il sereno sui mercati e oggi c’è l’asta Bot

L’attesa del taglio dei tassi della Bce, la minor austerità prospettata da Rehn e l’onda americana portano serenità sui mercati – Anche la prossima formazione del governo Letta aiuta e oggi c’è l’asta Bot – Fiat in rally anche se il giudice americano è pro-sindacato sulla quota Veba che apre la strada al 100% di Chrysler – Piazza Affari apre in rosso.

L’attesa del taglio dei tassi porta il sereno sui mercati e oggi c’è l’asta Bot

Chissà se Piazza Affari si dedicherà al riposo, al settimo giorno. Per ora, la corsa continua. Aiutata dal vento a favore che ha cominciato a spirare da Wall Street, la Borsa di Milano ha ritrovato nel pomeriggio la rotta percorsa negli ultimi cinque giorni ed ha chiuso in rialzo la seduta per la sesta volta consecutiva: l’indice Ftse Mib, salito ieri dello 0,52% ha così messo a segno una sequenza positiva dell’8,3%.

Anche sul fronte del debito pubblico la situazione resta positiva: lo spread è stabile a quota 280. Prevale perciò un ragionevole ottimismo per l’asta dei Bot a sei mesi stamane. Al di là delle attenzioni legate alla possibile formazione del governo Letta, gioca a favore di Piazza Affari (e degli altri mercati) l’attesa crescente per un taglio dei tassi dell’area euro. Goldman Sachs si è aggiunta ieri all’elenco dei broker e degli economisti che scommettono sul taglio. Ma il report lega la previsione al ribasso delle stime sul Pil europeo del 2013, un intervento “di cosmesi” che, secondo Goldman, avrà ben poche influenze sull’economia reale.

Intanto Angela Merkel, parlando a Dresda di fronte all’unione delle casse di risparmio del paese, ha detto: “La Bce si trova in una situazione difficile. Per la Germania dovrebbe probabilmente alzare un po’ i tassi ma per gli altri paesi deve agire per assicurare che le imprese abbiano accesso al credito. Dobbiamo superare questo solco in seno all’unione europea”. In questa cornice le principali Borse europee hanno chiuso in rialzo con l’eccezione di Madrid (-0,2%), zavorrato da un orribile dato sulla disoccupazione, salita più del previsto al 27,1%. Londra ha guadagnato lo 0,9% anche grazie al dato sul Pil del primo trimestre superiore alle aspettative. Parigi +0,1% e Francoforte +0,8%.

FIAT ACCELERA VERSO CHRYSLER (E WALL STREET) 

Fiat forever, anche con la valigia in mano. A Milano il titolo Fiat +3,8% è stato per il terzo giorno di fila la star del listino . Il Wall Street Journal ha scritto che Sergio Marchionne sta valutando la possibilità di quotare sul listino di New York il soggetto che nascerà dalla fusione con Chrysler. Exor +2,2%. Fiat Industrial +2,7%. Dal Delaware, dove è in corso la causa tra la Fiat e il fondo Veba del sindacato United Auto Workers (Uaw) per la determinazione del prezzo di Chrysler, arriva la notizia che il giudice Donald Parsons ha detto “Sono più propenso a dare ragione a lui” indicando di essere a favore delle argomentazioni espresse dal legale di Veba, Robert Hirth. Fiat ritiene che, in seguito agli accordi, debba pagare 139,7 milioni di dollari per il 3,3%, mentre il trust di Uaw dice che la partecipazione vale 342 milioni. L’opzione oggetto del contenzioso è pari al 3,3%, ma il parere del giudice sarà importante nell’ambito dei colloqui per la cessione al gruppo italiano di tutta la quota.

SALGONO ASIA E I MERCATI USA. IMPENNATA DELL’ORO 

Passo in avanti dell’indice Nikkei +0,40% a Tokyo. Tra poche ore, al termine del secondo incontro di aprile dl board, la Bank of Japan annuncerà le sue previsioni sul pil e il tasso d’inflazione. Nell’attesa, si registra un piccolo rimbalzo dello yen. Da segnalare, intanto, la ripresa dell’oro: 1475 dollari l’oncia, ovvero il 12% in più dal 16 aprile, il giorno del grande capitombolo. Il rally è stato reso possibile dagli acquisti dei privati e delle banche centrali degli emergenti. L’azionario Usa chiude in rialzo, sostenuto dai dati che evidenziano un calo dei disoccupati Usa. In uscita oggi il dato sul Pil del primo trimestre. 

Il Dow Jones guadagna lo 0,17%, il Nasdaq lo 0,62%, lo Standard & Poor’s 500 sale dello 0,40% a 1585 punti, ad un passo dai massimi storici toccati l’11 aprile. George Soros ha acquistato il 7,9% di J.C. Penney, diventando così il primo azionista del gruppo. Amazon +2,2%: crescono i ricavi (+22%) ma scende l’utile operativo – 37%. I dati non impediscono la crescita dell’utile per azione a 0,18 cent (0,09 la stima degli analisti). Salgono anche Apple +1%, Cisco +1% e soprattutto Microsoft +3,5%, uscita vincitrice dalla causa contro la richiesta di royalties per alcuni brevetti Motorola (controllata da Google). Il giudice ha stabilito che Microsoft non dovrà pagare i diritti.

ENI ANCORA SOTTO TIRO 

Eni -0,8%. La major dell’energia ha comunicato risultati del primo trimestre inferiori alle stime del consenso a causa del calo della produzione di idrocarburi, della discesa dei prezzi di vendita e del peggioramento delle condizioni di mercato nel gas. Saipem +1,1%. Nel settore utility, Snam -0,6%, Enel +1,1%. Finmeccanica -3,5%: JP Morgan ha tagliato il giudizio a “underweight” da “neutral”. Prysmian sale dell’ 1%. In evidenza un tris di titoli: Parmalat +3%, Lottomatica +2,5% ed Autogrill +2,5%, che ha spostato in avanti di un mese la data dell’assemblea ordinaria, probabilmente per poter convocare l’assemblea straordinaria chiamata a deliberare il via libera alla scissione delle attività.

Buzzi +3% JP Morgan ha alzato il target price a 11 euro da 8,4 euro, conferma il giudizio “neutral”. Assicurativi ben intonati: Generali +1% e Fondiaria Sai +4,7% sui massimi da luglio dopo che si è preso atto che i rilievi Consob non avranno un impatto sostanziale sui conti 2012. Poco mosse le banche italiane nel giorno della pubblicazione dei dati negativi del trimestre Santader, in calo del 4%. Unicredit -0,5%. Nel settore del lusso Ferragamo +2,5% e si porta sui nuovi massimi storici. Tra le small caps, Fiera Milano sale del 3,5% su nuovi massimi dal 2011.

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