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Ichino: aveva ragione Di Vittorio quando alla Costituente sosteneva che lo sciopero perde valore se diventa routine

Troppi scioperi inflazionano e offuscano il valore civile e politico dello sciopero e quelli dei trasporti del venerdì offendono gli utenti, che di solito sono i cittadini meno abbienti. Il giuslavorista e ex parlamentare della sinistra Pietro Ichino ha ragione a ricordare le sagge parole del grande segretario della Cgil, Giuseppe Di Vittorio

Ichino: aveva ragione Di Vittorio quando alla Costituente sosteneva che lo sciopero perde valore se diventa routine

Giuseppe Di Vittorio, segretario generale della Cgil, disse alla Costituente che “lo sciopero è un atto grave e solenne, da usare con grande parsimonia per difenderne il valore civile e morale” e che invece “perde questo carattere e dunque la sua efficacia se diventa una routine, come è diventato oggi in Italia lo sciopero dei trasporti del venerdì” . Ha perfettamente ragione a dir così Pietro Ichino, ex parlamentare del Pd e di Sc e uno dei maggiori giuslavoristi italiani in un’intervista al Corriere della Sera che interviene nel merito della contesa al calor bianco tra il ministro leghista dei Trasporti, Matteo Salvini, e il segretario della Cgil Maurizio Landini. Di fronte allo stillicidio di scioperi che opportunisticamente dominano quasi sempre le giornate di venerdì, Ichino sostiene che “lo sciopero deve poter essere proclamato anche da un sindacato minoritario” ma che tutti i sindacati hanno il dovere di rispettare la legge e gli utenti e perciò di dire “con cinque giorni di anticipo i treni che viaggeranno, le classi di una scuola in cui gli insegnanti saranno al lavoro e così via”. Ben detto, professor Ichino: ha ragione da vendere.

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