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Grecia: Parlamento approva terzo piano salvataggio, oggi l’Eurogruppo

Il via libera definitivo al pacchetto da 85 miliardi dovrebbe arrivare oggi stesso, ma la ratifica non è scontata, viste le obiezioni della Germania – Tsipras contro Berlino: “Un prestito-ponte sarebbe il ritorno a una crisi senza fine” – Il Fondo monetario insiste: “L’Europa deve rinegoziare il debito greco”

Grecia: Parlamento approva terzo piano salvataggio, oggi l’Eurogruppo

Dopo una notte passata a discutere, il Parlamento greco ha approvato questa mattina il terzo pacchetto di aiuti concordato con i creditori internazionali. Anche grazie al sostegno dell’opposizione, il testo è stato approvato con 222 voti favorevoli, 64 contrari e 11 astenuti. La palla passa ora all’Eurogruppo, che si riunirà oggi per dare il via libera definitivo al piano di salvataggio, che vale 85 miliardi di euro in tre anni (10 alle banche). La ratifica non è però scontata, considerate le perplessità manifestate dalla Germania sulle 35 misure che Atene si è impegnata a mettere in campo come contropartita agli aiuti finanziari.

Ieri il Financial Times ha scritto che Berlino avrebbe fatto girare un documento tra i partner dell’Eurozona con le sue obiezioni al terzo piano di salvataggio. In particolare, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, avrebbe da ridire su tre punti: la sostenibilità del debito greco, i possibili rinvii alle riforme e il ruolo del Fmi, che nei due precedenti salvataggi ha affiancato Bruxelles negli aiuti. Schaeuble nota che alcune delle riforme concordate contengono alcuni rinvii ad ottobre e novembre per l’implementazione e altre “non sono ancora specificate”.

Per queste ragioni, nei giorni scorsi La Germania ha chiesto ad Atene di accettare un prestito ponte che consenta una negoziazione più accurata del nuovo piano di salvataggio. Ma il premier greco Alexis Tsipras ha detto stamattina che un prestito-ponte “sarebbe il ritorno a una crisi senza fine. E’ proprio ciò che alcuni cercano sistematicamente e noi abbiamo il dovere di evitarlo”. 

Il Primo ministro greco ha quindi invitato i deputati “a non concedere alle frange più conservatrici d’Europa l’occasione insperata di far fallire l’accordo, ipotesi che porterebbe alla moltiplicazione di prestiti-ponte”, ricordando che la Grecia “ha rappresentato l’avanguardia di un’Europa progressista che reclama una via alternativa. La nostra posizione non è cambiata ma non possiamo basarci su chimere”.

Da parte sua, il Fondo monetario internazionale, prima di decidere se partecipare o meno al prossimo salvataggio della Grecia, ha chiesto ancora una volta ai partner europei di varare un piano per la riduzione del debito pubblico ellenico. “Nel prossimo periodo – ha detto l’alto funzionario del Fondo monetario, Delia Velculescu -, vogliamo lavorare con le autorità greche per sviluppare il loro programma in modo più dettagliato e con i partner europei della Grecia per prendere decisioni sulla riduzione del debito greco, in modo da renderlo più sostenibile”.

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