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La Lucrezia del Guercino restaurata dal vino che sostiene l’arte

Il progetto “Vino Civitas” nato dalla collaborazione tra l’Associazione Civita e le Gallerie Nazionali di Arte Antica in partnership con la Tenuta Caparzo di Montalcino. Restaurate già importanti opere di Luca Giordano, Battistello Caracciolo e Murillo

La Lucrezia del Guercino restaurata dal vino che sostiene l’arte

Dopo il restauro della Madonna del Latte di Bartolomé Esteban Murillo, che ha permesso di scoprire al di sotto dell’attuale strato pittorico la figura di un San Francesco inginocchiato, e quello del Sant’Onofrio di Battistello Caracciolo, “Vino Civitas” il  Progetto di collaborazione tra l’Associazione Civita e le Gallerie Nazionali di Arte Antica avvierà ora il restauro di un’opera del Guercino, artista prediletto di papa Gregorio XV, tra i più propositivi autori nella Roma barocca: la Lucrezia, una tela sostanzialmente inedita, che costituisce l’unica versione completa esistente di una composizione del grande artista nota solo in esemplari parziali e il cui restauro potrebbe finalmente chiarire la storia e l’attribuzione. Il quadro è stato recuperata di recente dal Ministero degli Esteri, cui era stata concesso in deposito addirittura dal 1929. E saranno i proventi della vendita del vino a riportarlo al suo originario splendore.

Il progetto “Vino Civitas” in partnership con la Tenuta Caparzo di Montalcino

Il progetto “Vino Civitas”, promosso dall’Associazione Civita in partnership con la Tenuta Caparzo di Montalcino, nasce dalla volontà di contribuire, con un sostegno concreto, alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio artistico del nostro Paese. Si tratta di una formula innovativa per legare l’attività vitivinicola al mondo della cultura, ogni anno infatti, grazie a una parte dei proventi della vendita del vino “Civitas” viene restaurata un’opera d’arte individuata dall’Associazione.

Come ha spiegato Alessandro Cosma, storico dell’arte delle Gallerie Nazionali di Arte Antica il progetto “Vino Civitas” ha consentito importanti restauri fino ad oggi grazie ai proventi della vendita del vino. Tra gli interventi già conclusi oltre a quelli della Madonna del Latte di Murillo e del Sant’Onofrio di Battistello Caracciolo che ha permesso di riscoprire le cromie argentate del santo e molti dei dettagli perduti sotto secoli di ritocchi e vernici ingiallite, dai grani del rosario alle rocce della grotta, dalle foglie che “vestono” il santo alle ciocche dei suoi lunghi capelli, vanno citati anche l’operazione di recupero  della Console con teste femminili di Palazzo Corsini, uno dei più ricchi ed elaborati arredi settecenteschi della collezione; e del quadro il Tributo della Moneta di Luca Giordano.

Grazie ai proventi della vendita del vino già finanziati anche il restauro di opere di Luca Giordano, Battistello Caracciolo e Murillo

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, (Cento 1591 – Bologna 1666). E’ ritenuto uno degli artisti più rappresentativi della fase matura del barocco, la sua abilità tecnica e l’originalità del tocco ebbero notevole influsso sull’evoluzione delle decorazioni nel 17° secolo. La produzione del Guercino del tutto scevra dalle pesantezze e opacità che intralciano alcuni artisti coevi, è caratterizzata da forti contrasti di luce e da ombreggiature ariose che, pur non divenendo mezzo per ottenere valori costruttivi come nel Caravaggio, creano una freschezza e una trasparenza caratteristiche. Tra le sue opere più significative si ricordano il S. Guglielmo d’Aquitania (1620, pinac. di Bologna) e il Cristo che appare alla Maddalena (1630, pinac. di Cento).

Chiamato a Roma da Gregorio XV (1621), vi dipinse, tra l’altro, la Maria Maddalena della Pinacoteca Vaticana, la Sepoltura di s. Petronilla della Galleria Capitolina, la mirabile decorazione, con l’Aurora, nel Casino Ludovisi. Questa, con la libertà della composizione e l’efficacia cromatica e luministica, si pone come un fatto totalmente nuovo nell’ambiente romano e più precisamente in netta contrapposizione con la classica realizzazione dello stesso soggetto di Guido Reni al Palazzo Rospigliosi.

Vini Caparzo una delle prime dodici cantine storiche di Montalcino

Fondata nel 1970, Caparzo rappresenta una delle prime dodici cantine storiche di Montalcino ed è tra quelle che più hanno contribuito alla creazione del mito del Brunello. Acquistata nel 1998 da Elisabetta Gnudi, Caparzo ha da quel momento subito un radicale cambiamento. L’azienda è stata dotata di una nuova cantina di invecchiamento completamente interrata e fra le più tecnologiche della zona, i vigneti sono stati reimpiantati e grazie ad alcune attente acquisizioni il parco vigna è oggi di oltre novanta ettari vitati. I vini di Caparzo sono presenti in oltre quaranta paesi, apprezzati per la loro costanza qualitativa e per essere espressione fedele ed elegante del territorio di origine.

L’Associazione Civita è un’organizzazione non profit di imprese ed enti di ricerca impegnata da oltre 35 anni in attività finalizzate alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico italiano. Sin dalla sua nascita ha saputo proporre un approccio nuovo nel rapporto fra il mondo della cultura e quello dell’economia, affidando un ruolo decisivo alle imprese intese non più come sponsor/mecenati, ma soggetti attivi e propositivi in grado di fare dell’investimento in cultura un asset strategico di valorizzazione della propria capacità competitiva.

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