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Italiani, popolo d’affittacamere: +26% in due anni

E per la prima volta in assoluto i lavoratori hanno superato gli studenti nella richiesta di affitti condivisi (58% contro 42%) – Oltre la metà è senza contratto.

Italiani, popolo d’affittacamere: +26% in due anni

Per arrivare a fine mese, la famiglia si allarga. Paradossi della crisi? No, perché non parliamo di figli, ma di affittuari. Estranei che entrano nelle case degli italiani e ne occupano una stanza, contribuendo in modo spesso decisivo al bilancio domestico. 

Secondo un’analisi pubblicata da Immobiliare.it, nell’ultimo anno il numero di famiglie che ha scelto di rinunciare a qualche metro quadro (oltre che alla privacy) è cresciuto del 14%. Se allarghiamo lo sguardo agli ultimi due anni, invece, l’incremento è quasi doppio: +26,5%

“L’affitto sta cambiando profondamente – spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it – e se prima veniva messo in locazione l’intero appartamento, da dividere magari tra più studenti o lavoratori, oggi il 26% delle offerte di affitto è rappresentato da singole stanze all’interno dell’abitazione del proprietario”.

Ma quanti soldi si mette in tasca chi accoglie altre persone nel proprio nido? Dipende. La cifra cambia, naturalmente, a seconda della città: si va dai 170 fino ai 500 euro al mese. In ogni caso un aiuto significativo. 

Qual è invece il prototipo dell’affittuario? Di solito le famiglie preferiscono aprire la porta a lavoratori con settimana corta, certamente i meno invadenti.  

Purtroppo, come prevedibile, oltre la metà di questi rapporti non è regolamentata da alcun contratto. Il “nero”, si sa, è ben più flessibile e consente di massimizzare i profitti. D’altra parte, chi si trasforma in affittacamere lo fa nella maggior parte dei casi proprio per arginare l’emorragia di risorse provocata dalle tasse.   

Ma se l’offerta i moltiplica è anche perché la domanda di certo non manca. Anzi: Le persone in cerca di una singola stanza sono raddoppiate nel corso del 2012, passando dal 9% al 18%. E per la prima volta in assoluto i lavoratori hanno superato gli studenti nella richiesta di affitti condivisi (58% contro 42%).

“Il fenomeno degli affitti parziali – continua Giordano – non si limita solo al mercato residenziale, ma è anzi ancora più marcato nel settore degli uffici: nell’ultimo anno l’offerta di stanze di uffici a terzi è più che raddoppiata”. A concedere in locazione stanze ad uso ufficio sono soprattutto imprenditori o piccole società che, per ragioni diverse (ma nel 56% dei casi per riduzione del personale), ritengono di avere spazi disponibili all’interno dei loro immobili operativi e li offrono ad altri imprenditori o freelance.

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