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I tagli della manovra non colpiscono il Medioevo

Nonostante le ristrettezze previste, domani la commissione Bilancio del Senato esamina un decreto per la concessione di contributi di oltre due milioni di euro a quattro istituti attivi nel campo degli studi sul Medioevo.

I tagli della manovra non colpiscono il Medioevo

C’è la crisi, ma non per gli enti di ricerca sul medioevo, tra i pochi a non subire tagli e forse addirittura i soli a ricevere finanziamenti, peraltro cospicui. La commissione Bilancio del Senato, infatti, dopo aver varato la manovra correttiva fatta di tasse, tagli e soppressioni, martedì esamina un disegno di legge – già approvato alla Camera – per la “Concessione di contributi per il finanziamento della ricerca sulla storia e sulla cultura del medioevo italiano ed europeo”.
Proprio così: con un apposito provvedimento si vogliono destinare oltre 2 milioni di euro a quattro istituti. Si parte con l’articolo 1 del provvedimento che prevede “un contributo annuo di 600.000 euro a decorrere dal 2012” per la Società internazionale per lo studio del medioevo latino (Sismel) di Firenze, e “un contributo annuo di 450.000 euro” sempre a decorrere dal 2012 per la fondazione Ezio Franceschini di Firenze (che vanta “un organico di 4 impiegati”, come si legge sul sito internet della fondazione stessa). Soldi erogati dal ministero per i Beni culturali a patto che gli istituti trasmettano al dicastero, “entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento”, una relazione sull’impiego dei contributi medesimi.
Alle stesse condizioni vengono poi destinati 500.000 mila euro a partire dal 2012 all’Istituto storico italiano per il medioevo (Isime) di Roma, e 450.000 mila euro l’anno alla fondazione Centro italiano di studi sull’alto medioevo di Spoleto (Perugia). Ma non finisce qui, perchè in tempi di magra, con la necessità di tagli ed eliminazione di enti inutili o costosi, si intende istituire ex-novo l’Edizione nazionale dei testi mediolatini d’Italia (Entmi), un ente a tutti gli effetti con tanto di presidente, vicepresidene, segretario tesoriere e la commissione scientifica, i cui componenti (quanti sono il disegno di legge non lo dice) restano in carica sei anni.
L’Entmi “succede, in tutti i rapporti attivi e passivi, all’Edizione nazionale dei testi mediolatini, istituita con decreto del ministro per i Beni e le attività culturali 16 gennaio 2001”. All’Entmi andrebbe un contributo annuo di 70.000 euro l’anno. Tale progetto, scrivono i legislatori, verrebbe finanziato “nell’ambito del programma ‘Fondi di riserva e speciali’ della missione ‘Fondi da ripartire’ dello stato di previsione del ministero dell’Economia per l’anno 2011, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo ministero”.

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