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Indesit, accordo coi sindacati: “Nessun licenziamento”

Nonostante l’astensione della Fiom, Indesit ha siglato un’intesa con gli altri sindacati sull’impatto occupazionale del nuovo piano industriale: scongiurati i licenziamenti grazie all’utilizzo di ammortizzatori sociali – Si attende ora il referendum tra i lavoratori nelle fabbriche – Il gruppo investirà 83 milioni di euro in Italia.

Indesit, accordo coi sindacati: “Nessun licenziamento”

Dopo sei mesi di trattative Indesit e i sindacati (Fim, Uilm e Ugl) hanno trovato un accordo sul piano di riassetto della produzione in Italia, anche se manca la firma della Fiom. L’intesa, sui cui si esprimerrano i lavoratori nella fabbriche con un referendum, punta su una gestione morbida dell’impiatto occupazionale del nuovo piano industriale, che prevedeva inizialmente 1.4000 esuberi, scongiurando i licenziamenti “attraverso un adeguato utilizzo degli ammortizzatori sociali”.

L’azienda metterà in campo el quinquennio in considerazione (2014-2018) anche incentivi all’esodo e ha assunto l’impegno a non ricorrere all’utilizzo. La trattativa, che sembrava essersi arenata lo scorso 19 novembre, è stata condotta presso il ministero dello Sviluppo economico sotto la supervisione del sottosegretario Claudio De Vincenti.

Nel corso dei mesi le posizioni di Indesit, rappresentata dall’ad e presidente Marco Milani, si sono via via ammorbidite, tanto da far sparire anche gli ultimi 300 esuberi. Il gruppo della famiglia Merloni compirà “investimenti straordinari in Italia per 83 milioni di euro”, puntando su una maggiore qualità dei prodotti e su un rinnovo della gamma: salvi tutti e tre i poli industriali in Italia (Fabriano, Comunanza e Caserta), nei quali verranno trasferite molte produzioni che ad oggi vengono effettuate all’estero.

Intanto, in mattinata, il titolo Indesit avanza del 2,19% a Piazza Affari.

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