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Manovra, Di Maio cerca di rassicurare ma i conti non tornano

Il vicepremier valuta la manovra 30-33 miliardi e conferma 7 miliardi per il reddito di cittadinanza. Ma annuncia tagli più pesanti sulle cosiddette pensioni d’oro, oltre i 4mila euro: “Negheremo loro anche l’adeguamento all’inflazione” – Tria tratta ad oltranza a Bruxelles

Manovra, Di Maio cerca di rassicurare ma i conti non tornano

“Questa è una manovra da circa 30-33 miliardi, che mette risorse fresche nell’economia”. Parola del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, che dal salotto di Mattino Cinque cerca di rassicurare gli elettori sul destino del reddito di cittadinanza e di quota 100. Non ci sarà alcun taglio: è stato possibile ridurre il deficit dal 2,4 al 2,04% perché “ci sono dei soldi che ci avanzano. Ne avevamo previsti in più di quelli che servivano”.

“Il reddito, per esempio, costerà 1,2 -1,3 miliardi in meno perché parte a marzo, anche se le pensioni di cittadinanza e di invalidità arriveranno da febbraio. Invece per quota 100, considerato il divieto di cumulo, abbiamo 2 miliardi e qualche centinaio di milioni in meno”, ha aggiunto di Maio.

Poi Di Maio ha ammesso anche che le risorse a disposizione per il reddito di cittadinanza sono “intorno ai 7 miliardi”: vuol dire due miliardi in meno rispetto alla versione originaria della manovra e addirittura 10 miliardi meno di quanto promesso durante la campagna elettorale per le ultime politiche.

NORME SU QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA IN ARRIVO VIA DECRETO

Il vicepremier ha poi spiegato che le norme sull’aumento delle pensioni minime, su quota 100 e sul reddito di cittadinanza non saranno inserite nel testo della manovra, ma arriveranno con un decreto che il Governo si appresta a varare.

ALLE “PENSIONI D’ORO” NEGATO ANCHE L’ADEGUAMENTO ALL’INFLAZIONE

Inoltre, Di Maio ha assicurato che “nella trattativa con l’Ue che sta portando avanti Conte in maniera brillante recuperiamo ancora più soldi dalle pensioni d’oro: non solo tagliamo circa il 40% sulle pensioni d’oro di quelli che non hanno versato i contributi sopra i 4 mila euro, ma non gli facciamo neanche l’adeguamento all’inflazione. Con Salvini e Conte siamo perfettamente allineati per andare all’obiettivo e cioè aiutare le persone più in difficoltà”.

NESSUNA TASSA SULLE AUTO DELLE FAMIGLIE

Quanto al bonus-malus, “non ci sarà nessuna tassa sulle auto delle famiglie degli italiani, né nuove né in uso – ha aggiunto il ministro – Sarà solo un ecobonus sulle auto elettriche, ibride e a metano, perché ci sono città ostaggio dell’inquinamento. Dobbiamo iniziare una rivoluzione della mobilità in Italia”.

TRIA TRATTA A OLTRANZA A BRUXELLES

Intanto, il ministro dell’economia Giovanni Tria, a quanto si apprende, resterà a Bruxelles fino alla fine del negoziato con la Commissione europea sui numeri della manovra. “Stiamo discutendo sulla nostra proposta”, ha risposto Tria a chi gli chiedeva come stesse andando la trattativa con l’Ue. Il ministro ha poi detto che domani avrà altri incontri “finché non si arriverà ad un accordo”. I giochi, insomma, non sono ancora chiusi, ma le prospettive sembrano favorevoli.

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