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Il Toro di Wall Street corre anche in Asia ma l’Europa è prudente

I mercati confidano in una ripresa economica sorretta da nuovi aiuti fiscali anche se non è affatto sicuro – Continua il decoupling tra Borse Usa e Borse europee

Il Toro di Wall Street corre anche in Asia ma l’Europa è prudente

Le minute della Fed hanno ribadito il messaggio: la ripresa potrebbe essere più lenta del previsto o, addirittura, venir compromessa nel caso tardi il supporto fiscale necessario. Ma, a giudicare dalla reazione delle Borse, la sensazione è che i mercati sono persuasi che gli stimoli stiano per arrivare. La cronaca per ora non offre conferme. La speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi, è andata in televisione solo per accusare Trump di essere ondivago ed inaffidabile. Ma le Borse non disperano. E l’ottimismo trae alimento da altri fattori

1) l’avanzata dell’onda blu, cioè la previsione di un franco successo di Joe Biden alle elezioni, sufficiente ad evitare pesanti strascichi nel dopo; 

2) la prossima riapertura dei listini cinesi, con relativa ripresa di scambi e di stimoli. Avanzano perciò le Borse asiatiche in scia ai robusti rialzi Usa; 

3) l’avvio, da lunedì, delle trimestrali. Si parte da una stima di-21%,ma non si escludono sorprese positive. 

L’AUSTRALIA TAGLIA LE TASSE, L’ASIA CONFIDA IN APPLE 

  • L’indice MSCI Asia Pacific che non incorpora il Giappone, si porta sui massimi da quattro settimane. Lo S&P ASX 200 di Sidney guadagna l’1% dopo che il governo ha annunciato un programma di tagli alle tasse da 17,8 miliardi di dollari australiani ed altri 5 miliardi a sostegno dell’occupazione.
  • In terreno positivo anche le altre piazze: 
  • Nikkei di Tokyo +1%. BSE Sensex di Mumbai +1,2%, Kospi di Seul +0,5%. Scende invece Hong Kong (-0,7%), dopo un avvio in rialzo: il colosso della produzione dei chip per conto terzi, SMI, è in calo del 2,5% dopo essere stato messo nella lista delle società a rischio di taglio del rating da parte di Standard&Poor’s. L’agenzia di valutazione del merito creditizio spiega di essere preoccupata dalle possibili restrizioni imposte dagli Stati Uniti all’attività dei grandi operatori dell’alta tecnologia. 
  • Salgono però, a Hong Kong ed anche nel listino di Taipei, i fornitori di Apple, dopo che la società ha annunciato per il 13 ottobre un evento speciale, forse l’atteso e sospirato lancio dei nuovi iPhone 5G.   

WALL STREET CORRE. KAMALA HARRIS PREVALE SU PENCE

  • Il future dell’S&P500 di Wall Street è in rialzo stamane dello 0,5%, lo stesso indice ha guadagnato ieri sera l’1,7%. Hanno fatto meglio sia il Dow Jones +1,91% che il Nasdaq +1,88%.
  • Vola Eli Lilly +3,4% dopo che la società biotech ha presentato alla Fda la richiesta di testare il suo farmaco sperimentale sul Covid-19.
  • Duello tv all’insegna del fair play ieri sera tra il vicepresidente Mike Pence e la sfidante Kamala Harris che, secondo gli analisti, avrebbe prevalso nel dibattito dominato dai problemi emersi nella gestione del Covid-19.

ORO IN FRENATA: LE BANCHE CENTRALI VENDONO

  • Petrolio Brent poco mosso, a 42 dollari il barile, dal -1,5% di ieri. Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono inaspettatamente salite di mezzo milione di barili.
  • In calo l’oro a 1.886 dollari l’oncia. Da agosto, per la prima volta da un anno e mezzo, le banche centrali, specie quelle delle repubbliche ex sovietiche hanno effettuato forti vendite.

