Condividi

La proposta di Giuliano Amato: “Cediamo la metà del debito pubblico alla Ue”

di Ugo Bertone – Servirebbe a salvare l’euro dalle agenzie di rating: il monito dell’ex premier, assieme a Guy Verhofstadt, dalle colonne del Financial Times – Intanto situazione più tranquilla sul fronte della Grecia: l’Ecofin ha detto sì al prestito per l’estate – Attesa in Borsa per il possibile rialzo dei tassi da parte della Bce.

Metà del debito pubblico europeo dovrebbe essere accollato all’Unione europea. In questo modo, sarebbero i ministri della Ue a fissare i tassi di interesse dei titoli destinati a finire sotto il controllo del fondo Efsf, nato per sostenere i Paesi con un debito sovrano a rischio. La proposta, che si richiama al precedente progetto di Tremonti Juncker (in quel caso una maxiemissione di bond garantita dalla Ue) viene lanciata sulle colonne del Financial Times da Giuliano Amato e da Guy Verhofstadt, già premier del Belgio ma è stata anche sottoscritta da una folta schiera di personalità europee eccellenti. Amato parlerà oggi al Forum East, organizzato dalla rivista East, da Unicredit e dall’Ocse. La novità rispetto al piano Tremonti sta nel fatto  che non si tratterebbe di lanciare nuove emissioni, ma di trasferire vecchi titoli già in circolazione, dotandoli della garanzia della Ue, cosa che consentirebbe agli Stati chiamati ad onorare le cedole di pagare interessi più bassi. L’idea, sostiene Amato,  è la replica di quanto fece Franklyn Delano Roosevelt nel 1933 rilevando stock di obbligazioni dei singoli Stati dell’Unione. E’ una proposta sia tecnica che politica. “Oggi – scrivono i proponenti – l’Europa sta perdendo la guerra contro le agenzie di rating: i governi regolarmente eletti dai cittadini sono più deboli di agenzie autoreferenziali”. All’apparenza  la situazione avvantaggia la Germania, visto che l’euro (più debole di quanto non sarebbe il vecchio marco) favorisce l’export. “Ma a lungo andarne perderemo tutti: un default in periferia manderebbe a picco i fondi pensioni e le assicurazioni del Nord”.

GRECIA: L’ECOFIN  DICE SI’ AL PRESTITO PER L’ESTATE
MA PER L’AIUTO “VOLONTARIO” CI VORRA’ PiU’ TEMPO

“La Grecia ha comprato tempo prezioso per avviare il suo risanamento vero”. E’ il commento con cui Silvio Peruzzo, economista di Rbs, ha accolto la notizia che i ministri finanziari dell’Eurogruppo hanno autorizzato sabato il prestito per 8,7 miliardi di euro che consentirà alla Grecia di allontanare il rischio default. “ Per i mercati – spiega Peruzzo – questo ha un significato preciso: la Grecia oggi ha i soldi per arrivare a fine estate. Nel frattempo ci vorranno molte discussioni prima di arrivare ad un risultato concreto sul fronte del coinvolgimento dei privati. Ma credo che per metà settembre ce la potranno fare”. L’obiettivo di raggiungere un’intesa in settimana con le banche e le assicurazioni, soprattutto francesi e tedesche,  per un “intervento volontario” a favore della Grecia si è rivelato troppo ottimistico.

Nel frattempo, ha tenuto a sottolineare il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, “non vedo alcun rischio contagio per l’Italia e per il Belgio”. Intanto, ha aggiunto Juncker, Irlanda e Portogallo , che hanno ricevuto prestiti per 146 milioni, “presto saranno in condizione di tornare direttamente  sul mercato finanziario”. Chi non perde l’occasione per mostrar la faccia feroce è il ministro delle Finanze di Berlino Wolfgang Schauble: “E’ evidente – ha detto nel corso di un’intervista a Der Spiegel – che ci stiamo preparando per  non farci cogliere impreparato dall’evento più improbabile: il default della Grecia”.   

TIM GEITHNER AD AGOSTO SE NE VA? LUI DICE NO
MA OBAMA VUOL RIFARE TUTTA LA SQUADRA
 
Tim Geithner, segretario al Tesoro Usa, potrebbe dare le dimissioni subito dopo il voto sull’allargamento del deficit federale. La partita, per legge, si dovrà completare entro il prossimo 2 agosto. La notizia ha fatto il giro di Washington dopo che si è saputo che Geithner ha di nuovo preso casa a New York. “L’ho fatto per consentire a mio figlio di diplomarsi nella vecchia scuola” ha detto Geithner, ma non è stato creduto.

Sono in molti a pensare che il presidente dovrà rinnovare la squadra per tentare di aggredire il nodo disoccupazione a poco più di un anno dalla sfida per la conferma alla Casa Bianca.  In realtà Geithner è l’unico superstite della squadra scelta da Barack Obama al momento del suo insediamento. Da allora se ne sono andati Lawrence Summers, Christina Rohmer, Peter Orszag mentre Austan Golbee, l’economista che ha sostituito la Rkhmer, ad agosto tornerà all’università di Chicago,

Intanto Shaun Donovan, l’addetto dello staff che si occupa del problema casa ha ieri dichiarato che “i prezzi delle case negli Usa non scenderanno più”. “I prezzi – ha aggiunto – hanno raggiunto un livello più che sostenibile. L’importante è ora chiedersi quando torneranno a salire”.

