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La Borsa aspetta con ansia il verdetto di S&P sull’Italia

Arriverà a mercati chiusi ma sicuramente il giudizio di S&P sull’Italia influenzerà la seduta di oggi a Piazza Affari dopo la strigliata di Draghi di ieri e la polemica reazione del ministro Savona – Intanto la Bce avvia un’indagine sui Btp delle banche – Amazon e Google deludono Wall Street

La Borsa aspetta con ansia il verdetto di S&P sull’Italia

Babbo Natale non sarà troppo generoso con gli azionisti Amazon. O almeno non abbastanza da soddisfare l’appetito insaziabile del colosso dell’e-commerce. Le previsioni per le vendite dell’ultimo trimestre del 2018 si fermano a 72,5 miliardi di dollari, con una crescita “solo” del 20 %, meno dei 74 miliardi messi in conto dagli analisti.  È bastata questa correzione a provocare un calo del 7,7% negli scambi del dopo Borsa a a Wall Street nonostante i conti formidabili: utili decuplicato negli ultimi tre mesi, 2,9 miliardi di dollari. 

Borsa matrigna anche per Alphabet (-4,2% stanotte) dopo ricavi alle stelle (+21% nel terzo trimestre). Preoccupa il calo unitario dei guadagni sui click di Google.   

La reazione del mercato lascia prevedere un finale di settimana contrastato per i mercati Usa, ieri in forte ripresa (Nasdaq +3%) proprio nell’attesa dei conti dei due Big. Hanno chiuso in sensibile ripresa anche il Dow Jones +1,63% e l’S&P 500 +1,88%, nonostante l’ennesimo peggioramento della bilancia commerciale (-76,5 miliardi di dollari a settembre).

FRENA L’ASIA, IN CALO ANCHE IL PETROLIO

Stamane, invece, gli effetti delle trimestrali si sono fatti sentire in Asia:

  • A Tokyo Il Nikkei perde l’1%, dopo un avvio in rialzo, la settimana, a questi prezzi, si chiude con un calo superiore al 7%. L’indice Hong Seng di Hong Kong è in ribasso dell’1,7%. Shanghai -0,3%, Seoul -2%.
  • Lo yuan ha compiuto un altro passo verso quota 7 sul dollaro: la valuta cinese è trattata a 6,96 ad un passo dai massimi da inizio 2017.
  • Giù anche il petrolio Brent che tratta stamattina sulle piazze asiatiche a 76,4 dollari il barile, in calo dello 0,6%, dal +1% di ieri. Bloomberg riporta che l’Arabia Saudita ci sta ripensando, non è più così convinta dei proclami sul possibile aumento della produzione arrivati nel corso della settimana.

LA BCE AVVIA L’INDAGINE SUI BTP DELLE BANCHE

Soffre l’euro, stamane ai minimi dagli ultimi due mesi a 1,136 sul dollaro. Ieri Mario Draghi ha ammesso che il quadro macroeconomico è diventato più fragile in questa prima parte dell’autunno, anche se non è ancora tale da far rivedere alla BCE le assunzioni di politica monetaria: probabile che le revisioni eventuali saranno comunicate a dicembre.

Ma l’ultimo brivido della settimana per Piazza Affari arriverà dal verdetto di Standard & Poor’s sulla manovra che arriverà a mercati chiusi. La Stampa riferisce stamane che la Bankitalia su invito della Banca Centrale Europea ha chiesto alle banche italiane di fornire un aggiornamento periodico delle posizioni in titoli di Stato. Il monitoraggio riguarda sia i titoli di Stato detenuti nel portafoglio di negoziazione, che impattano sul conto economico, che quelli classificati come detenuti fino a scadenza

Mario Draghi ha auspicato ieri la ripresa del dialogo tra la Commissione Ue ed il governo italiano “all’insegna del buon senso”: toni più moderati sono il presupposto per la discesa dello spread. 

MILANO INTERROMPE LA STRISCIA NEGATIVA 

Borsa peggiore d’Europa mercoledì, la prima a rimbalzare ieri. Piazza Affari ha interrotto ieri una striscia negativa di sei giorni di ribasso in coincidenza con la riunione del direttivo della Bce che ha confermato la fine del Qe a dicembre e l’intenzione di mantenere i tassi ai livelli attuali fino all’estate prossima. Le scelte di politica monetaria di Francoforte hanno favorito il calo dell’euro a 1,1337, ai minimi dagli ultimi due mesi.

Mario Draghi ha auspicato la ripresa del dialogo tra la Commissione Ue ed il governo italiano “all’insegna del buon senso”: toni più moderati sono il presupposto per la discesa dello spread. L’invito del governatore della Bce è stato raccolto, almeno in parte, dal governo giallo verde: un’ora dopo la conferenza stampa di Draghi, il vicepremier Luigi Di Maio ha detto: “Siamo molto attenti e vigili sulla situazione delle banche italiane e devo dire che abbiamo contatti diretti ogni giorno con i vari manager”.