BORSE EUROPEE PRUDENTI: FRENA LA PRODUZIONE TEDESCA

Borse europee spente ieri in una riunione dominata dall’incertezza sull’andamento della campagna elettorale Usa. In mattinata a frenare Eurolandia sono stati i dati della produzione industriale tedesca che ha subito inaspettatamente una flessione nel mese di agosto dello 0,2%, un segnale che la ripresa della prima economia europea dal coronavirus potrebbe essere meno forte di quanto si sperasse. I mercati confidano però in nuovi segnali espansivi, nonostante l’ostilità del presidente della Bundesbank. Jens Weidmann ha dichiarato ieri che “non c’è motivo di allentare ulteriormente la politica monetaria della perché l’economia della zona euro potrebbe fare meglio delle attese della Bce grazie alle ampie misure di sostegno fiscale”. 

Sul sentiment ha prevalso una certa cautela dettata dall’aumento dei contagi da coronavirus, in particolare in Europa, dove Francia, Spagna e Regno Unito stanno mettendo in campo maggiori misure restrittive.Di qui la prudenza di fondo, favorita dal calo del greggio, che ha favorito gli acquisti sul mercato obbligazionari. I listini azionari restano comunque vicini ai massimi da due settimane.

AVANZA IL SETTORE DRINKS, NUOVO STOP PER IL TURISMO

Piatta la Borsa milanese: indice Ftse Mib +0,03% a quota 19435.

Contrastati gli altri mercati: Francoforte guadagna lo 0,12%; Parigi -0,28%; Madrid -0,33%. Londra è praticamente piatta.

Da segnalare il rimbalzo dei produttori di bevande, promossi da un report di Jefferies: Inbev, Heineken e Pernod Ricard mettono a segno guadagni tra il 2,5 ed il 3,2%. A Piazza Affari Campari +0,5%.

Soffre ancora il turismo: Tui -5,2% dopo la nomina di un nuovo cfo.

A Francoforte avanza Dialog semiconducto r+2,4% dopo la revisione al rialzo dei ricavi. Anche Stm mette a segno un rialzo dello 0,71%.  

Da segnalare la performance della svedese Storytel +4,7%: la piattaforma streaming di audiolibri ha superato le stime sugli abbonati.

SCENDE ANCORA LO SPREAD, DECENNALE A 0,77%

Lo spread Btp – Bund continua a veleggiare sui minimi da febbraio a 128 punti base, con il decennale italiano a 0,77% di rendimento. È stata però una seduta nervosa contrassegnata da forte volatilità, in un mercato che guarda alle prossime mosse delle banche centrali. Il capo economista della BCE, Philip Lane, ha detto che una volta tornati ai livelli precedenti lo scoppio della pandemia, la politica monetaria resterà per un bel po’ di tempo accomodante ed espansiva.

La Germania ha collocato ieri 2,479 miliardi nel bund trentennale ad un tasso medio di -0,51% da -0,50%. 

BARCLAYS: BANCHE TROPPO SACRIFICATE

Seduta di assestamento per le banche dopo l’allungo di martedì. Restano valide le considerazioni di Amit Goel di Barclays che avverte come “il settore è troppo conveniente per essere ignorato”. L’analista segnala che siamo arrivati a 0,5 volte il valore netto degli attivi tangibili, un valore che incorpora una redditività ancora mortificata per altri anni. Positivo Banco Bpm +0,18%. Per l’ad Giuseppe Castagna “la fusione tra Intesa Sanpaolo e Ubi funge da spinta alle aggregazioni domestiche e tutte le banche”.

Deboli gli altri titoli del comparto: Unicredit e intesa -1,1% , in caduta libera Bper -4,2% e Mps – 4,17%. 

