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Indagine Mediobanca sulle “Principali società italiane”: Eni resta leader ma Exor diventa seconda

INDAGINE Ufficio Studi MEDIOBANCA sulle PRINCIPALI SOCIETA’ ITALIANE – L’Eni si conferma leader nelle Top-20 per fatturato delle società italiane ma la novità del 2011 è la conquista del secondo posto da parte di Exor per effetto del consolidamento Chrysler – 8 delle prime 20 società italiane sono energetiche, 7 operano nei servizi e solo 5 nella manifattura

Indagine Mediobanca sulle “Principali società italiane”: Eni resta leader ma Exor diventa seconda

Ecco una sintesi dell’edizione 2012 della consueta indagine dell’Ufficio Studi di Mediobanca sulle “Principali società italiane” che ha riclassiifcato i bilanci 2010 e 2011 di ben 3.559 imprese italiane

INDUSTRIA (Tabella I, pag. 2 dell’allegato pdf, estratto delle società fino a 150 milioni di euro di fatturato)

Fatturato: ancora in crescita i petroliferi nelle Top-20

ENI, anche grazie all’ascesa del prezzo in dollari del greggio pari al 40% nel 2011 (dopo il +29% del 2010), vede incrementare il proprio fatturato dell’11,2% da 98,5 mld. di euro a 109,6 mld., confermando la propria posizione di primo gruppo industriale italiano. La performance di ENI miscela la crescita delle vendite estere (+49,4%) con la caduta di quelle italiane (-29,3%) anche per effetto dello spostamento in capo a società straniere delle attività di trading. In seconda posizione Exor scalza Enel attestandosi a 84,4 mld., grazie al consolidamento (7 mesi) di Chrysler. Il Gruppo Exor aveva ceduto ad Enel la seconda posizione nel 2009 quando la crisi ridusse le vendite di Fiat (Exor fatturò 52,5 mld. contro i 62,5 mld. di Enel che iniziò a consolidare integralmente Endesa).

Per Exor la crescita delle vendite all’estero (+58,1%) compensa la caduta di quelle domestiche (-9,5%), così come accade per Enel (+13,9% l’estero, -0,3% il mercato italiano). Nei primi sei mesi del 2012 il gruppo ENI ha mantenuto il proprio primato con vendite per 63,2 mld., mentre Exor ha consuntivato 54,6 mld. consolidando il proprio vantaggio su Enel a 40 mld. di euro. In quarta posizione il GSE (attività di compravendita di energia) supera i trenta miliardi di fatturato e scalza Telecom Italia (quinta) che pure segna un progresso dell’8,1% a 29,3 mld. grazie al consolidamento delle attività argentine facenti capo alla Sofora (+36,6% il fatturato estero, -4,7% quello nazionale). Finmeccanica ha ceduto il 7,4% (-5,7% al netto del deconsolidamento del gruppo Ansaldo Energia), accusando una flessione tanto nelle vendite nazionali (-9,3%) che in quelle estere (-6,9%).

Mantiene tuttavia la sesta posizione con ampio vantaggio sulla Esso Italiana che segna vendite in crescita deI 17,8% e si porta in settima posizione. Slitta in ottava piazza il gruppo Edizione dei Benetton, nonostante il fatturato in crescita del 5,5% sul 2010 (grazie alla ristorazione di Autogrill +6,8% e alle autostrade +2%, a fronte della stagnazione dell’abbigliamento -1%). Il gruppo dei Benetton è stato in grado di incrementare i ricavi domestici (+7,3%) in misura superiore a quelli esteri (+3,6%). Detto di Edison, stabile in nona piazza, i movimenti in ascesa nella graduatoria hanno riguardato le restanti società petrolifere: Saras dalla undicesima alla decima posizione, TotalErg dalla 14esima alla 13esima e Erg dalla 21esima alla 16esima, mentre la Kuwait Italia è la sola petrolifera in regresso, passando dalla 13esima alla 14esima posizione. Le Poste Italiane, con fatturato stazionario sopra i dieci miliardi, perdono due posizioni, dalla decima alla dodicesima, mentre tre sono le posizioni perse (dalla 15esima alla 18esima) dalle Ferrovie dello Stato anch’esse con fatturato stazionario a 6,3 mld. Anche il gruppo Supermarkets Italiani, pur segnando un progresso di vendite del 3,9% cede una posizione, dalla 16esima alla 17esima. Sono quindi poche le società estranee alla produzione petrolifera che possono vantare un recupero (o almeno una tenuta) nel rank.

Riva Fire (che controlla la Ilva) guadagna nel 2011 una posizione (da 12esima a 11esima), con un incremento delle vendite del 28,6% che la porta a superare la soglia dei dieci miliardi di euro; forte il balzo della Prysmian che, per effetto dell’acquisizione della olandese Draka, si attesta a 7,6 mld. ed entra nella top 20 posizionandosi in 15esima posizione dalla 26esima, mentre la Luxottica accresce il fatturato del 7,3% portandosi a 6,2 mld., conservando la 19esima posizione del 2010. Chiude la classifica delle prime 20 posizioni la A2A che cede due posizioni provenendo dalla diciottesima.

In sintesi: vi sono due ingressi nelle prime 20 posizioni: Prysmian (15esima da 26esima) e Erg (16esima da 21 esima), mentre escono dalla Top 20 la Fininvest, che flette le vendite dell’1,2% (-3,1% la Mondadori, -1,1% la Mediaset), e la Wind Telecomunicazioni con vendite in calo del 5,9%. Otto delle prime venti società appartengono al settore energetico (petrolifero o energia elettrica), sette ai servizi (postali, di telecomunicazioni, di trasporto, televisivi o distributivi), con soli cinque gruppi operanti nel comparto manifatturiero (Fiat/Exor, Finmeccanica, Riva, Prysmian e Luxottica). Otto gruppi sono a proprietà pubblica.

Alcune importanti attività industriali, riconducibili a proprietà italiana, non sono comprese nella graduatoria che riguarda le sole imprese con sede in Italia:

– il gruppo Tenaris della famiglia Rocca ha realizzato nel 2011 un fatturato di 7,2 mld. di euro che lo avrebbe posizionato in 16esima posizione (le attività italiane della Dalmine valgono 1,2 mld., +23,3% sul 2010), mentre il Gruppo Techint, nel cui perimetro ricade Tenaris, ha raggiunto nel 2011 quota 17,3 mld. di euro con 57mila dipendenti (una dimensione analoga a quella di Finmeccanica, sesta nel rank);

– il gruppo STMicroelectronics (per il 50% controllato dallo Stato italiano), ha chiuso il 2011 a circa 7 miliardi di euro, sedicesimo in graduatoria (le attività italiane della STM Srl hanno fatturato 1,4 mld.);

– il gruppo Ferrero, nella sua configurazione mondiale sotto la holding lussemburghese Ferrero International S.A., ha raggiunto i 7,2 mld. nel 2011 (+9,1% sul 2010, ancora 16esima posizione), mentre le attività italiane si fermano a 2,8 mld.;

Infine, le attività italiane aggregate del gruppo francese Lactalis (Parmalat + Lactalis Italia) hanno toccato nel 2011 i 5,9 mld. di euro posizionandole in 21esima posizione alle spalle di A2A.

Per vedere la classifica e leggere l’analisi, scarica il pdf qui sotto


Allegati: Mediobanca 2012.pdf

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