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Italgas rileva reti idriche da Veolia e nasce Nepta. Il Gruppo promette efficienza e riduzione delle perdite

La storica società del gas acquisisce le concessioni idriche in provincia di Caserta. 115 milioni di euro il valore dell’operazione

Italgas rileva reti idriche da Veolia e nasce Nepta. Il Gruppo promette efficienza e riduzione delle perdite

Il Gruppo Veolia Environnement S.A. con le sue concessioni idriche è passato ufficialmente in Italgas. L’operazione andava avanti da marzo, ma l’acquisizione si è completata solo dopo il via libera da parte dei Comuni che hanno in servizio in regime di concessione.

Per l’acquisto del ramo d’azienda Italgas potrà riconoscere a Veolia fino a 115 milioni di euro come equity value, in parte subordinati al raggiungimento di alcuni obiettivi. Il più però è fatto.

È nata dunque la società Nepta che terrà in portafoglio le concessioni nei Comuni della provincia di Caserta a partire proprio dalla città capoluogo. Italgas promette di ridurre le perdite lungo le condotte comunali e fare investimenti nell’interesse dei cittadini. Si prospetta una gestione integrata di due principali servizi a rete.

Si sa che il settore idrico in Italia è uno dei più critici sia per la vetustà degli acquedotti che per il basso livello di investimenti degli anni scorsi. Per Italgas è una prova difficile e dovrà verificare con determinazione le possibilità di successo.

Il Gruppo già serve direttamente e indirettamente 6,2 milioni di persone. Ha un piano industriale ambizioso e per la nuova società ha scoperto “il legame con il mondo mitologico dell’acqua attraverso un nome in cui risuona anche un richiamo alla tecnologia coerente con il futuro delle reti affidate al Gruppo” così, una nota dell’azienda a giustificazione di Nepta.

Acqua e gas insieme: già visto

Italgas nel settore idrico, in realtà è un ritorno. È scritto nella storia del Gruppo degli anni Novanta, quando si prospettava una revisione generale degli asset idrici italiani, a Torino fu messa in campo una strategia preventiva al riassetti per bacini idrici a gestione unitaria. La società prese in gestione decine di reti cittadine soprattutto nelle Regioni del Sud Italia. Il piano concepito dal Parlamento non andò a buon fine e Italgas e le sue controllate del tempo dismise le concessioni. Altri tempi che avrebbero potuto davvero evitare disastri industriali e carenza d’acqua potabile in decine di comuni. Le concessioni del casertano di oggi sono il retaggio di quella stagione, sebbene i contratti siano passati attraverso altre gestioni e per poi ritrovarsi nel Gruppo Italgas.

“In un Paese che registra record negativi riguardo all’efficienza delle reti idriche – ha detto l’amministratore Delegato di Italgas, Paolo Gallo – con perdite superiori al 40% fino a punte del 70%, è necessario un cambio di paradigma, un diverso approccio, basato sull’impiego delle tecnologie digitali, che permetta di affrontare il problema in modo proattivo ed efficace”.

Italgas diventa un player di riferimento anche nell’idrico ed evolve verso la forma di una “Network Tech Company”. Alle spalle di queste valutazioni per Gallo c’è la capacità tecnologica sviluppata sulle reti del gas. “Mutuando le nostre tecnologie e il know-how nel settore idrico, saremo in grado di ottenere grandi benefici, con una maggiore efficienza del servizio e una riduzione delle perdite tra il 15 e il 20% rispetto ai valori attuali”. Una sfida che i cittadini utenti di Caserta e alcuni comuni della provincia vorranno vedere vinta per liberarsi dalle paure della mancanza di acqua.

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