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General Motors richiama 64mila Chevrolet Volt per rischio monossido di carbonio

Sessantaquattro mila Chevrolet a rischio monossido di carbonio sono state richiamate da General Motors. L’azienda sta ritirando dal mercato le vetture prodotte tra il 2011 e il 2013; il rischio è che venga a crearsi troppo monossido di carbonio nel caso in cui la vettura resti accesa. GM sta lavorando ad un software per risolvere il problema

General Motors richiama 64mila Chevrolet Volt per rischio monossido di carbonio

General Motors sta ritirando dal mercato 64mila ibride Chevrolet Volt prodotte tra il 2011 e il 2013. L’allarme lanciato da GM è legato al monossido di carbonio emesso dalle vetture ibride: nel caso in cui il proprietario della vettura si dimentichi di spegnerla il rischio è che si concentri troppo monossido di carbonio. “Se il motore a benzina resta acceso – spiega GM in una nota – per un lungo periodo di tempo in uno spazio chiuso come un garage, ci puo’ essere un accumulo di monossido di carbonio”.

Il ritiro dei 64mila veicoli dal mercato arriva in seguito a due incidenti da monossido di carbonio che hanno comportato il ferimento di due persone. Nel dicembre del 2013, secondo quanto denuncia la National Highway Traffic Safety Administration, il proprietario di una Chevrolet Volt ha lasciato la vettura attaccata alla spina per ricaricarla dimenticandosi però di spegnere il motore. La mattina seguente, secondo il racconto del cliente, la vettura era ancora accesa.

Per sopperire al problema, Generale Motors annuncia che sta lavorando ad un nuovo software che limiti il periodo di accensione del motore: “Se un guidatore esce dal veicolo e inavvertitamente lo lascia acceso senza reagire agli avvertimenti emessi dal veicolo stesso, la batteria ad alto voltaggio si scaricherà dopo un certo periodo e il motore a benzina inizierà a funzionare”.

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