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Giro delle Fiandre: trionfa Cancellara da dominatore

Cancellara domina il Giro delle Fiandre. Fatale a Sagan l’ultimo muro del Paterberg.

Giro delle Fiandre: trionfa Cancellara da dominatore

Fabian Cancellara e Peter Sagan erano i grandi favoriti del Giro delle Fiandre e la centesima edizione della Ronde non ha deluso le aspettative mettendo in scena il più bello spettacolo offerto dal ciclismo in questo scorcio di stagione: una sfida all’ultimo respiro con Cancellara che andava all’attacco sui due muri finali e con Sagan che spavaldo gli teneva la ruota in un testa a testa d’altri tempi. Sul Vecchio Quaremont lo svizzero provava più volte l’affondo ma lo slovacco non cedeva un metro.

Sagan ha uno spunto più veloce di Cancellara. A Fabian non rimaneva che il Paterberg per giocare le sue ultime carte. E Cancellara le ha giocate alla grande: a un centinaio di metri dalla cima, proprio quando la pendenza tocca punte del 20%, lo svizzero è stato stratosferico mettendo a segno un allungo che lasciava senza  fiato Sagan. Lo slovacco  cedeva di schianto quando già pregustava di mettere il primo suo sigillo su una classica-monumento, dopo il successo di domenica scorsa nella Gand-Wevelgem. Per Cancellara era il trionfo, il secondo nella Ronde dopo quello del 2010. Sagan in pochi chilometri perdeva 1’ e 27”, come paralizzato dalla prova di potenza del suo rivale. Manteneva, comunque, il posto d’onore precedendo di due secondi il belga Jürgen Roelandts e di 12” un gruppo regolato in volata dal norvegese Alexander Kristoff e comprendente anche Greg Van Avermaet, Boasson Hagen , Sylvain Chavanel e i nostri Oss e Gatto. All’appello del traguardo è mancato Tom Boonen, caduto e costretto al ritiro.

Niente di grave in vista della Parigi-Roubaix di domenica prossima, dove però – assente Sagan – favorito più che mai sarà ancora lui, Cancellara, che ha una gran voglia di rifarsi dopo la jella che lo ha perseguitato l’anno scorso costringendolo a dare forfait a tutte le classiche.monumento del  Nord per la rottura della clavicola proprio su un muro della Ronde 2012.

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