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La politica sale in bicicletta. Deputati e senatori creano un intergruppo parlamentare

Una trentina di parlamentari si schierano a favore dell’uso della bicicletta per la mobilità sostenibile. La FIAB soddisfatta dell’iniziativa attende risultati

La politica sale in bicicletta. Deputati e senatori creano un intergruppo parlamentare

Le biciclette italiane sono tra le più apprezzate al mondo. In un anno il fatturato delle case costruttici è cresciuto del 10% raggiungendo il record di 2 miliardi di euro. Purtroppo per i ciclisti sono aumentati anche gli incidenti mortali. Tra le cause che in Italia fanno contare decine di vittime, non c’è solo l’incuria di automobilisti e camionisti, ma anche la scarsa sicurezza e la mancanza di piste ciclabili per girare tranquilli.

Il tema è esteso a tutta la mobilità che non ha impatti ambientali. La bicicletta è segno di libertà, di leggerezza nella quotidianità, mezzo adatto a percorrere chilometri e chilometri nelle condizioni più diverse. In economia, nello spettacolo, nel mondo dell’arte ci sono famosi testimonial della pedalata.

Ma a smuovere le acque sulla sicurezza e l’uso della bici è arrivata anche la politica. Si è organizzata addirittura con un nuovo gruppo interparlamentare. Una composizione bipartisan ( come per i club calcistici) eco con il nome di “Mobilità ciclabile – Italia in Bici”. Deputati e senatori, donne e uomini, pronti a darsi da fare con provvedimenti ad hoc. Stando seduti sugli scranni o spingendo sui pedali ? Vedremo.

La presentazione alla Camera dei deputati dell’intergruppo è stata fatta dall’on. Davide Bergamini, nominato presidente del sodalizio e da Giuliano Giubelli, vice presidente della FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta.

Bici è bello, ma….

La Fiab ha cercato a lungo questo “traguardo di partenza” che “ lo so è un ossimoro- ha detto Giubelli- ma essere qui è molto importante perché il Parlamento è il luogo dove si prendono le decisioni” e il tema va affrontato. “Si tratta – ha aggiunto Bergamini – di un gruppo trasversale che da subito ha ricevuto una trentina di adesioni provenienti da tutte le forze politiche. Credo che potrà iniziare a lavorare molto bene dai primi mesi dell’anno nuovo con una serie di incontri tematici”. Ci fosse stato ancora Romano Prodi in Parlamento la leadership spettava a lui e tutti gli altri a far da gregari.

I parlamentari con il loro gruppo possono fare molto, affrontare in modo costruttivo i vari aspetti legati agli spostamenti a pedali classici o assistiti. 

I numeri portati nell’occasione dalla FIAB inquadrano la situazione meglio di qualunque considerazione. Il 45% degli spostamenti quotidiani in Italia avviene con auto privata per tragitti tra 2 e 10 km. Il 30%  copre addirittura una distanza sotto i 2 km. Ovviamente tra loro ci sono anche On. e Sen. Quindi, una grande fetta degli spostamenti in auto ( auto blu incluse, a Roma e dappertutto) è su distanze brevissime: cioè a portata di bici.

Il mercato va bene con i prezzi per l’acquisto di una bici nuova a partire da 100 euro. In certe zone d’Italia è molto fiorente il mercato dell’usato e-purtroppo- sono aumentati anche i furti a privati o rivenditori.

Il 2024 dovrà imprimere una sterzata a tutta la mobilità leggera spendendo i soldi già stanziati. Le amministrazioni locali che vogliono abbattere le emissioni di CO2 hanno ora l’occasione di parlare direttamente con deputati e senatori, che nel frattempo (speriamo) si saranno alzati dagli scranni parlamentari, sensibili a sicurezza stradale (c’è poco da scherzare), investimenti finalizzati, parcheggi, bike sharing ,percorsi sicuri. Così la transizione verde la facciamo anche pedalando. E se siamo in gruppo, è molto meglio.

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