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Istat: bilancia commerciale di giugno ai massimi dal 2005, +2,5 miliardi

Il risultato è stato prodotto da una flessione maggiore per le importazioni (-5,3%) rispetto alle esportazioni (-1,4%) – Nei primi sei mesi dell’anno la crescita tendenziale delle esportazioni è stata del 4,2%, mentre le importazioni sono ridotte del 5,8%, per un saldo commerciale vicino al pareggio (-85 milioni).

Istat: bilancia commerciale di giugno ai massimi dal 2005, +2,5 miliardi

A giugno il saldo commerciale dell’Italia ha registrato un avanzo pari a 2,5 miliardi di euro, il massimo dal luglio 2005. Lo rileva l’Istat, sottolineando che il dato riguarda sia i paesi extra Ue (+1,5 miliardi) sia quelli Ue (+1 miliardo). Il risultato è stato prodotto da una flessione maggiore per le importazioni (-5,3%) rispetto alle esportazioni (-1,4%).

Nei primi sei mesi dell’anno la crescita tendenziale delle esportazioni è stata del 4,2%, mentre le importazioni sono ridotte del 5,8%. Nello stesso periodo, il saldo commerciale, sostenuto dal forte avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (+32,6 miliardi), è stato vicino al pareggio (-85 milioni). In particolare, l’avanzo nell’interscambio di beni strumentali ha contribuito per oltre il 70% al surplus registrato per i prodotti diversi dall’energia.

A giugno, su base annua, i mercati più dinamici per l’export sono stati il Giappone (+38,0%), gli Stati Uniti (+35,4%) e i Paesi Opec (+33%). In crescita le vendite di articoli sportivi, giochi e preziosi (+17,8%), prodotti petroliferi raffinati (+16,7%) e farmaceutici (+16,1%).

Marcata la flessione delle importazioni dall’India (-44,2%) e dai paesi Mercosur (-33,4%), mentre si sono rivelati in forte crescita gli acquisti dai paesi Opec (+25,3%). Gli acquisti di autoveicoli (-26,3%), prodotti tessili (-19,6%) e metalli di base e prodotti in metallo (-14,9%) hanno registrato una significativa contrazione. L’incremento delle vendite di metalli e prodotti in metallo in Svizzera, paesi Opec e Stati Uniti ha prodotto quasi un quinto dell’aumento tendenziale dell’export.

 

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