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“La Grecia deve stare in Europa”: così Draghi dà la carica ai mercati

“La Grecia deve stare in Europa” avverte il presidente della Bce che rispolvera lo spirito dei tempi di “Whatever it takes” e anima i mercati – Le banche greche verso la riapertura – Google e Netflix infiammano Wall Street: il motore di ricerca batte le attese e Netflix supera Gm – Forti acquisti di Btp – Fca e Finmeccanica, rally gemelli – Anima record.

“La Grecia deve stare in Europa”: così Draghi dà la carica ai mercati

DRAGHI DA’ LA CARICA : TUTTE LE BORSE IN RIALZO. GOOGLE E NETFLIX INFIAMMANO WALL STREET

“La Grecia deve stare in Europa”. Parole perentorie di Mario Draghi che ha risfoderato lo spirito del whatever it takes di tre anni fa, in difesa dell’euro. E il piglio del banchiere, accompagnato dalla riapertura dei prestiti Ela alle banche greche ha convinto i mercati che la fase più acuta della crisi è ormai alle spalle.

L’affondo di super Mario è stato uno degli ingredienti del rialzo generale delle Borse. Sale Tokyo +0,2% per la quinta seduta consecutiva. Nella settimana il guadagno è del 4,4%. Vivace Hong Kong +0,8%, preceduta da Shanghai +1,9% e Shenzhen +2,9%. Positive anche le Borse Usa.

L’indice Dow Jones è salito dello 0,38%, l’S&P 500 circa dello 0,7% e il Nasdaq dell’1,26%. Dalle trimestrali Usa emerge l’ottimo stato di salute del mondo tech.

VOLA GOOGLE. NETFLIX VALE PIU’ DI GM  

Google, dopo i risultati, è andata in orbita: +11,24% a 644,9 dollari l’ultimo prezzo nel dopo Borsa. Ruth Porat, il nuovo ceo, ha esordito battendo le stime degli analisti. E i risultati, ha voluto sottolineare, sarebbero stati superiori di un miliardo senza il dollaro forte.

Sorpasso storico: la capitalizzazione di Netflix +17,7% dopo i conti ha superato ieri quella di Gm. Trimestre negativo invece per Goldman Sachs-1%, a causa dei forti accantonamenti a fronte dei rischi legali. Oggi tocca a General Electric.  

Il greggio chiude in ribasso la settimana dell’accordo sul nucleare iraniano: il Brent tratta a 57,13 dollari, il Wti a 51,12. L’euro è sceso sui minimi delle ultime sei settimane nei confronti del dollaro: cambio a 1,089. E’ anche l’effetto del carry trade degli investitori che tornano ad affacciarsi sui listini europei indebitandosi nella valuta unica.

MILANO CANCELLA L’EFFETTO GREXIT. FORTI ACQUISTI SUI BTP

Sulla strada dell’accordo greco ci sono ancora numerosi ostacoli, ma le Borse hanno ormai archiviato la questione. Settimo rialzo consecutivo per l’indice EuroStoxx50. A Milano l’indice Ftse Mib è salita dell’1,67% a 23.783 punti.

Con l’allungo di oggi, l’indice di Piazza Affari è tornato sui livelli precedenti l’annuncio del referendum in Grecia. Il Dax di Francoforte ha guadagnato l’1,53% a 11.716,16 punti, il Cac ha chiuso in rialzo dell’1,47%, e l’Ibex dell’1,61%. Anche il Ftse 100 di Londra, ha chiuso un +0,63%.

Sul fronte obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund è sceso sotto i 121 punti base con il decennale italiano che ora rende il 2%, dopo un indebolimento del future di settembre sul bund tedesco, sceso a 151,69, segno che la risoluzione della situazione greca spinge gli operatori a riposizionare sui titoli della periferia che garantiscono rendimenti maggiori.

BCE. NUOVE MISURE PER LA CRESCITA, SE NECESSARIO

L’intervento di Draghi non si è limitato alla Grecia, è il commento di Giuseppe Sersale di Anthilia: “Nello Statement si è curato di ribadire come prima cosa che il QE procede e continuerà fino a settembre 2016, e comunque finché l’obiettivo sull’inflazione non sarà considerato raggiunto. Gli ultimi sviluppi sui mercati finanziari non hanno modificato l’opinione del Governing Council che la ripresa si sta consolidando e che le misure stanno funzionando. Ma se per qualunque motivo si osservasse un indesiderato inasprimento delle condizioni finanziarie o una modifica dei trend inflattivi, agiranno senza indugio per correggere la situazione. Inserendo questa nota per la prima volta in un Statement ufficiale, il Presidente ECB ha inteso rafforzarla. Draghi ha sottolineato anche il miglioramento della dinamica del credito”.

