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Impeachment Trump e crisi in Italia: più effetti sui bond che sulle Borse

Le crisi politiche non sembrano scuotere più di tanto le Borse: maggiori gli effetti sui rendimenti dei T-bond e sullo spread Btp-Bund – Volano Gm e Tesla – A Piazza Affari risparmio gestito sugli scudi

Impeachment Trump e crisi in Italia: più effetti sui bond che sulle Borse

“Le mie parole al comizio del 6 gennaio erano adeguate”. Donald Trump riappare in pubblico ad Alamo, santuario dell’orgoglio texano (e degli affezionati a John Wayne) dopo l’assalto al Congresso e si assolve da ogni responsabilità. Non si pente, non si scusa, attacca invece il procedimento d’impeachment avviato contro di lui, che provoca “una rabbia tremenda”. Incurante della minaccia, il Congresso stasera voterà per l’incriminazione del Presidente. E potrà contare su un manipolo di repubblicani (almeno cinque). Quindicimila soldati della Guardia nazionale stanno intanto convergendo su Washington: più dell’intero contingente Usa e Nato in Afghanistan. Seimila, giunti da sei stati, già presidiano la capitale degli Stati Uniti. I mercati però non si eccitano più di tanto di fronte al finale drammatico della presidenza, anche perché i grandi gruppi hanno ormai preso le distanze e negato i fondi al tycoon.

TOKYO AI MASSIMI DAL ’90, JACK MA RESISTE

Stamane l’indice Nikkei della Borsa del Giappone sale per il quarto giorno consecutivo, arrivando su nuovi massimi dal 1990. Riprendono a correre il Kospi di Seul (+1%), il Taiex di Taipei (+1,5%) ed il BSE Sensex di Mumbai (+0,3% dopo che la Corte suprema indiana ha bloccato la riforma agraria di Modi).

Sulla parità o in lieve ribasso i mercati azionari della Cina e del Sud Est. Nell’Hang Seng di Hong Kong, Alibaba è in rialzo dell’1,5%. Il Financial Times riferisce che il fondatore Jack Ma, assente dalla scena pubblica dalla fine di ottobre, lavora da casa ed è in contatto con i vertici aziendali, con i consulenti e con gli amici. Ma sta cercando di convincere il governo a non osteggiare la crescita di Yu’E Bao, il sistema che permette di mettere soldi in un fondo d’investimento, scegliendo la destinazione direttamente dal telefonino e senza passare da altri intermediari, come un normale acquisto di e-commerce. Un colpo al cuore per le banche.

RISALE IL FUTURE USA. GM +7% GRAZIE ALL’ELETTRICO

Il future dell’S&P500 di Wall Street è in rialzo dello 0,2%. Ma, soprattutto tornano a scendere i rendimenti delle obbligazioni governative. Il Treasury Note a dieci anni si porta a 1,12%, in allontanamento dai massimi degli ultimi tre anni e mezzo, toccati ieri a 1,1870 prima di un’asta positiva per i T bond. A favorire il rimbalzo è stata la moral suasion della Fed. Si torna a comprare bond, anche perché tre membri della Federal Reserve hanno assicurato che la robusta ripartenza economia degli Stati Uniti prevista nel secondo semestre, non provocherà un risveglio dell’inflazione. Eric Rosengren di Boston, nel suo intervento di ieri sera, ha detto che la politica monetaria resterà ultra-espansiva anche dall’inizio dell’estate in avanti, quando si vedranno gli effetti della vaccinazione di massa: aumento dell’occupazione, accelerazione della crescita economica e dei consumi. Il membro del direttorio della Federal Reserve ha escluso che si possa parlare a breve di un ripensamento, anche parziale, dell’impegno della Banca centrale. Ieri i presidenti delle filiali di Atlanta e di Richmond avevano aperto alla possibilità di una rimodulazione dell’ammontare degli acquisti, ma a fronte di uno scenario macroeconomico del tutto migliorato e in salute dopo la pandemia.

Poco mossi ieri gli indici di borsa: Dow Jones +0,19%, S&P 500 +0,04%, Nasdaq +0,28%. Fa eccezione il Russell (+1,8%), in attesa di provvedimenti a favore delle piccole imprese. Balza Gm dopo la presentazione dei piani “elettrici” e la notizia che Fed Ex adotterà le auto elettriche del gruppo.

