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Il Prosciutto di San Daniele in tour per l’Italia: dimostrazioni nei ristoranti, enoteche e osterie

Quaranta tappe per presentare il Prosciutto a consumatori e operatori del settore. Ogni ristorante proporrà una ricetta originale. La lunga storia di un prodotto leader del Made in Italy

Il Prosciutto di San Daniele in tour per l’Italia: dimostrazioni nei ristoranti, enoteche e osterie

Riparte da Roma, Aria di San Daniele, il tour gastronomico itinerante, promosso dal Consorzio del prosciutto di San Daniele, uno dei prodotti leader del Made in Italy nel mondo, per promuovere la conoscenza del famoso prosciutto in tutta Italia.

Giunto alla sua quinta edizione Aria di San Daniele si articola con un calendario di appuntamenti attraverso una serie di eventi organizzati all’interno di locali selezionati – ristoranti, enoteche e osterie – per presentare e promuovere il Prosciutto di San Daniele DOP ai consumatori e agli operatori del settore horeca. Durante ogni evento è previsto che il San Daniele venga servito affettato a macchina o a mano da tagliatori esperti e gustato nelle ricette proposte dai vari locali. L’obiettivo è quello di approfondire quelle che sono le sue caratteristiche e i suoi punti di forza, diffondere i “trucchi del mestiere” per quello che concerne l’affettare e il conservare al meglio il Prosciutto e soprattutto farne percepirne le sue qualità intrinseche.

Il Tour in quaranta tappe

Il tour comincia da Roma, e tocca poi tutte le principali città d’Italia, di Regione in Regione, per concludersi in Sicilia alla fine di novembre, con un totale di 40 tappe.

Il calendario:

22-25 marzo a Roma

28-30 marzo a Roma

10-13 aprile a Torino

19-21 aprile a Torino

26-28 aprile a Bergamo

3-5 maggio a Milano

8-10 maggio a Milano

15-18 maggio a Verona

2-5 ottobre a Bari

12-14 ottobre Bari

6-9 novembre a Napoli

15-17 novembre a Napoli

23-25 novembre a Palermo

In aggiunta a ciò, nei mercoledì del mese di luglio, le principali metropoli italiane (Roma, Milano e Torino) ospiteranno una serie di picnic, ovviamente a base di San Daniele DOP.

Per conoscere i dettagli di tutte le tappe e rimanere aggiornato sugli eventi di Aria di San Daniele, occorre consultare il sito dedicato agli eventi del Prosciutto di San Daniele.

“Aria di San Daniele rappresenta un’importante occasione per il consorzio per far conoscere e apprezzare i valori del San Daniele dop all’interno di uno dei principali settori il comparto Oo.Re.Ca. – afferma Mario Emilio Cicchetti, Direttore generale del Consorzio – le prime quattro edizioni del Tour avviato nel 2017 hanno generato oltre 200 serate aperitivo nelle principali città italiane e riprende dopo aver subito lo stop nel 2020 e dopo la versione ridotta dello scorso anno”.

Una storia antica, durante il Concilio di Trento andò a ruba

Il Prosciutto di San Daniele ha origini lontane addirittura all’XI secolo A.C.

Dalle indagini archeologiche condotte nella Chiesa di San Daniele in Castello sono emerse testimonianze dell’uso dei maiali per l’alimentazione già in epoca protostorica fra l’XI e l’VIII secolo a.C. Nel Medioevo si sviluppano le pratiche dell’allevamento e della norcineria. La carne di maiale è sempre più presente nella dieta del popolo friulano.

Gran parte della fortuna e prosperità di San Daniele deriva dall’essere stata per oltre sette secoli feudo patriarcale; ed è il Patriarca che assegna a San Daniele il privilegio di attivare un mercato. L’attestazione più antica di mercato franco risale al 1063. Il privilegio viene confermato da Federico II nel 1232.

Successivamente nel manoscritto De Conservanda Sanitate del 1453, conservato nella Biblioteca Guarneriana, il medico Geremia Simeoni, pur considerando le carni difficili da digerire, afferma che dei “porci domestici si possono consumare come antipasto le parti magre conservate sotto sale”. Un antico consiglio per l’uso del prosciutto.

Le cronache del Concilio riferiscono poi che i prelati che si erano riuniti consumarono “trenta paia di parsutti” (dodici dei quali donati dal Patriarca di Aquileia) portati a Trento a dorso di mulo da San Daniele, come viene reso noto da un documento datato 1° luglio 1563.

Si arriva quindi al 1798 quando gli ufficiali dell’esercito napoleonico amano a tal punto il Prosciutto di San Daniele da razziarne una grande quantità assieme ai “gioielli” della Biblioteca Guarneriana.

Proseguendo nella storia dopo l’annessione del Friuli al Regno d’Italia, il Prosciutto di San Daniele viene spedito ovunque nel Regno e nelle Corti Europee.

Si arriva quindi al 1961 quando nasce Il Consorzio e la sua costituzione si caratterizza per le idee innovative di un piccolo gruppo di promotori che mirano alla registrazione e alla conoscenza del marchio che, pur in assenza di una legge nazionale, si pone a garanzia della qualità di un prodotto a rischio di contraffazioni nonostante fosse conosciuto dai consumatori.

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