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La volatilità domina i mercati: Borsa e spread sull’ottovolante ma finisce bene

Un’altra giornata dominata dalla volatilità: Borsa su e giù ma poi chiude in territorio positivo – Lo spread Btp-Bund si avvicina a quota 400 ma scende nel pomeriggio, oscillando intorno ai 380 pb – In recupero titoli industriali e bancari – Una spinta arriva da Wall Street sull’onda delle vendite al consumo

La volatilità domina i mercati: Borsa e spread sull’ottovolante ma finisce bene

Le Borse Usa, com’era già successo la scorsa settimana, corrono in soccorso della vecchia Europa. L’aumento delle vendite al dettaglio (+0,8% contro la previsione di +0,3%), la tenuta dei conti di Citigroup e, più ancora, la crescita delle vendite di auto (+0,7% contro un’attesa di +0,5%) hanno riportato un po’ di sereno anche in Europa.

I listini azionari hanno invece imboccato la strada del rialzo in tutta Europa,a parziale correzione delle perdite di settimana scorsa. A Milano l’FtseMib prima prende velocità, poi rallenta nell’ultima parte della giornata: + 0,36% a quota 14411; Londra avanza + 0,74%; Parigi +0,84%, Francoforte +0,98%. Madrid perde lo 0,21%.

Nel vecchio Continente, dopo una mattinata difficile per i periferici, si allenta la pressione sulla Spagma e, di riflesso, sull’Italia: il rendimento dei Btp 10 si attesta comunque al 5,55% e lo spread a quota 383, in buon miglioramento rispetto a fine mattina (massimo a 395). Si restringe a 437 punti base la forbice tra i titoli spagnoli e tedeschi, mentre il tasso sui bonos cala al 6,09%. A giustificare un giudizio meno severo nei confronti di Madrid è stato l’intervento di Mariano Rajoy. Il premier spagnolo ha dichiarato che il governo centrale interverrà senza esitazione a bloccare le spese delle 17 regioni autonome spagnole, il vero tallone d’Achille della finanza pubblica. “Nel caso non vengano fatte le cose richieste – ha detto Rajoy – interverremo senza indugio: i governi regionali non sono in grado di raccogliere risorse aggiuntive od alternative alle nostre”. Nei mesi scorsi il tentativo della Catalogna di raccogliere un prestito alla City con il supporto di Goldman Sachs è miseramente fallito.

Alle 16 e 30 Borsa Italiana ha comunicato la sospensione dalle contrattazioni dei titoli Fonsai, Milano Assicurazioni, Premafin e Unipol in attesa di un comunicato da parte delle società interessate al progetto di fusione. In precedenza Unipol segnava un ribasso del 2,4%, Fondiaria Sai – 3,7%, Premafin +1,1%.

Riflessive le banche: Intesa -0,86%, Unicredit -0,46%, affonda Pop Milano -2,6%. In gran recupero i titoli dell’auto, dopo la frenata imposta dal rallentamento della congfiuntura cinese: l’indice Stoxx europeo del settore +1,9% guida la corsa dei rialzi. Fiat sale dell’1,4%, Fiat Industrial avanza del 2,5%, a guidare la corsa è Pirelli + 3,2%. Le grandi società tedesche dell’auto, Volkswagen, Daimler e Bmw avanzano del 2% circa.

Bene anche i petroliferi (+1,7%), nonostante il calo del greggio: il Wti è scambiato a 102,5 dollari al barile, in calo dello 0,3%. Ma il settore può contare sulla promozione dell’oil europeo da parte di JP Morgan. Accelera Saipem (+2,21%), Eni segna + 1,55%. In grande evidenza anche il settore del lusso. Luxottica è in rialzo del 2,1% grazie al giudizio di Citigroup che ha confermato la raccomandazione buy e ha alzato il target price. Positivi anche Tods +2%, Ferragamo chiude a -0,1%%. Sul listino di Parigi brilla la stella di Lvmh +2,7%: si esclude che, in caso di vittoria socialista, Bernard Arnault prenda la via dell’estero, come minacciò di fare nel 1981. Da segnalare ancora l’effetto spin-off della rete sulle quotazioni di Telecom Italia +2,01%. Tra le blue chip il rialzo maggiore è di Buzzi +5%. L’Oscar della seduta tocca però a De’ Longhi +11% dopo l’acquisto del marchio di elettrodomestici Braun.

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