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India, ICT e start-up: è scoccata l’ora del cloud computing

La spesa ICT globale aumenterà a un tasso annuale composto dell’11,6% per il 2015-2019, per un fatturato export dei servizi outsourcing del 12%-14% durante il 2015-2016. Attenzione però alla situazione finanziaria dei partner rivenditori.

India, ICT e start-up: è scoccata l’ora del cloud computing

Nel comparto delle tecnologie di informazione e comunicazione (ICT) la crescita nelle vendite è destinata a continuare nella maggior parte dei mercati occidentali e in quelli emergenti come Cina e India. In molti Paesi, le innovazioni come il cloud computing sono previste registrare ancora tassi di crescita a due cifre, mentre solo in Brasile la recessione ha iniziato a colpisce duramente il comparto ICT. Nonostante l’ambiente imprenditoriale generalmente favorevole per il settore, rimangono alcuni problemi come la concorrenza agguerrita in molti segmenti, con forti pressioni su margini e prezzi di vendita. Questo è anche il caso in mercati come la Cina. Mentre molti attori più grandi possono contare sul economie di scala, partner dalle dimensioni più contenute si trovano ad affrontare più problemi, a meno che non si tratti di imprese altamente innovative e/o consolidate in prodotti di nicchia. I cicli di vita del prodotto rimangono tuttavia brevi e la sostenibilità nel medio-lungo periodo non può prescindere dalla capacità di sviluppare nuovi prodotti e supportarli con strategie di marketing volte a soddisfare rapidamente i mercati di destinazione.

Il Market Monitor di Atradius prevede un altro anno di forte crescita ICT in India, grazie al sostegno di una robusta dinamica economica (+6,7% previsto) e un ambiente politico più accomodante. Secondo gli analisti, la spesa ICT globale aumenterà dell’11,6% in termini di valuta locale per raggiungere un valore complessivo di 2,45 trilioni INR. Il sentiero di crescita dovrebbe continuare oltre il medio termine, con un tasso annuale composto (CAGR) all’11,6% per il 2015-2019 e un valore di mercato previsto superare 3,8 trilioni INR nel 2019. Mentre quest’anno il motore principale sarà il notebook, ci si attende un exploit anche dai prodotti tablet dopo la contrazione registrata lo scorso anno. Il cloud computing offrirà poi ulteriori opportunità e servizi per piccole e medie imprese (PMI) fornitrici. Tuttavia, i vincoli alla crescita arrivano dall’aumento della concorrenza globale, con alti tassi di pirateria software e la potenziale volatilità di cambi e valute. Nel primo trimestre 2015 l’export di servizi IT verso mercati non statunitensi, tra cui Europa, è stato duramente colpito dal cambio del dollaro contro le altre principali valute. L’Associazione Nazionale delle Società di Servizi e Software (NASSCOM) indica come in India si prevede un tasso di crescita del fatturato di esportazione dei servizi outsourcing del 12%-14% durante l’anno finanziario 2015-2016. La crescita futura del settore sarà alimentata da una maggiore domanda in società globali per i nuovi servizi, si vedano le voci tecnologia digitale, applicazioni mobile e cloud computing. Il mercato del cloud computing in India è ancora in una fase nascente, ma in rapida evoluzione, sotto la spinta di fornitori globali quali Cisco, Microsoft, Amazon e IBM. Senza dimenticare il numero crescente di start-up IT nel mercato locale. Secondo il rapporto NASSCOM e Zinnov dello scorso gennaio, l’India è emersa come la quarta più grande base per start-up a livello globale. Tuttavia, si consiglia un atteggiamento prudente nei confronti delle imprese IT rivenditrici, dove persistono problemi di liquidità e solvibilità, trattandosi per lo più di partenariato e/o imprese individuali dai margini molto bassi colpiti dalla dura concorrenza e dalla volatilità di prezzi e valute. E mentre le informazioni finanziarie sono prontamente disponibili per le società incorporate, grosse difficoltà persistono nel caso di imprese di partenariato e/o individuali che non abbiano l’obbligo di presentare i propri conti annuali attraverso il Registrar of Companies (ROC), non essendo solitamente disposti a condividere le informazioni con partner terzi. In tali casi, oltre a tener conto di fattori qualitativi, è consigliabile richiedere e ottenere uno stato aggiornato dei documenti finanziari, insieme a una dettagliata storia di trading.

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