Condividi

La Cina non basta: Peugeot annuncia 3500 esuberi

L’ingresso nel capitale del gruppo Peugeot-Citroen da parte del colosso cinese Dongfeng e dello Stato francese non argina i licenziamenti in atto da ottobre – Il conto più pesante è per i lavoratori francesi: il 17% di loro andrà a casa – Ora la strategia globale punta al mercato di Pechino

La Cina non basta: Peugeot annuncia 3500 esuberi

La muraglia cinese non arginerà l’ondata di licenziamenti. Il riassetto di Peugeot Citroen prevede 3500 esuberi: non esattamente un rilancio, nonostante il trionfale arrivo di Dongfeng, gigante automobilistico della Repubblica popolare recentemente entrato nel capitale dell’azienda francese.

L’ennesima ondata di tagli, stavolta sotto forma di prepensionamenti, arriva dopo il piano annunciato a ottobre, quando con acrobazie semantiche si parlava di “partenza volontaria” di 2500/3000 dipendenti. I principali problemi saranno in patria, visto che il gruppo intende di cancellare il 17% della forza lavoro in Francia. L’ultimo a cadere è stato lo stabilimento di Aulnay, alle porte di Parigi, che ha arrestato la produzione e chiuderà definitivamente entro il 2014.

Se negli ultimi anni il cuore di Peugeot è sempre stato oltralpe, oggi la situazione è cambiata. E gli occhi puntati a oriente potrebbero spostare molto a est anche altri organi vitali. La strategia globale infatti prevede una maggiore apertura al mercato cinese. Con buona pace dello Stato francese, entrato nel capitale di Peugeot assieme a Dongfeng.

Commenta