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GOLF: Tiger is back! Il campionissimo in testa al WGC-Cadillac Championship

Straordinaria performance di Woods al Doral di Miami, con 17 birdie in 36 buche. Il segreto? Una lezione di Steve Stricker in putting green

GOLF: Tiger is back! Il campionissimo in testa al WGC-Cadillac Championship

Tiger is back! Il campione statunitense conduce  il WGC-Cadillac Championship, in corso a Miami, con 13 colpi sotto il par, grazie a 17 birdie in 36 buche, un record storico anche per un fuoriclasse del suo calibro. Finalmente lo swing di Woods è fluido e il putt di nuovo sicuro. Tiger sembra aver ritrovato il necessario feeling sui green, quella sensibilità, cattiveria, voglia di vincere, convinzione, senza cui è difficile imbucare e portare casa dei veri risultati.

A Miami, sul Tpc Blue Monster del Trump Doral,Tiger è la tigre dei primi anni 2000 e domina una classifica di 65 giocatori, tutti numeri 1. Il suo diretto inseguitore è, al momento, Graeme McDowell (-11) col quale giocherà oggi, ma in agguato ci sono molti altri temibili campioni, tutti affamati di vittorie, a partire da Phil Mickelson (-10). Torna alla memoria la sfida del 2005 fra i due storici rivali, sempre al Doral, nella quale prevalse Tiger Woods. Questo torneo offrirà al mancino l’occasione di una rivincita? Spettatori e telespettatori lo sperano, perché questo renderebbe ancora più avvincente lo spettacolo. Il torneo comunque è già molto divertente perché il livello è altissimo, come dimostrano gli score: Steve Stricker -10, Bubba Watson -9, Freddie Jacobson -9, Charl Schwartzel -8, Keegan Bradley -8.  Una mattanza per il campo, complice il fatto che non c’è vento e portare a casa un risultato è più facile.

Fra questi fantastici giocatori, però non c’è solo competizione, c’è anche amicizia. Lo testimonia Tiger stesso rivelando che Stricker in questi giorni gli ha dato qualche consiglio in putting green prima di partire. Anzi una specie di lezione, dato che sono rimasti 45 minuti insieme ad allenarsi e a riflettere sul putt. Suggerimenti preziosi a quanto pare, segreti che tutti i golfisti del mondo vorrebbero conoscere. I commentatori hanno notato che Tiger, adesso, quando tira la palla in green, sta un po’ più eretto, con lo sguardo perfettamente verticale. Forse è questo il trucco, alzare il busto un paio di centimetri? O forse c’è qualcosa di più sottile: una parola giusta, detta al momento giusto, un’iniezione di fiducia che solo un amico può dare, soprattutto se, come Stricker è uno dei migliori giocatori di putt di tutti i tempi. Chissà.

Intanto migliora anche lo stato di salute golfistica di Rory McIlory: -2 il suo risultato dopo 36 buche, grazie allo score di -3 centrato nella seconda giornata, prima giocata sotto il par della stagione 2013.

Per il resto gli italiani stanno combattendo con onore la loro battaglia: Matteo Manassero è 2 sotto il par come Rory e in compagnia di tantissimi divi, da Adam Scott, a Jim Furyk, da Lee Westwood, a Ernie Els.

Francesco Molinari è pari con il par e vanta uno straordinario -6 centrato ieri, dopo la bruttissima partenza, con 6 colpi sopra il par nelle prime 18 buche.

Oggi le partenze sono da due giocatori: Matteo gioca con Furyk; Francesco con Kucher. C’è spazio per migliorare.

La gara è ancora apertissima, perché davanti ci sono 36 buche, un’infinità. Un tempo, con Tiger Woods in vetta, ci sarebbero state poche speranze. Il fenomeno americano era abituato a vincere quando partiva in testa nelle ultime due giornate. Oggi anche la Tigre è meno feroce e forse, dopo aver tanto vinto e tanto guadagnato, sente di nuovo la pressione di dover dimostrare qualcosa. Il Doral è un bel banco di prova, in vista del Masters, un major che Tiger ha sempre amato e che sembra fatto su misura per lui. Una vittoria importante come questa gli consentirebbe di affilare gli artigli per aprile e per ricominciare a inseguire il record di vittorie nei major di Jack Nicklaus.

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