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La confusione dei mercati pesa su tutte le Borse: A Piazza Affari tracollo Saipem

Grande confusione sui mercati sia per la Grecia che per il taglio delle stime Fmi su Usa – Su Piazza Affari pesa il macigno di Saipem, che perde più del 13% – Forti anche le flessioni di Tenaris e Mps, un po’ meno quelle di Enel e Mediaset – L’effetto Orange dà slancio a Telecom – In territorio positivo Stm, Finmeccanica e Pirelli – Occhio a euro e bond.

La confusione dei mercati pesa su tutte le Borse: A Piazza Affari tracollo Saipem

EURO E BTP SULLA GIOSTRA DEL LUNA PARK DI ATENE. VA A PICCO SAIPEM -13,6%, TIENE SOLO TELECOM ITALIA

Giornata pesante per i listini sotto la tempesta perfetta di più fattori negativi. A Milano l’indice Ftse Mib ha perso l’1,15%. Poco sotto il punto percentuale il calo di Parigi e Francoforte. L’accordo sulla Grecia non è ancora arrivato e, nonostante le rassicurazioni dei contendenti, il rischio di un incidente che conduca al default è ormai palpabile.

Intanto, il mercato ha preso atto dell’ennesima profezia vincente di Mario Draghi: “Prepariamoci ad una fase di alta volatilità” aveva detto ieri il presidente della Bce ed i fatti gli hanno dato ragione. Per tutta la giornata è stato sotto pressione il cambio con il dollaro. L’euro ha superato per buona parte della seduta l’asticella di 1,13 per poi cedere, in parte, il terreni guadagnato.

La tendenza è cambiata dopo la pubblicazione delle nuove previsioni del Fmi sull’economia Usa: il Pil non salirà nel 2015 più del 2,5% (contro la stima precedente del 3,1%). La banca di Washington lancia un monito alla Fed: il rialzo dei tassi quest’anno rischia di essere prematuro.

Ancora più clamorose le oscillazioni nel reddito fisso: il Bund decennale ha varcato la soglia dell’1% per poi arretrare a 0,83%, con escursioni anomale per i listini monetari.  Il rendimento del BTP a dieci anni è salito fino a 2,25% ed è poi sceso, nel finale della giornata, a 2,13% (-3 punti base).

A che si deve tanta volatilità? Draghi, tra le cause del fenomeno (che non lo turba più di tanto) ha elencato la ripresa dell’inflazione e delle economie. Ma ha anche fatto cenno a motivi tecnici, forse preponderanti.. In questi giorni la speculazione che aveva aperto posizioni di debito in euro sfruttando in tassi a zero (causa prima della bolla accelerata dagli acquisti di Bund favoriti dalla scarsità di materia prima) sta smontando le operazioni di carry trade, Perciò chiude i debiti presso le banche versando euro (di qui la richiesta di valuta), vendendo titoli di Stato e comprando altri beni. Cosa che, almeno in linea di principio, non dispiace  al presidente della Bce.

Sul fronte societario tiene banco il naufragio di Saipem: -13,58%. Dealreporter ha scritto che la società starebbe valutando un aumento di capitale da 2-2,5 miliardi di euro. Saipem ha diffuso una nota nella quale afferma che da tempo “è in corso la valutazione su diverse opzioni di rifinanziamento a supporto della sua strategia industriale, anche nella prospettiva di un diretto ricorso al mercato”.

Deboli a ruota gli altri petroliferi: Eni -1,9%, Tenaris -3,7%. Alla vigilia del vertice Opec di domani il Brent perde il 2,7% e scivola a 62 dollari il barile. Giù anche le utilities: Snam -1%. Terna -1%. Enel -2,4%. La miglior blue chip è Telecom Italia +1% spinta  dai dettagli del collocamento di Inwit.

Tra gli industriali, Prysmian -1,3%: la società dei cavi ha dato incarico a Goldman Sachs di esplorare eventuali opportunità di investimento nel settore. CNH Industrial -1%, Fiat Chrysler -0,6%. Tra le banche Unicredit -0,4% ed Intesa -0,7%.

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