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La frenata di Francia e Cina pesa su euro e Borse

Listini europei in flessione a metà mattina – Sale lo spread – A Milano arretrano l’auto, con Brembo ed Exor, e le banche – Deboli Unicredit, Banco Bpm e Bper – Crolla ancora Stefanel.

La frenata di Francia e Cina pesa su euro e Borse

Dopo la Cina, rallenta anche l’economia Europea. Frenano le Borse, perde colpi anche l’euro che, all’indomani dello stop agli acquisti del Qe, scivola sotto 1,13 contro il dollaro (-0,6%). Piazza Affari arretra dell’1% circa poco attorno a quota 18.800. Perdite simili per Parigi e Madrid, Francoforte lascia sul campo un punto percentuale. Più pesante il calo di Zurigo -1,13%, zavorrato dall’ascesa del franco sull’euro.

La conferma della frenata dell’economia europea è arrivata dall’indice Pmi sceso a 51,4 da 51,8 di novembre. All’origine del calo ci sono le conseguenze della crisi francese innescata dalle manifestazioni dei gilets jaunes: il pil, secondo Markit, nel quarto trimestre salirà solo dello 0,2% (contro le stime precedenti di +0,4%). Anche l’espansione del settore privato tedesco ha rallentato, al minimo di quattro anni a dicembre mentre sono in stallo i nuovi ordinativi. La banca centrale tedesca vede per quest’anno una crescita all’1,5% (sotto le previsioni precedenti al 2%).

Per quanto riguarda l’Italia, “a novembre l’inflazione risulta stabile e ancora sostenuta dai prezzi dei beni energetici, che tuttavia mostrano segnali di rallentamento”, afferma l’Istat.

Sul fronte politico, continua la trattativa fra governo italiano e Commissione Europea. Secondo indiscrezioni, si punta a chiudere il negoziato nelle prossime 48 ore, ma l’esito finale è tutt’altro che scontato.

Lo spread segna 270 punti base, +4 punti base. Il rendimento del decennale si attesta a 2,95%.

Il petrolio Brent è scambiato a 61 dollari il barile, in calo dello 0,4%.

In fondo al listino ci sono le banche: -1,8% l‘indice di settore italiano (-1,6 l’Europa).

Perdono colpi: 

  • Unicredit -2,1% il cui ceo Jean Pierre Mustier, ha escluso la possibilità di un’integrazione con un’altra banca fino ad almeno il 2021.
  • Banco Bpm -2,8%. DBRS ha migliorato il trend dei rating assegnati da negativo a stabile. Inoltre, tutti i rating della banca, incluso l’issuer rating di lungo termine a “BBB (low)” e di breve termine a “R-2 (middle)” sono stati confermati.
  • Deboli anche Ubi Banca -2,3% e Bper Banca -1,9% 

Soffre l’automotive nonostante la Cina abbia confermato l’abolizione dei tassi sulle vetture importate dagli Usa. sia a livello europeo. Ma pesa il calo delle immatricolazioni in Europa (-8%). Brembo lascia sul terreno il 3,5%, Exor –2,8%, Fca -0,66% e Cnh -2,4%.

Ancora positive le utility. A2A (+0,94%) e Italgas sopra la parità. Rimbalzano Ferragamo +0,5% e, soprattutto, Salini Impregilo +3,19% dopo la brusca caduta della vigilia. 

Giù Ovs– 1,78% e di Stefanel -12,6% all’indomani dei conti. 

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