GIOVEDI’ L’AUMENTO DEI TASSI DELL’EURO
VENERDI’ I DATI SUI DISOCCUPATI USA

Giovedì prossimo, 7 luglio, alle ore 13 il presidente della Bce Jean.Claude Trichet dovrebbe annunciare in conferenza stampa il nuovo aumento dei tassi di riferimento dell’euro per un quarto di punto. La riunione della Bce è senz’altro l’appuntamento più importante della settimana, Seguirà, il giorno successivo, l’annuncio dei dati sul livello della dissoccupazione negli Stati Uniti: le previsioni parlano di una conferma del 9,1% .

MANOVRA. SU WSJ DILAGA IL PESSIMISMO
MOEC (DB): L’ITALIA PESA SUI TASSI DELL’EURO

“La disoccupazione  a maggio è salita. Gli indicatori della produzione industriale segnalano una frenata a giugno: eppure la Finanziaria italiana non affronta il nodo della crescita, come sottolinea l’ex sottosegretario Mario Baldassarri: è un cane che si morde la coda, sostiene, aggiungendo che la manovra fiscale può frenare ancor di più lo sviluppo, con risultati dannosi sulle entrate future, cosa che può significare altri buchi nelle entrate e un maggior deficit ”. Così prende il via , in prima pagina, di The Wall Street Journal una carrellata di opinioni di economisti di mezza Europa che, a partire dal nuovo warning di Standard & Poor’s concordano sul fatto che ci siano “seri dubbi” sulla possibilità che l’Italia eviti una grave ricaduta con effetti negativi per tutti. Gilles Moec di Deutshe Bank, in particolare, fa presente che dopo il prossimo aumento dei tassi di un quarto di punto di giovedì prossimo la Bce potrebbe essere costretta a rinviare ulteriori aumenti per evitare grossi guai all’Italia, così lenta sulla strada della ripresa. Un passaggio molto delicato per il futuro presidente della Bce, Mario Draghi.  

DOPO LA SETTIMANA DEL RIMBALZO
ATTESA PER LA PROVA DEI TASSI

Le Borse europee sono alla ricerca di una conferma. Dopo otto settimane consecutive di ribassi, infatti, i listini del Vechio Continente hanno registrato un robusto rimbalzo nelle ultime cinque sedute: l’indice europeo Stoxx 600 è salito nelle ultime cinque sedute del 4%, il maggiore rialzo settimanale degli ultimi 12 mesi. La Borsa di Milano ha fatto nettamente meglio mettendo a segno nella settimana un rialzo del 7,1%, che riporta in positivo la performance dall’inizio dell’anno (+1,7%).

A trarne vantaggio sono stati soprattutto i comparti più penalizzati dalla crisi greca, a partire dalle banche bersagliate dalla speculazione. Un caso emblematico è quello di Mps: venerdì scorso, nell’ultimo giorno di trattazione dei diritti dell’aumento di capitale da 2,15 miliardi di euro, il titolo ha messo a segno una performance del 6,4%, dopo aver perduto il 24% nelle 10 sedute fra il 14 e il 28 giugno quando si è accumulato un forte scoperto, che adesso starebbe rientrando. Le azioni prese a prestito sono arrivate a 500 milioni di titoli, pari a circa il 10% del capitale della banca.

LE PILLOLE DEL WEEK END
BEL CAPITALE DI FONSAI ARRIVA AMBER

Secondo quanto scritto su Il Sole 24 Ore il fondo statunitense Amber avrebbe rilevato i diritti di opzione per sottoscrivere parte dell’aumento di capitale di Fondiaria-Sai. L’investitore punterebbe a entrare in possesso di una quota compresa tra il 2% e il 5% del capitale della compagnia assicurativa.

BELTRATTI; NON QUOTEREMO FIDEURAM

Nel corso di un’intervista pubblicata su Milano Finanza, il presidente di IntesaSanpaolo, Andrea Beltratti, ha ribadito che la controllata Banca Fideuram, attiva nel risparmio gestito, non sarà quotata. Il manager ha negato anche la possibilità di creare un polo del risparmio gestito in Italia.

ENEL. NEL 2015 UN MOL DI 20 MILIARDI

Il Sole 24 Ore nel week-end ha riportato alcuni dettagli del piano industriale di Enel. Il business plan per il 2015 segnala che il margine operativo lordo del colosso elettrico dovrebbe raggiungere i 20 miliardi di euro rispetto ai 17 miliardi del 2010, mentre l’indebitamento netto dovrebbe scendere dai 45 miliardi di inizio 2011 a 37 miliardi di euro. L’utile netto, invece, dovrebbe salire da 4,5 miliardi a 5,5 miliardi di euro. Enel ha confermato la politica dei dividendi e punta ad un pay out del 60%.  

COLPO GROSSO DI NESTLE’ IN CINA

La Nestlè è in corsa per l’acquisto della cinese Hsu Fu Chi, grande produttore di caramelle e dolciumi in Cina. Se si arriverà alla conclusione, sarà la più importante acquisizione di una ditta cinese da parte di un gruppo occidentale, Il valore si aggira sui 2,7 miliardi di dollari

Commenta