SAVONA: SULLO SPREAD DEVE INTERVENIRE DRAGHI

Ma a rilanciare la polemica ci ha pensato Paolo Savona: “Io dico chiaramente che se lo spread si innalza e nessuno interviene per calmierarlo, tipico compito delle banche centrali, la caduta dei titoli mette in difficoltà le banche”. L’istituzione guidata da Mario Draghi, ha aggiunto, che dovrebbe “indicare una soluzione ai problemi…e quindi intervenire… è un dovere che non dev’essere rinviato”.  

  • Dopo sei sedute di ribasso la Borsa di Milano ha chiuso in deciso rialzo: +1,78% a quota 18.815, rimbalzando con violenza dai minimi degli ultimi sei mesi toccati in apertura a 18.411 punti.
  • L’avvio baldanzoso di Wall Street e la tregua sullo spread (-10 punti base) hanno favorito la chiusura positiva dei listini europei: Parigi +1,6%, Madrid +1,35%, Londra +0,58%, Zurigo -0,18% 
  • Il Dax di Francoforte avanza dell’1,01% l’indice Ifo si è attestato a 102,8 punti a ottobre, in discesa rispetto a 103,7 punti di settembre, leggermente sotto le stime del consenso degli economisti, che si attendevano un risultato a 103,2 punti.

La carta italiana chiude in territorio positivo, mentre continua a restare sullo sfondo la preoccupazione per il confronto Italia-Ue sulla manovra in una seduta in cui non si è visto un marcato impatto dalle parole di Mario Draghi dopo il meeting Bce.

Il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e il pari scadenza tedesco ha terminato la giornata a 310 punti base, dai 322 punti della chiusura di mercoledì. In discesa anche il rendimento dei titoli decennali italiani, al 3,50% dal 3,61% del riferimento.

OGGI AL VIA LE ASTE DI FINE MESE

Le aste di fine mese prendono il via oggi con il collocamento del nuovo Ctz novembre 2020 che sul mercato grigio in chiusura vedeva un rendimento di circa 1,67%, in rialzo di quasi un punto pieno rispetto allo 0,715% del collocamento di fine settembre.

In occasione dell’asta a medio lungo di martedì 30 ottobre, il Tesoro metterà a disposizione degli investitori tra 4 e 5,5 miliardi di euro in due Btp e un Ccteu.

Saranno offerti tra 1,5 e 2 miliardi di euro della quinta tranche del Btp primo ottobre 2023, cedola 2,45% e 2-2,5 miliardi nella settima tranche del Btp 1dicembre 2028 cedola 2,80%.

Offerto anche tra 500 milioni e 1 miliardo di Ccteu 15 settembre 2025.

BANCHE IN RECUPERO, MEDIOBANCA IN RALLY

L’indice delle banche italiane è salito del 2,6% circa a fronte di un rialzo di un punto percentuale circa del paniere bancario europeo.

Mediobanca avanza del 3,8% dopo i conti del primo trimestre che evidenziano un utile netto migliore delle attese: 245 milioni di euro, in calo rispetto a un anno prima, che aveva registrato una plusvalenza di 89 milioni per la cessione di una quota di Atlantia, ma sopra le attese. Minimo l’impatto sui coefficienti patrimoniali dei Btp in portafoglio.

Nel resto dei bancari Intesa sale del 2,8%, Bper e Unicredit oltre il 2%.

PIRELLI GUIDA LA CARICA DELL’AUTOMOTIVE. BENE IL LUSSO

Bene l’automotive: Pirelli, il miglior titolo, guadagna il 4,8% circa sulla scia della corsa di Continental. 

Brembo e Fca mettono a segno rialzi di oltre il 3%.

Tra i ciclici, oggi preferiti sui difensivi, bene anche Prysmian +3,9% e Campari+3,8%.

Salgono i titoli del lusso: Moncler+2,3% dopo la buona trimestrale, riprende la corsa di Ferragamo +3,1% dopo la debolezza della vigilia.

DEBOLI MEDIASET E TIM. VOLA ASTALDI  

Tra i pochi ribassi ancora debole Stm -0,6%, Mediaset -0,7% e Tim -1,6%. Kepler Chevreux ha ridotto a hold il giudizio su A2A -0,56%.

Avanza Salini Impregilo +4,7% che si è aggiudicata due contratti negli Stati Uniti per un valore complessivo di quasi 400 milioni di dollari.

Va in orbita la “preda” Astaldi +20,9%.

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