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Il pranzo fresco? Molti italiani vanno al supermercato

Consumi alimentari: manca sempre più il tempo disponibile, molti italiani per il pranzo o la cena si rivolgono ora ai supermercati per trovare piatti freschi. Preferite zuppe, risotti e piatti etnici per i primi, spezzatini e vitel tonné per i secondi

Il pranzo fresco? Molti italiani vanno al supermercato

Il pranzo o la cena? Adesso si trovano nei supermercati. Ritmi serrati di vita, la famiglia nucleare che non c’è più, il tempo libero dal lavoro occupato sempre più da palestre, spa, cure di bellezza, corsi amatoriali: sono sempre più numerosi gli italiani che si rivolgono ai banconi dei supermercati per ordinare piatti freschi pronti da consumare durante la pausa pranzo del lavoro o da portare a casa per trovarsi una cena già pronta. E che le cose stiano prendendo una piega favorevole a questa scelta lo testimonia una ricerca IRI, società di ricerche di mercato pubblicata su Borsa Italiana secondo la quale nel 2108 gli italiani hanno speso 380 milioni di euro in piatti freschi pronti. Una cifra che segna una crescita dell’8,3% rispetto al 2017, anno che aveva già visto una crescita dell’11,4%, portando questo mercato a pesare il 3,1% sul totale comparto refrigerato a peso imposto. A differenza dei piatti pronti surgelati e a temperatura ambiente, i cui acquisti sono maggiormente legati a fattori di convenienza e di stoccaggio (e caratterizzati da performance pressoché stabili o leggermente negative ormai da qualche anno), i piatti pronti freschi sembrano soddisfare sempre più un consumatore che, accanto alla funzionalità e alla praticità nell’esecuzione, è attento alla qualità e ha voglia di sperimentare.

A trainare le vendite nel settore è il supermercato, che sviluppa il 70% dei volumi e cresce del 15,6%. Anche negozi di vicinato e ipermercati mostrano un certo dinamismo, attestandosi su tassi di crescita rispettivamente del +10,7% e +8,3% (dati a inizio 2018). Per quanto riguarda le aree, emerge una importante polarizzazione dei consumi verso il Nord Ovest, che raccoglie il 45% del fatturato della categoria e vede i tassi di crescita maggiori per le vendite a valore. Il Sud, invece, risulta fortemente sottodimensionato, raggiungendo solo l’8%. Va segnalato che, a inizio 2018, le aree del Nord Est, con il 27% del mercato, hanno visto comunque le crescite percentuali più elevate in termini di volume (+16%). Importante, nello stesso periodo di riferimento, il trend a volume (+15%) anche delle regioni centrali e della Sardegna.

 I primi piatti valgono 187 milioni di euro e crescono a valore del 12,7% dal 2017 al 2018. Il segmento più importante è quello delle zuppe, che vale oltre la metà del totale e a inizio 2019 ha visto una crescita del 9,7% grazie alla combinazione di gusti appaganti e ricette sempre più trendy mediante l’utilizzo dei superfood. Ma gli incrementi più importanti sono stati messi a segno dai risotti (+78,4%), dai primi etnici (+39,5%) e dalle paste al forno (+10,6%). Nella categoria dei secondi (168 milioni di euro, +3,3% dal 2017 al 2018) troviamo piatti elaborati, come spezzatino o vitel tonné, piatti a base vegetale e hamburger, che rivelano andamenti molto diversi. La categoria più importante è quella dei piatti non panati con un giro di affari di oltre 140 milioni di euro e una crescita nel 2018 del 5,4%. I trend migliori sono quelli delle carni rosse (+64,9% panate e +40,6% non panate). Bene anche il pesce con +36,8%. Registra invece una flessione il mondo vegetale (-10,3%) indicando una saturazione del mercato. Quello dei contorni è un segmento ancora ristretto ma molto dinamico (22,5 milioni di euro, +12,8%). Sempre più importante è poi la categoria del sushi, con 124 milioni di euro e un incremento dell’8%. Una recente inchiesta di Nomisma per Nielsen include tra i top del ready to eat la polenta con un +54%, l’insalata di pasta (+26,5%). In decremento invece crocchette e burger vegetali (-25,4%), polpette vegetali (-16,8%) e tartare e carpacci (-14,3%).

 Il mercato dei piatti pronti freschi, dato il trend interessante, sta richiamando l’attenzione di molte aziende, che stanno investendo in questo segmento con l’inserimento di nuovi marchi o con l’ampliamento linee di prodotto già esistenti al fine di diversificare l’offerta. Tra le più importanti aziende del settore, Eurochef Italia, recentemente acquisita per il 68% da Alcedo. Attiva nella produzione a marchio proprio (Lo chef a casa), produce anche conto-terzi piatti pronti e si è affermata negli anni come partner per le principali catene della Grande Distribuzione. Per le verdure fresche altra azienda affermatasi in questi ultimi tempi è Dimmidisì del gruppo bresciano La Linea Verde (300 milioni di euro nel 2018), ai vertici nel mercato delle insalate e verdure fresche, presente nel comparto anche con zuppe e piatti speciali, tra cui il couscous. In questo segmento si segnala anche la piemontese Zerbinati che produce insalate e verdure fresche, ma anche zuppe, vellutate, contorni, hamburger e flan vegetali.

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