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Guida Michelin: anche con la crisi arrivano le stelle sui ristoranti italiani

Premiati 371 ristoranti in tutta Italia. Tre chef passano da una a due stelle e 26 per la prima volta entrano con una stella nella guida rossa. Lombardia, prima regione. per numero di ristoranti. Napoli la provincia a più alta concentrazione di stelle in Italia. Milano retrocede al quinto posto. La novità: le stelle verdi per la sostenibilità ambientale.- A Roma il Premio Chef giovane dell’anno,

Guida Michelin: anche con la crisi arrivano le stelle sui ristoranti italiani

Pioggia di stelle Michelin sull’Italia nonostante tutto, nonostante la Pandemia, nonostante le difficoltà in cui i grandi protagonisti della tavola italiana (per non parlare dei piccoli) sono costretti a operare. “Mai come quest’anno – si legge in un comunicato editoriale della Guida Rossa – vogliamo essere vicini ai protagonisti della Guida Michelin, le centinaia di Chef (e insieme a loro …..personale di sala, Sommelier, personale delle brigate), che ogni giorno con impegno e passione fanno dell’accoglienza e del gusto italiano una grande arte ammirata in tutto il Mondo”.

Avanti dunque con la voglia di andare oltre. Quella voglia che hanno dimostrato Matteo Metullio, del ristorante Harry’s Piccolo di Trieste, Rocco De Santis del ristorante Santa Elisabetta di Firenze, e Davide Oldani del ristorante D’O a San Pietro all’Olmo (MI), che – nonostante i tempi difficili – hanno conquistato un posto di diritto nel firmamento delle due stelle Michelin, così come 26 Chef sono riusciti quest’anno a entrare per la prima volta nella nutrita pattuglia dei ristoranti a una stella.

E sono: Donato De Leonardis di Don Alfonso 1890 San Barbato a Lavello (PZ), Alberto Annarumma del Relais Blu a Massa Lubrense / Termini (NA),Luigi Salomone di Re Santi e Leoni Nola (NA), Ciro Sicignano di Lorelei Sorrento (NA), Giuseppe Gasperoni di Osteria del Povero Diavolo Torriana (RN), Antonio Ziantonidi Zia a Roma, Simone Nardoni di Essenza a Terracina (LT), Giorgio Servetto di Nove a Alassio (SV), Ivan Maniago di Impronta D’Acqua a Cavi di Lavagna (GE), Andrea Casali di Kitchen a Como, Takeshi Iwai di AALTO a Milano, Pasquale Laera di Borgo Sant’Anna a Monforte d’Alba (CN), Christian Balzo di Piano 35 a Torino, Felice Sgarra di Casa Sgarra a Trani (BT), Juan Camilo Quintero di Poggio Rosso a Castelnuovo Berardenga (SI), Alessandro Rossi del Gabbiano 3.0 a Marina di Grosseto (GR), Alessandro Ferrarini di Franco Mare a Marina di Pietrasanta (LU), Domenico Francone di Sala dei Grappoli a Montalcino / Poggio alle Mura (SI), Vincenzo Martella di Linfa a San Gimignano (SI), Peter Brunel di Peter Brunel Restaurant Gourmet a Arco (TN), Egon Heiss di Prezioso a Merano (BZ), Alfio Ghezzi di Senso Alfio Ghezzi Mart a Rovereto (TN), Filippo Oggioni di Vecchio Ristoro a Aosta, Riccardo Gaspari di SanBrite a Cortina d’Ampezzo (BL), Giacomo Sacchetto di La Cru a Romagnano (VR), Mattia Bianchi di Amistà a San Pietro in Cariano (VR)

In complesso il panorama dell’alta cucina italiana poggia solide basi su 371 ristoranti stellati così suddivisi: 11 ristoranti a tre stelle Michelin, 37 ristoranti a due stelle e 323 ristoranti a una stella tra cui sedici sono sono guidati da e under 35, quattro di questi da under 30.

La Lombardia rimane la regione più stellata, con 3 novità: 59 ristoranti (3 tristellati, 6 bistellati e 51 a una stella). Il Piemonte, con 2 novità, è sempre in seconda posizione, con 46 ristoranti (1 tristellato 4 con due stelle e 41 a una stella), mentre la Campania, con 3 novità, si colloca al terzo posto del podio, con 44 ristoranti, (6 a due stelle, e 38 a una stella).

A seguire, la Toscana è la regione più ricca di novità (6) per un totale di 43 ristoranti (1 a tre stelle 5 a due e 36 a una) e, infine, il Veneto, a quota 37, con due novità (1 a tre stelle 4 a due e 32 a una stella).

Tra le province, Napoli è sempre in vetta con 28 ristoranti (6 bistellati e 22 a una stella), Roma conferma la seconda posizione con 23 ristoranti (1 a tre stelle, 1 a due stelle e 21 a una stella). Milano, scivola dal terzo al quinto posto con 17 ristoranti (1a tre stelle, 4 a due e12 a una), alle spalle di Bolzano con 20 ristoranti stellati (1 a tre, 3 da due stelle e 16 a una) e Cuneo a quota 19 (1 tre stelle, 2 con due stelle 16 con una stella).

Tra le novità di quest’anno c’è la Stella verde simbolo della sostenibilità, che è stato assegnato a 13 chef. Sono: Mariangela Susigan di Gardenia a Caluso, Alfonso ed Ernesto Jaccarino di Don Alfonso 1890 a Sant’ Agata sui Due Golfi, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana a Modena, Caterina Ceraudo di Dattilo a Strongoli, Piergiorgio Siviero di Lazzaro 1915 a Pontelongo, Antonello Sardi di Virtuoso Gourmet- Tenuta le Tre Virtù San Piero a Sieve, Pietro Leeman di Joia a Milano, Davide Oldani di D’O a Cornaredo, Fabrizio Caponi di I’ Ciocio-Osteria di Suvereto, Igor Macchia di Casa Format a Orbassano, Norbert Niederkofler di St. Hubertus San Cassiano, Franco Malinverno di Caffè La Crepa a Isola Dovarese, Roberto Tonola di Lanterna Verde a Villa di Chiavenna.

In occasione della presentazione della Guida Michelin Italia 2021 sono stati conferiti 4 premi speciali:

Premio Michelin giovane chef 2021 by Lavazza: Antonio Ziantoni, Ristorante Zia, Roma.

Premio Michelin servizio di sala by Intrecci – Alta Formazione di Sala: Christian Rainer, Peter Brunel Ristorante Gourmet, Arco (TN)

Premio Michelin chef mentore 2021 by Blancpain: Niko Romito, Ristorante Reale, Castel di Sangro (AQ).

Premio Michelin sommelier 2021 by Consorzio Vino Brunello di Montalcino: Matteo Circella, Ristorante La Brinca, Ne (GE).

In complesso la 66a edizione della Guida MICHELIN propone ai suoi lettori oltre 2600 indirizzi tra alberghi e ristoranti. Tra i 2027 ristoranti: oltre 1400 propongono un buon pasto con prodotti di qualità, 252 sono i Bib Gourmand, ristoranti che propongono una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 35 €di cui 11 novità.

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