FCA E FINMECCANICA, RALLY GEMELLI 

Tra titoli in maggiore evidenza spiccano due cavalli di razza dell’industria. Fiat Chrysler Automobiles avanza del2,7%. In giugno, la casa ha immatricolato in Europa 472.825 automobili, +12% anno su anno. Il mercato è salito del 14,8% a 1,41 milioni. Per il Crédit Suisse (overweight, target price 18,3 euro) il titolo è la prima scelta del comparto europeo. In Europa, l’indice Stoxx dei gruppi dell’auto segna un rialzo dell’1,3%.

Nella scuderia Agnelli ha chiuso in rialzo anche Exor +2,63%. PartnerRe e Axis annunciano di aver migliorato i termini del proprio progetto di fusione, cui si contrappone Exor con un’offerta concorrente su PartnerRe. Nel dettaglio le due aziende hanno aumentato a 17,5 dollari per azione il dividendo una tantum in contanti previsto prima del perfezionamento dell’aggregazione. Ai soci privilegio offriranno poi gli stessi termini dell’offerta Exor, di cui pure rilevano criticità fiscali, rimuovendo l’ostacolo di un’eventuale declassamento da Am Best.

Finmeccanica +3% è sui massimi dall’ottobre 2008 a 12,88 euro. In una nota la società ha comunicato di aver riacquistato bond per un controvalore di circa 450 milioni di euro ed esprime “grande soddisfazione” perchè il successo dell’operazione consentirà “una riduzione dell’indebitamento lordo di gruppo di circa 450 milioni di euro e, conseguentemente, una riduzione degli oneri finanziari negli anni a venire”. Il titolo amplia così la performance da inizio anno a +66%, terzo miglior risultato finora dopo quelli di B. Pop. Milano +82% e Yoox +69%.

ANIMA RECORD, IL GESTITO RIALZA LA TESTA

Continua la riscossa dei titoli bancari. Banca Popolare di Milano +2,8%, Unicredit +2%, Intesa +2,1%, Mediobanca +2%. Banca Ifis +5%. Rimbalza anche il settore del risparmio gestito.

In testa figura Anima +7%, su nuovi massimi storici. Per Goldman Sachs e la società meglio posizionata per la prevalenza di fondi domiciliati in Italia. La raccomandazione è Buy con target price a 9,40 euro. La banca Usa è intervenuta sul settore Asset Management, dopo il richiamo della Consob ad anteporre l’interesse del sottoscrittore a quello degli intermediari nella distribuzione alla clientela retail di fondi esteri e estero-vestiti. Mediolanum +2%, Azimut +0,6%, Banca Generali +2,4%.

TLC EUROPEE SUPERSTAR. TELECOM AI PREZZI DEL SETTEMBRE 2009

Telecom Italia ha accelerato nel finale chiudendo in rialzo del 3,7%, su livelli di prezzo che non vedeva dal settembre 2009 a quota 1,25 euro. Tutto il settore telefonico europeo è in fermento da inizio anno su attese di consolidamento crossborder. L’indice Eurostoxx Tlc (oggi +2%) è salito del 24% circa dal primo gennaio contro il +19% registrato dall’Eurostoxx Global. In calo Tiscali -3,85% dopo il balzo seguito all’operazione con la russa Aria. Mediaset +3,2%.

AVANZA IL LUSSO. TONFO DI LANDI RENZO

Nel resto del listino. Avanza il lusso, sull’onda del dollaro: Ferragamo +3,30%, Tod’s +2,23%, Moncler +2,36%, Yoox +1,14%. Luxottica +1,64%. Bene anche Autogrill +4,4% e Atlantia +3,5%. Prysmian chiude a +2,93% dopo un nuovo contratto per il progetto Normandie 1. Pesante scivolone, invece di Landi Renzo -5,01% che ha lasciato un profit warning: il calo del greggio mette in difficoltà i motori a metano e gas liquido.

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