MEDIOBANCA: DEL VECCHIO SOPRA IL 10%, UN’IPOTECA SUL CDA 

In rosso anche Mediobanca – 2,38% prima che venisse resa nota la comunicazione alla Consob in cui Leonardo Del Vecchio informa di aver incrementato la quota nell’istituto al 10,162% dal 9,89% precedente ma di non puntare al controllo della banca o ad esercitare un’influenza dominante sulla gestione. Nella dichiarazione di intenzioni, Delfin, la finanziaria dell’imprenditore, afferma che “eventuali ulteriori incrementi della partecipazione saranno valutati tempo per tempo sulla base, principalmente, del rendimento dell’investimento, delle condizioni di mercato e delle opportunità di acquisto”. Del Vecchio ha ottenuto in agosto l’ok della Banca centrale europea a salire fino a poco sotto la soglia del 20%. Con l’incremento della sua quota sopra il 10% (10,1 per l’esattezza), rafforza così la sua posizione di primo azionista della banca in vista dell’assemblea del 28 ottobre chiamata a nominare il nuovo Cda. Del Vecchio che non ha presentato una propria lista potrebbe far convergere i voti su Assogestioni o su Bluebell, il terzo incomodo.

INTESA E UNICREDIT, I FINANZIATORI DI DELFIN 

Da rilevare che Del Vecchio ha finanziato gli acquisti grazie a due prestiti erogati da Unicredit e Banca Intesa. Delfin agisce da sola, ma le due maggiori banche italiane sono pronte a fare affari con lei. Del Vecchio manda così un segnale in Mediobanca e alle istituzioni: a chi nei mesi scorsi faceva notare che la sua Delfin è basata in Lussemburgo, e che Mediobanca è il primo azionista di un asset strategico per il Paese come le Generali, il patron di Luxottica fa sapere che le banche tricolori sono con lui. Non solo Unicredit, di cui Delfin è un socio storico, ma anche Intesa Sanpaolo. 

VOLA ENEL, REGINA DELLE RINNOVABILI, SOCGEN CARICA FERRARI

Il tema forte della giornata è stato però Enel +3,1% sostenuto da un report di Credit Suisse che sottolinea le potenzialità del gruppo nel campo delle rinnovabili.

Corre anche Ferrari +2,88%. SocGen ha alzato il giudizio sulla Rossa e su Fiat Chrysler +0,2%.

Cnh Industrial – 0,9% ha completato l’offerta di titoli per 500 milioni di dollari in scadenza nel 2026.

FRENA NEXI DOPO L’USCITA DI MERCURY

Nexi-5,3%. A meno di 48 ore dall’approvazione del memorandum of understanding per l’aggregazione di Nexi e Sia, l’azionista di riferimento di Nexi, il fondo Mercury UK Holdco, ha annunciato di aver messo in vendita 84 milioni di azioni, pari al 13,4% del capitale. 

Frenano i petroliferi. Eni -2,9%, Morgan Stanley taglia il target price a 6 euro. Saipem -1,7%.

AKROS PROMUOVE CAIRO, AS ROMA PRECIPITA

Nel resto del listino:

  • Tra le mid cap, in luce Rcs +4,99%, promossa da Banca Akros da neutral ad accumulate, con prezzo obiettivo a 0,7 euro, dopo le indicazioni del ceo Cairo sulle principali linee di business.
  • Perdite invece per Cattolica Assicurazioni -3,21% e Technogym -4,29%.
  • In caduta libera As Roma -20,79%, dopo i dati preliminari dall’azienda sui risultati al 30 giugno. In particolare, a livello consolidato la perdita dell’esercizio 2019/2020 è stimata in 204 milioni di euro con un patrimonio netto previsto negativo per 242,5 milioni.
  • Infine sull’Aim, in rally CrowdFundMe +8,44%), che ha concluso un terzo trimestre 2020 da record. Nel dettaglio, i capitali raccolti sono saliti a 5 milioni di euro contro i 4,2 euro registrati nello stesso periodo dell’anno precedente.

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