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Gas: Ucraina non preoccupa e Snam punta allo stoccaggio di 11 mld di metri cubi

La crisi ucraina non preoccupa ancora le coperture di gas per l’inverno italiano. Lo fa sapere Snam tramite il suo ad Carlo Malacarne che punta comunque agli 11 miliardi di metri cubi di stoccaggio entro ottobre. Enel gli fa eco con la voce di Starace, attento agli avvenimenti in Ucraina ma non allarmato

Gas: Ucraina non preoccupa e Snam punta allo stoccaggio di 11 mld di metri cubi

I ripetuti allarmi provenienti dall’est europeo, in particolare dalla  situazione ucraina, non sembrano spaventare ancora i gestori delle riserve energetiche – gas su tutte – che si dicono  pronti a fronteggiare qualsiasi evenienza, ma che per ora il pericolo di tagli drastici ai fornimenti è pressochè remoto. A farlo sapere è l’amministratore delegato di Snam Carlo Malacarne che annuncia dal meeting di Rimini che la sua azienda punta allo stoccaggio di 11 miliardi di metri cubi di gas, sufficienti a coprire il fabbisogno italiano dei tre mesi invernali. Anche Enel, seppur cauta sul definire non preoccupante la situazione in Ucraina, si dice convinta che sconvolgimenti importanti nei volumi delle transzioni di gas non siano in agenda.

“Non siamo particolarmente preoccupati che possa venir meno la sicurezza degli approvvigionamenti in Italia –  ha spiegato Malacarne dal meeting romagnolo. Stiamo lavorando in coordinamento con i Paesi confinanti per utilizzare al meglio le strutture esistenti e per poi utilizzare il sistema di stoccaggio che, ricordo, è uno dei più grossi a livello europeo, per cui dobbiamo cercare di riempire completamente gli stoccaggi per 11 miliardi di metri cubi entro ottobre e, tra le altre cose, lavorare per risolvere eventuali mancanze di gas per periodi prolungati durante i due o tre mesi invernali”.

Dal canto suo, l’ad di Enel Francesco Starace ha precisato, a latere di una tavola rotonda nella stessa Rimini, che “la situazione in Ucraina di per sé deve preoccupare. Non crediamo che ci siano particolari allarmi dal punto di vista dell’offerta del gas, ma un allarme per un problema più grande, sulla sicurezza in generale di un grande Paese industriale”.

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