Il dollaro segue l’andamento dei rendimenti dei bond governativi e torna a scendere dopo qualche giorno di ripresa. Il cross con l’euro è tornato sopra quota 1,22. Ne trae beneficio l’oro, a 1.858 dollari l’oncia. Bitcoin in ribasso del 5%, a 32.950 dollari.

Poco mossi stamane i future sull’Eurostoxx (-0,03%) e sul tedesco Dax (+0,03%). Per ora la crisi italiana non crea scompensi nell’Eurozona.

APPROVATO IL RECOVERY PLAN ITALIANO

Ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato il testo del Recovery Plan. Il documento definitivo prevede un totale di 222,9 miliardi ed è articolato in sei missioni e 47 linee d’intervento di progetti. Le missioni relative alla digitalizzazione e transizione verde riceveranno rispettivamente 46,3 e 69,3 miliardi, la missione sulle infrastrutture per la mobilità sostenibile 31,4 miliardi, quella su istruzione e ricerca 28,5miliardi. Le politiche per il lavoro e la sanità beneficeranno rispettivamente di 27,7 miliardi e 19,8 miliardi. È aumentata la quota di investimenti, che pesano oltre il 70% delle risorse rispetto al 21% destinato ai bonus.

MA IL GOVERNO RESTA IN BILICO

Resta però incerta la sorte del governo: a tarda sera il premier Conte sembrava poco propenso a dimettersi per dare avvio a un Conte-ter e intenzionato a puntare al voto in Parlamento. D’altro canto, Italia Viva ha lasciato intendere che darà il via libera all’approvazione del Pnrr, ma che ritirerà la sua delegazione di ministre dal governo. Al momento del voto le ministre di Italia Viva, Teresa Bellanova ed Elena Bonetti, hanno scelto di astenersi, rinviando però le eventuali dimissioni a questa mattina. Le ipotesi in campo vanno da una crisi lampo pilotata a un nuovo premier con la stessa maggioranza, fino a un esecutivo con una base parlamentare diversa. Più remota l’ipotesi delle urne, mentre dal Colle arriva un richiamo alla responsabilità.

EUROPA “IN ATTESA DELLE SORPRESE”

“Le sorprese non finiscono mai”, ha scritto profetico ma serafico Matteo Ramenghi di Ubs. “Ci attendiamo rapidi cambiamenti di scenario che richiederanno frequenti rotazioni tra asset class, settori e temi”. E nel frattempo gli operatori aspettano, tesi come tanti atleti sulla linea di partenza, in attesa di indicazioni meno confuse dalla periferia, Italia in testa, ma soprattutto dagli Usa, dove sta per andare in scena l’ultimo valzer di Donald Trump. I mercati restano divisi: gli investitori da un lato sperano che il lancio dei vaccini e la maggiore spesa pubblica aiuteranno l’economia a riprendersi; dall’altro temono che i casi di coronavirus ancora elevati e l’incertezza politica rappresentino una pesante zavorra, almeno nel breve.

PIAZZA AFFARI -0,22%. MERKEL: LOCKDOWN FINO AD APRILE

Piazza Affari a fine seduta è quasi piatta: -0,33%, a quota 22.646. In pallido rosso Francoforte, -0,06%. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto ai membri del suo partito di aspettarsi che il lockdown contro la diffusione del coronavirus in Germania duri fino a inizio aprile. Lo scrive il quotidiano tedesco Bild.

UBS: SI PAGA PER TENERE I SOLDI SUL CONTO

Parigi -0,2%; Madrid -0,26%. Giro di vite sui conti correnti da parte dell’elvetica Ubs, che chiuderà un quinto delle sue filiali svizzere questo trimestre e inizierà ad applicare tassi negativi ai clienti che possiedono più di 250mila franchi svizzeri o euro in contanti da luglio: la pandemia, è la motivazione dell’istituto, ha favorito l’online banking, mentre i tassi d’interesse costantemente bassi esercitano forti pressioni sul settore finanziario.

