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La bufera investe la Francia: manda al tappeto Borse e titoli di Stato. Piazza Affari inizia male

Il rischio di downgrading per Francia e Olanda e la paura dei mercati per la probabile vittoria di Hollande mandano di nuovo all’inferno le Borse e i titoli di Stato – Stamani Piazza Affari in rosso all’avvio – Tensione su bond di Roma, Parigi e Madrid – Gruppo Ligresti nella tempesta anche se Fonsai dice sì a denti stretti a Unipol.

La bufera investe la Francia: manda al tappeto Borse e titoli di Stato. Piazza Affari inizia male

Et voilà. A tre giorni dal voto francese esplode, tutt’altro che inatteso, il morbo gallico. Poco dopo mezzogiorno sulle piazze del Vecchio Continente è caduta una pioggia di vendite che, per intensità, ha ricordato da vicino i grandi ribassi che hanno investito prima l’Italia, poi la Spagna.

Stavolta il bersaglio, assieme a Bonos e Btp, è stato il titolo di Stato francese, il cui rendimento è salito di 8 punti al 3,07%, massimo degli ultimi tre mesi, e spread con il Bund a 138 (+10 punti). Sulla Borsa di place de L’Opéra è caduto un rumor, pare di origine Moody’s (un’agenzia di rating non manca mai in queste occasioni…): si riferiva ad un prossimo downgrade della Francia. Soprattutto in relazione alla probabile vittoria di François Hollande che, secondo i sondaggi, potrebbe addirittura affermarsi al primo turno.

A farne le spese sono stati i titoli di Stato ed i mercati borsistici della “periferia”. Il rendimento del Btp decennale è salito di 13 punti base al 5,58%, quello del Bono spagnolo è salito di 10 punti base al 5,86%, con spread sul Bund rispettivamente a 389 (+16 punti) e 417 (+12 punti).

Colpo basso anche per i Paesi Bassi. Un possibile downgrade del giudizio sul debito olandese da parte di Fitch. Lo ha detto il dirigente dell’agenzia di rating, Chris Pryce, in un’intervista al Daily Telegraph. L’Olanda, tra i pochi paesi europei a vantare un rating di tripla A, è “sull’orlo di un’azione di rating negativa” se non riuscirà a varare le misure di austerity promesse.

A Milano l’indice FtseMib ha chiuso con una perdita del 2%, anche Parigi è scesa del 2%, Madrid -2,2%. Sono andate meglio (meno peggio) Francoforte -0,9% e Londra (invariata).

E’ passato in secondo piano il superamento di quello che, secondo le previsioni, doveva essere lo scoglio di giornata: l’asta dei titoli di Stato di Madrid. Nei giorni scorsi il rendimento del Bono decennale aveva superato la soglia critica del 6%, ma ieri la Spagna ha collocato titoli per 2,5 miliardi di euro, l’ammontare massimo previsto per l’operazione, registrando una domanda pari a 3,3 volte l’offerta per i titoli a 18 mesi e pari a 2,4 volte l’offerta per quelli a 10 anni. Nel primo caso il rendimento è addirittura sceso al 3,46% dal 3,49%, per i decennali il  rendimento è leggermente salito al 5,74% dal 5,40%.

Wall Street peggiora dopo i dati sulle vendite di case esistenti. Partiti poco mosso, ora gli indici sono in ribasso: Dow Jones -0,4%, Nasdaq -0,2%.

Le case esistenti vendute a marzo sono scese del 2,6% contro attese per un rialzo dello 0,5%. Male anche l’indice della Fed di  Philadelphia sullo stato di salute dell’industria in Pennsylvania, New Jersey e Delaware ad aprile: sceso a 8,5 da 12,5, gli economisti lo attendevano a quota 12.

Poco prima erano state diffuse le nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, scese a 386mila, contro le attese degli economisti a 370mila. Rivisto in peggio il dato della settimana precedente a 388 mila da 380mila.

Tra le vittime di Piazza Affari spiccano i nomi più importanti, vittime privilegiate delle correnti di vendita internazionali:  Mediobanca -4,3%, Unicredit  e Intesa  -3,1%. MontePaschi è scesa del 3,5%, PopMilano  -3,2%.

Fabrizio Palenzona lascerà il posto di consigliere di Mediobanca a favore di quello in UniCredit qualora fosse accertata l’incompatibilità dei due ruoli in base all’articolo 36 della manovra. Lo ha detto l’ad di UniCredit Federico Ghizzoni nel corso di un incontro con la stampa dopo il Cda odierno. “Palenzona è nelle liste per il rinnovo del Cda. Direi senza esitazione che se viene confermata l’incompatibilità lascerà Mediobanca”, ha detto Ghizzoni.

Non solo le banche sono finite sotto tiro. In tutta Europa il settore peggiore è stato quello dell’automotive (Stoxx -2%). La caduta di Fiat -4,1% è stata accompagnata dalla discesa di Pirelli  -1,7% e Fiat Industrial-1,8%. Cadono anche Finmeccanica  -2,9% e TelecomItalia  -3,3%. Eni  ha perso il -2,2%,  ma non c’è stata salvezza né per Enel  -1,2%, né per Atlantia -0,9%, nonostante tutte e due nella mattina fossero stata promosse a “buy” rispettivamente da Citigroup e da Société Générale.
Fra le 40 blue chip milanesi, solo tre sono scampate al ribasso: Snam  +1,1%, Ansaldo +0,07% e Autogrill  +1,5%.

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