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Italia-Spagna: controsorpasso continuo ma Monti surclassa Rajoy

Sorpasso e controsorpasso continuo tra Roma e Madrid ma il rigore con cui Monti ha aggredito il deficit pubblico ha dato più credibilità all’Italia e abbassato lo spread mentre le incertezze spagnole suscitano allarme sul rischio sovrano in Europa – La riforma del lavoro è l’unico obiettivo centrato dal nuovo governo spagnolo ma l’Andalusia gli vota contro.

Italia-Spagna: controsorpasso continuo ma Monti surclassa Rajoy

Controsorpasso della Spagna sull’Italia? Poco importa. Sia Madrid, sia Roma hanno il fiato corto, colpiti da una crisi economica che non ha precedenti (nel 2012 entrambi i Paesi saranno in recessione), da una disoccupazione record (oltre il 20% quella spagnola con picchi tra il 40 e il 50% per i giovani con meno di 25 anni) e da una situazione delle finanze pubbliche a dir poco delicata.

Se poi andiamo a vedere nel dettaglio, è vero che il reddito pro capite dell’Italia è appena superiore a quello spagnolo. Ma i nostri consumi sono piombati al livello di 15 anni or sono, la produzione industriale è moscia e la loro crescita dell’export (in percentuale) è migliore della nostra.

E’ comunque nell’approccio alla crisi che i due nuovi Governi, Monti per l’Italia e Rajoy (conservatore) per la Spagna si discostano. Più rigoroso il primo per quel che riguarda la lotta al disavanzo e al debito pubblici, più di manica larga il secondo, che ha chiesto a Bruxelles più tempo per risanare i conti, ma soprattutto più libertà d’azione, in nome della sovranità nazionale.

Sta di fatto che se il Governo Monti aumenta la pressione fiscale, lotta contro l’evasione, mette mano alle pensioni, al mercato del lavoro, alle liberalizzazioni e alle tasche degli italiani, quello Rajoy è ancora in fase attendista, con un paio di punto a suo favore, il coraggio con cui ha riformato la delicata materia dei rapporti lavoratori-imprese e con cui ha varato agevolazioni per le aziende. Ma, sia Roma, sia Madrid sul fronte specifico dell’occupazione e del rilancio dell’economia, finora hanno fatto poco.

Comunque sia, Monti sembra spuntarla meglio del collega Rajoy: il miglioramento dello spread rispetto al bund tedesco è molto più sensibile per l’Italia che non per la Spagna. Tanto che Roma ha surclassato Madrid e la sua forbice con Berlino, nelle ultime settimane, è rientrata più velocemente di quella iberica. Questione di fiducia e di autorevolezza di Monti rispetto ai mercati internazionali, ma anche dell’Italia nello scacchiere mondiale ed europeo.

Ciò detto, i due Paesi non navigano ancora in acque tranquille. Le variabili in gioco sono ancora molte, tanto che i prossimi mesi saranno decisivi per capire con quale intensità e per quanto tempo ancora, la crisi continuerà a colpire Roma e Madrid. Nel frattempo gli italiani, colpiti dai rincari di alcuni beni primari e dal prossimo aumento della pressione fiscale, fanno fatica ad arrivare a fine mese. Ma così anche gli spagnoli, specie quelle famiglie (la stragrande maggioranza) che aveva acceso dei mutui con le banche per comperare casa.

Insomma, c’è poco da dormire sonni tranquilli. Le tensioni sociali, sia in Italia, sia in Spagna sono in agguato: la gente è stanca, demoralizzata, non vede vie d’uscita a breve. Intanto, il credito viene distribuito con il contagocce, mentre il comparto produttivo fa fatica ad incassare nuovi ordinativi. I due sistemi sono scarsamente competitivi e gli investimenti in R&S e istruzione sempre più ridotti. Mentre appare sempre più chiaro che il federalismo non ha funzionato a dovere. Come a dire che i due Paesi si stanno livellando verso il basso e non verso l’alto.

E la popolarità dei due premier? La luna di miele degli italiani con Monti sembra ormai finita. Mentre Rajoy e lo strapotere dei popolari (succeduti a Zapatero) sono inciampati domenica scorsa in Andalusia. La Regione è rimasta infatti in mano ai socialisti.

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