Peggio Londra (-0,61%): l’Ema ha dichiarato che AstraZeneca (-2% a Londra) e l’Università di Oxford hanno presentato un’offerta formale per l’autorizzazione del loro siero anti Covid-19 e che una decisione potrebbe arrivare entro il 29 gennaio.

SALE LO SPREAD A 118. TASSI A 0,67%

Il secondario italiano termina la seduta con rendimenti in deciso rialzo, in un mercato che segue l’evolversi della crisi politica interna. La forbice tra i tassi Btp e Bund sul tratto a 10 anni si attesta a 118 punti base, dai 110 precedenti. Il tasso del decennale sale a 0,67%, da 0,57% dell’ultima chiusura, con un peggioramento nel finale.

In salita, anche se meno marcata rispetto a quella degli italiani, anche i rendimenti del Bund, oltre che quelli dei periferici. La Spagna ha collocato 6,151 miliardi di euro in titoli di Stato a 6 e12 mesi nell’asta odierna. L’emissione annale è stata assegnata a un tasso di -0,55% da -0, 623%.

IL RISPARMIO GESTITO TRAINA IL LISTINO

In forte evidenza i titoli del settore risparmio gestito. FinecoBank +2%: nuovo record in borsa. Nella lunga intervista rilasciata al Sole24Ore, l’amministratore delegato Alessandro Foti parla con grande trasporto delle colossali opportunità di crescita per linee interne, senza ricorrere ad acquisizioni. Gli indicatori dell’andamento delle attività sono confortanti, in particolare l’area Asset Management, che ha raggiunto 16 miliardi di euro di masse in gestione e continua a crescere.

Quello di Banca Mediolanum (+4%) è stato il titolo migliore. Positivi i commenti di tutti gli analisti. Banca Akros, che giudica i dati molto forti, ha alzato il rating da neutral ad accumulate, con un target price rivisto a 8 euro dai precedenti 7,5 euro.

Azimut (+2,3%) ha comunicato che il 2020 si dovrebbe chiudere con un risultato netto di almeno 375 milioni di euro, fino ad un massimo di 415, contro i 300 attesi.

Anche Banca Generali certifica il buon momento per la raccolta da parte degli istituti che si dedicano principalmente a gestire i risparmi dei loro clienti. La controllata del Leone ha chiuso il mese di dicembre con una raccolta netta di 782 milioni di euro, in crescita del 27% rispetto a dicembre 2019.

Tra gli altri titoli finanziari, bene Mediobanca (+1,31%) e Creval (+1,59%).

L’ANTITRUST FRENA POSTE, PRYSMIAN -6% DOPO IL COLLOCAMENTO

Poste italiane -1,7%. L’Antitrust ha prescritto l’adozione di alcune misure per prevenire l’insorgenza di una posizione di concentrazione nell’ambito dell’acquisizione dell’operatore di spedizioni postali Nexive.

Arretra Prysmian (-6%) dopo che Clubtre, società di cui Tamburi Investment Partners detiene il 66,226%, ha ceduto il 3,729% del capitale al prezzo di 29,250 euro per azione attraverso una procedura di accelerated bookbuilding.

TIM, AL VIA CON SUCCESSO IL SUSTAINABLE BOND

Tim (-3%) ha collocato il suo primo sustainability bond: un miliardo di euro di controvalore con scadenza di 8 anni. Il prestito è destinato a incrementare l’efficienza energetica del gruppo e a finanziare progetti green e social. La domanda è stata superiore a 4 miliardi di euro, il che ha permesso a Tim di prezzarlo ben al di sotto rispetto al mercato secondario di riferimento e di pagare una cedola annuale all’1,625%, la più bassa di sempre. Inoltre, per la prima volta in Italia una Corporate investirà parte dei fondi raccolti in progetti con valenza sociale come previsto nel Sustainability Financing Framework.

JP MORGAN PROMUOVE CNH, VOLANO I TITOLI OIL

Rimbalza l’automotive: Fiat Chrysler +2,2%, Pirelli +3,6%, Cnh Industrial +0,2% (JP Morgan alza il target price a 14 euro). Robusta performance infine per i petroliferi, nel giorno in cui il Brent è salito sopra i 56 dollari al barile: Eni (+1,63%) e Saipem (+1,04%) sono stati tra i più performanti del listino. Brilla Tenaris (+3,28%).

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